martedì 30 giugno 2015

E' corretto usare "appena" o "non appena"? Con quali modi verbali? Italiano Senza Errori

Si dice "verrò appena mi chiamerai" oppure "verrò non appena mi chiamerai"?

E' un dubbio che ci viene spesso, sia quando parliamo che quando scriviamo. 

Di per sé aggiungere il NON davanti ad APPENA non produce nessun sostanziale cambio di significato. Possiamo quindi considerarlo un pleonasmo, vale a dire una ridondanza, un'aggiunta di una o più parole senza che si produca alcun cambio di significato.

Se ne può fare tranquillamente a meno.

"Ma se a me piace usarlo?", potrebbe obiettare qualcuno.

Ebbene, usare il NON non è un errore: la forma "non appena", infatti, è  stata tramandata da secoli in tutti gli strati linguistici, sia nel linguaggio colloquiale sia in espressioni "alte".

E' quindi una pratica consolidata nella tradizione e non è un errore usarla.

C'è anche, a ben vedere, una piccola
 sfumatura di significato.

Vediamola:

- Verrò appena mi chiamerai;

- Verrò non appena mi chiamerai.

La proposizione principale, in questi periodi, è "verrò". La proposizione secondaria (temporale) è "appena mi chiamerai" o "non appena mi chiamerai".

Nel secondo periodo si percepisce chiaramente che il "non appena" rende più immediato il verificarsi dell'azione: in altre parole pare che tra il momento in cui "tu mi chiamerai" e quello in cui "io verrò" intercorra un tempo minore rispetto alla prima frase.

"Non appena", quindi, dà alla frase una maggiore vivacità.


Insieme a quali tempi e modi verbali dobbiamo usare la congiunzione"appena" o "non appena"?


"Appena" o "non appena" sono congiunzioni che possono avere due significati, e questa differenza giustificherà l'uso di diversi modi verbali:

1. Valore temporale: è il caso in cui "non appena" può essere sostituito con le espressioni "subito dopo che" o "quasi nello stesso momento in cui".

In questi casi si usa il verbo all'INDICATIVO: 

- Verrò a trovarti APPENA potrò;

- Verrò a trovarti NON APPENA potrò.

- Si sentirono al sicuro (non) APPENA (furono) dentro (in questo caso c'è un'ellissi del verbo ausiliare furono)


2. L'espressione di una eventualità: è il caso in cui "non appena" si può sostituire con "tutte le volte che", "quando", "se".

In questo caso, trattandosi di una eventualità (quindi non di certezza), occorre usare il CONGIUNTIVO:

- Avrebbe capito NON APPENA l'avesse visto.

Poiché non c'è affatto la certezza che lo veda, in questo caso occorre usare il congiuntivo che, per definizione, è proprio il modo verbale dell'eventualità, del dubbio, della possibilità.

Rispetto a quest'ultimo caso, spesso nell'italiano, scritto e parlato, si commette un errore, vale a dire la sostituzione del congiuntivo con il condizionale, come per esempio:

"Mi aveva detto che avrebbe chiamato non appena sarebbe arrivato"

Quando invece la forma corretta è:

"Mi aveva detto che avrebbe chiamato non appena fosse arrivato"

La prima delle due forme è senz'altro scorretta.

-------------------------------





giovedì 25 giugno 2015

Quando PIUTTOSTO CHE, se USATO MALE, è una pugnalata al cuore


È sufficiente accendere per qualche secondo la radio o la TV per rendersi conto quanto questo modo di dire sia diffuso tra le persone.

Si sentono spesso frasi del tipo: "Nel frigo c'è vino, piuttosto che acqua, piuttosto che Coca Cola", oppure "per fare questo piatto si possono usare vari tipi di pasta: gli spaghetti piuttosto che i maccheroni piuttosto che i fusilli"; o, ancora, "stasera possiamo andare al cinema piuttosto che a teatro" (intendendo "al cinema oppure al teatro").

Chi non ha mai sentito usare PIUTTOSTO CHE in questo modo ... scagli la prima pietra. 

La pietra non la scaglierà nessuno, perché questa forma grammaticale di PIUTTOSTO CHE è tanto inflazionata quanto sbagliata.

E' davvero fastidioso ad un orecchio raffinato sentir usare un avverbio del genere in modo inadeguato; come se qualcuno ci costringesse a mangiare degli spaghetti da un bicchiere.

"Piuttosto che" è un avverbio che serve per specificare una cosa che si preferisce ad un'altra.

Questo avverbio è composto da più e tosto.
Letteralmente vuol dire "più spesso", ma con il passare del tempo ha assunto altri significati:

Più spesso - più facilmente: è il significato classico, più diffuso: prendo il tram piuttosto che la macchina (vuol dire che prendo il tram più facilmente della macchina)

O meglio: vediamoci in piazza o, piuttosto, all'angolo della strada (vediamoci in piazza o, meglio, all'angolo della strada.

Davvero, piuttosto: questa casa è piuttosto vecchia (questa casa è davvero vecchia/questa casa è alquanto vecchia).

Invece: dimmi piuttosto che cosa vuoi (dimmi invece che cosa vuoi)

USI ERRATI

"PIUTTOSTO CHE" usato al posto della congiunzione "E"

Nella mia libreria ci sono romanzi piuttosto che saggi, piuttosto che riviste

Forma corretta

Nella mia libreria ci sono romanzi, saggi e riviste


"PIUTTOSTO CHE" usato al posto della congiunzione "O"

Che dici, bevo vino piuttosto che l'acqua?

