lunedì 28 gennaio 2013

I "NO" che fanno male a figli e alunni

Capita spesso, a genitori ed insegnanti, di esprimersi con dei "no", secchi e perentori. Ora, se è vero che esistono dei "no" che aiutano a crescere (vedi il libro di Asha Philips, "I NO che aiutano a crescere" o l' E-Book), ve ne sono altri che nella relazione educativa possono fare molto male al bambino o al ragazzo. Se è vero, quindi, che un bambino che cresce senza freni e senza limiti apprenderà poco o per niente comportamenti adattivi nella vita sociale e relazionale, è vero anche che determinati "no", formulati male, con un background emotivo e situazionale inadeguato, possono ferirlo seriamente e compromettere il successivo sviluppo.


Quali sono i "No", per così dire, sbagliati? 

Li elenchiamo di seguito: 

1. Il NO come rifiuto emozionale
E' il no del genitore che ha altro per la testa, che non lascia terminare al figlio nemmeno la richiesta e subito parte l' "Adesso no!". Questo NO sta a significare: "Adesso non posso prendermi cura di te, non voglio ascoltarti perché ho altro a cui pensare".
L'attenzione la disponibilità all'ascolto vanno sempre garantiti. E' necessaria in ogni momento, anche quanto non si hanno sufficienti energie.

2. Il NO sottomesso
E' un NO attivato dalla paura del conflitto con i figli: i genitori hanno paura di contrastare i figli e di perdere autorevolezza nei loro confronti. Essere accettati dai figli è per loro molto importante, quindi non sono disposti a rischiare con NO perentori e decisi (assertivi è il termine migliore) in grado di solcare i recinti per i loro figli. I loro NO sono "a mezza bocca", confusi, sussurrati. Alcuni adolescenti "ribelli" non vogliono altro che mettere alla prova i loro genitori, attraverso un atteggiamento di sfida con cui cercano di capire fin dove è possibile arrivare. Il NO sottomesso, a volte, è camuffato da frasi del tipo: "E' vero che farai contenta la tua mamma e non farai questa cosa?". Equivale a dire: "Anche se farai questa cosa non avrò la forza di metterti un argine"

3. Il NO ritardato
E' il NO che tarda ad arrivare, quando ad esempio il figlio chiede: "Posso andare dal mio amico". Il genitore è titubante, tergiversa, arriva al punto di non sapere più cosa rispondere e allora pronuncia il "NO". Che porterà il ragazzino alla disubbidienza.

4. Il NO aggressivo
Spesso i genitori hanno paura dei loro figli, anche se in fondo sanno che così non dovrebbe essere. Allora il loro NO diventa una chiara manifestazione di aggressività, perché l'aggressività è la risposta fisiologica alla paura. "Ti ho detto no e te l'ho detto già altre volte!"
E' necessario che il genitore faccia un lavoro serio su di sé, per trasformare quel sentimento di paura in coraggio e, via via, in serenità. E' la base da cui partire per ponderare risposte e richieste.

La domanda, a questo punto, viene spontanea: "Com'è, dunque, che si risponde?"

Il modo giusto per rispondere ad un bambino potrebbe essere il seguente:

"Questa cosa non la puoi fare per questo motivo".

Quindi, oltre al NO, che impedisce al bambino una certa azione, c'è anche la spiegazione di quel rifiuto, di quel diniego. Il ragazzino avrà così motivazioni, appigli cognitivi, con cui spiegarsi la risposta del genitore. La spiegazione, naturalmente, deve essere ragionevole. Non serve a nulla spiegare qualcosa di irragionevole o immotivato! 
La spiegazione, in un intervento educativo, deve essere caratterizzata da semplicità e chiarezza.

I No, dunque, dovrebbero essere pochi, motivati, solidi, sempre gli stessi, coerenti quando le situazioni si somigliano (i bambini, già molto piccoli, sono bravissimi nel fare i loro paragoni tra circostanze e situazioni simili!)

Qui invece un riferimento al testo : "I no che aiutano a crescere"

giovedì 24 gennaio 2013

Didattica Matematica per la Scuola Primaria

Segnalo un ottimo blog di un insegnante in vista dei pensionamento davvero molto simpatico. Il maestro Giampaolo, dopo molti anni di insegnamento della matematica nella scuola primaria e dopo aver accumulato una grande quantità di tecniche e materiali, ha deciso di creare un blog per la condivisione del suo materiale, della sua esperienza e dei percorsi di apprendimento che ha sperimentato nel corso degli anni.

Il blog è suddiviso in diverse sezioni molto fornite:








venerdì 18 gennaio 2013

Appitic.com: applicazioni Apple per la scuola e la didattica

In questo portale della Apple trovate una quantità enorme di applicazioni per la didattica, suddivise per funzioni e per ordine e grado di scuola. Esse sono distribuite da Apple Distinguished Educators (ADE) per rendere l'insegnamento e l'apprendimento innovativi dal punto di vista tecnologico.

Nella parte superiore della pagina trovate la suddivisione tematica delle risorse, suddivise per argomenti, per applicazioni riservate all'età prescolare, agli insegnanti etc...

Ottime la applicazioni per l'educazione fisica e, pensate un po',  per adattare le didattica alla famosa - anche se ormai un po' superata - Tassonomia di Bloom!

In una sezione trovate anche i nomi dei realizzatori delle applicazioni e degli insegnanti che le hanno messe in pratica nella pressi didattica quotidiana. 

Insomma, il mondo Apple si dedica alla scuola, all'apprendimento, alla didattica. Agli insegnanti non resta che prendere tutto ciò che di buono si trovi!!!

venerdì 11 gennaio 2013

La testa fra le nuvole: il Planetario Virtuale

Recensisco qui un bellissimo sito segnalato dai colleghi del gruppo "Docenti virtuali": Planetario Virtuale. Si tratta di un corso di astronomia sul web in lingua italiana, realizzato dall'Osservatorio astronomico di Padova, in collaborazione con Telecom Italia.

Si può navigare nel sito tramite due percorsi: tramite un normale indice, in cui cliccare sull'argomento che interessa approfondire, oppure tramite un percorso didattico specifico suddiviso in moduli.

I moduli tra loro sono propedeutici, quindi si accede alle successive dopo aver seguito le precedenti.
In molti moduli ci sono dei test conclusivi per testare le proprie capacità.

Seguendo il percorso a moduli occorre svolgere le verifiche, superate le quali si viene in possesso delle password necessarie per il successivo modulo. Agli stessi contenuti si può comunque accedere tramite il percorso classico ad indice.


giovedì 10 gennaio 2013

Giochi e didattica: una guida in rete

Propongo di seguito un link che rimanda direttamente ad un file PDF consultabile in rete. In esso sono raccolti decine di siti con giochi didattici da scaricare, di ogni tipo e per ogni ordine di scuola. E' un ottimo lavoro realizzato dall'insegnante Marinella Catano

Si trovano materiali per esercitarsi nella matematica, nell'area logica, nella storia, nella geografia etc.
Davvero una bellissima raccolte

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