sabato 22 ottobre 2011

I diritti del lettore

Dieci diritti del lettore secondo il noto scrittore Daniel Pennac.

1. Diritto di non leggere

2. Diritto di saltare le pagine.

3. Diritto di non finire un libro.

4. Diritto di rileggere.

5. Diritto di leggere qualsiasi cosa.

6. Diritto di provare soddisfazione per le sensazioni che proviamo durante la lettura.

7. Diritto di leggere ovunque.

8. Diritto di spizzicare, cioè di aprire un libro a caso e leggere qua e là.

9. Diritto di leggere a voce alta.

10. Diritto di tacere, cioè di non riferire ad altri le ragioni del nostro leggere o che cosa abbiamo capito.

lunedì 17 ottobre 2011

Che tipo di studente sei? ... O ... che genere di alunni hai?

Ecco alcuni "ritratti" di studenti, che mettono in evidenza il tipo di approccio allo studio (ma anche, in generale, alla vita).

Leggendoli, ognuno può individuare a quale "tipologia" appartiene (almeno a grandi linee).

Il farfallone estroverso
Ama l'idea di studiare, ma non ama studiare. E' dedito alla ricerca di nuovi materiali di studio che fanno tendenza, ma rimanda con facilità l'inizio dello studio. Si fa distrarre da qualsiasi cosa in quanto alla base di tutto c'è una mancanza di volontà. In questo modo, rischia di avere poco successo non solo negli studi ma anche nella vita.

Il secchione angosciato
Si tormenta e si angoscia continuamente. Studia come un dannato senza alcuna gioia ma con la costante paura di non essere all'altezza della situazione, di non arrivare in tempo a studiare tutte le materie e di non possedere tutte le conoscenze del caso. Il punto debole di questi studenti è la mancanza di serenità interiore.

Il secchione ingordo
A lui piace studiare e non soffre; anzi, è contento quando gli insegnanti assegnano parecchi compiti. Studia molto, ma si tratta di un lavoro fine a se stesso. Per questo motivo si prende tutte le maledizioni dei compagni.

Il narcisista
Sa sfruttare bene le potenzialità del suo cervello, ma è tronfio di sé, innamorato della sua intelligenza come Narciso della sua bellezza. Ama mostrarsi agli altri per la sua cultura e vive come il culturista per plasmare, lustrare, gonfiare ed esibire i propri muscoli. Il narcisista è malvisto dai compagni e ha scelto di privilegiare il cervello rispetto a tutta la sua personalità.

Lo studente modello
Studia con raziocinio e impegno. Non è angosciato dall'idea di fare "bella figura", né è ingordo. Studia con impegno ciò che gli interessa anche al di fuori delle materie perché è spinto da un sano piacere della conoscenza e dell'acculturazione. E' critico nei confronti delle cose ed è assertivo nel modo di esporle. 

Lo studente normale
E' impegnato nello studio per realizzarsi. Non ha tutta la spinta dello studente modello, né si sbizzarrisce in letture o studi al di là delle materie scolastiche. Segue preferibilmente il suo stile cognitivo sia nel caso abbia un approccio globale che analitico.

 
Il creativo
Ha particolare sensibilità nella percezione delle cose, capacità di produrre idee divergenti, capacità di sintesi e di analisi in modo nuovo e inusuale. E' sempre pronto a cercare nuove vie e nuove soluzioni. Non è sempre apprezzato, spesso viene trascurato. La creatività unita a un costante impegno nello studio è la chiave del successo. 

Ecco: adesso, conoscendo meglio il tipo di studente che sei, puoi capire di più i tuoi limiti e i tuoi pregi.

mercoledì 5 ottobre 2011

Che tipo di insegnante sei? 4 profili comportamentali di docenti... qual è il tuo?

Profilo psicologico dei docenti

Un interessante libro di Bosworth, Haakenson e McCacken (1997) tratteggia alcune tipologie psicologico-comportamentali di insegnante.

 Eccole di seguito: 

AUTORITARIO
Pone molti limiti e regole alla vita di classe senza giustificarli agli allievi, intervenendo, se tali norme vengono trasgredite, con punizioni o richiedendo l'intervento sanzionatorio del Dirigente Scolastico. Svolge per lo più con toni calmi la lezione, non interrotto dai suoi allievi poiché non favorisce scambi verbali o discussioni. Non risulta, inoltre, particolarmente interessato alle motivazioni delle assenze dei propri alunni.




AUTOREVOLE

Pone regole ferme che motiva alla classe e contemporaneamente incoraggia l'autonomia; rimprovera fermamente ma con rispetto; tiene conto delle circostanze nella trasgressione delle norme e accetta una discussione critica; consente di essere interrotto per domande o commenti rilevanti; favorisce lo sviluppo di abilità comunicative.






SUPPORTIVO

Molto attento al benessere degli studenti, ma poco al controllo della classe: non imposta, infatti, un sistema di norme per la vita della classe, tollera atteggiamenti impulsivi e interviene poco per sanzionarli; si preoccupa di non urtare la sensibilità degli studenti e ha difficoltà a imporre il suo ruolo in classe.








PERMISSIVO

Non è coinvolto dalla vita della classe; pone poche domande agli allievi, risultando disinteressato; si impegna scarsamente sia nell'impostare e far rispettare le norme della vita della classe sia nel progettare e programmare attività; non dimostra iniziativa o creatività; inibisce la motivazione degli studenti, il loro coinvolgimento e il loro autocontrollo.





Riferimento Bibliografico


Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.