Forma corretta

Che dici, bevo vino oppure l'acqua? 
-------------------------


CLICCA QUI PER ANDARE ALLA 
VIDEO GRAMMATICA SU YOUTUBE




Per approfondire clicca qui


-------------------------------



martedì 23 giugno 2015

I RAGAZZI FELICI DI SUMMERHILL, di A. Neil - Una scuola diversa: scarica il libro gratis - Libriamoci

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica LIBRIAMOCI, proposta dal nostro Blog.


Il libro che presentiamo in questa occasione è un classico della letteratura pedagogica:


I ragazzi felici di Summerhill, di Alexander Neil (pp. 157)


Il libro è liberamente scaricabile al link che trovate in basso.


DI COSA PARLA IL LIBRO?

Si tratta del racconto di un'esperienza scolastica del tutto nuova e originale, almeno rispetto a come generalmente siamo abituati ad immaginare una scuola: 

Alexander Neil fonda nel 1921 una scuola non repressiva, priva di qualunque autorità  gerarchia. Gli alunni, a differenza degli insegnanti, non hanno obblighi né orari. Possono fare ciò che vogliono a patto che le loro azioni non provochino danni agli altri.

Per chi volesse sapere altro, ovviamente rimando alla lettura del libro, interessante e piacevole, che è possibile scaricare dal link in basso.

Ovviamente, una scuola come questa ha ricevuto non poche critiche da pedagogisti, psicologi e da educatori di tutto il mondo. E' molto critico anche il rapporto tra la scuola di Summerhill e il governo britannico, da cui, in un solo anno scolastico, ha ricevuto ben 9 ispezioni ministeriali.

Per molti, invece, Summerhill è LA SCUOLA PIU' FELICE DEL MONDO.

Per saperne di più: Summerhill su Wikipedia

Scarica qui

lunedì 22 giugno 2015

Si dice "tutti i SABATO" o "tutti i SABATI"? - Italiano Senza Errori

Ecco un'altra questione importante di cui ci occupiamo nella nostra rubrica "Italiano Senza Errori".

Si dice "ci vediamo al solito posto tutti i SABATO" oppure "tutti i SABATI"?

Si è discusso molto su quale sia la forma migliore, ma consultare le fonti appropriate ci aiuta a fugare ogni dubbio:

La forma esatta è TUTTI I SABATI, anche se a molti sembra che suoni male.

Perché si ha questa impressione di cacofonia (brutto suono) rispetto alla parola SABATI?

La spiegazione è semplice: tutti i nomi della settimana, eccetto la parola domenica, sono al maschile. Domenica è l'unico nome femminile. Ebbene, poiché i nomi della settimana dal lunedì al venerdì - maschili appunto - restano invariati, viene spontaneo lasciare invariato anche il nome SABATO, maschile anch'esso.

Se dal punto di vista intuitivo questo ragionamento potrebbe avere una sua logica, esso è totalmente sbagliato dal punto di vista logico-grammaticale:

In italiano, i nomi che terminano con la i accentata "ì" restano invariati al plurale. I nomi che terminano in "o" invece, come appunto SABATO, al plurale cambiano in SABATI, proprio come tutti gli altri nomi, ad esempio ARTO - ARTI, SARTO - SARTI, CORTO - CORTI.

Lo stesso vale per il nome DOMENICA, che termina in - CA: DOMENICHE, proprio come ARCA - ARCHE, BARCA - BARCHE, SPORCA - SPORCHE.

Ah, dimenticavo! I nomi della settimana in italiano si scrivono generalmente con la lettera minuscola. Ci sono casi che fanno eccezione, come ad esempio Sabato Santo, visto che per il popolo cattolico è una festività.


-------------------------------



venerdì 19 giugno 2015

In cosa crede chi non crede? Umberto Eco / Carlo Maria Martini - Libriamoci

Il blog Guamodì Scuola, con questo post, inaugura la rubrica dedicati ai libri, più o meno celebri, da scaricare gratuitamente.  

Sebbene il blog sia direttamente dedicato al mondo della scuola è certo che qui possono trovare spazio anche temi di una certa rilevanza, che riguardano la cultura tout court: la letteratura, la filosofia, l'arte e i più attuali dibattiti contemporanei.

In fondo la scuola non è forse cultura, nel senso più ampio e nobile del termine.

Si tratta di un libricino di poche pagine, i cui autori sono il Cardinale Carlo Maria Martini, morto qualche anno fa, e il noto intellettuale Umberto Eco, scrittore, filosofo, semiologo. 

L'argomento, come si evince dal titolo, è Dio.

I due, sollecitati da una nota casa editrice, sono i protagonisti di uno scambio epistolare breve, ma intenso. Il cardinale, comprensibilmente, difende le ragioni della fede; il filosofo, dal canto suo, testimonia un ateismo carico di filantropia e di morale laica. Interessante l'ultima lettera, che conclude lo scambio epistolare, in cui Umberto Eco racconta di essere stato un fervido credente ed attivista cattolico fino all'età di 22 anni.

Un testo del genere può essere utilissimo nelle lezioni di IRC o per qualsiasi dibattito in classe cha abbia questo tema.

Il libro che segnaliamo riporta anche alcuni saggi di noti filosofi ed intellettuali sul tema di Dio:

Emanuele Severino - La tecnica è il tramonto di ogni buona fede

Manlio Sgalambro - Il bene non può fidarsi su un Dio omicida

Eugenio Scalfari - Per agire moralmente affidiamoci all'istinto

Indro Montanelli - Della mancanza di fede come ingiustizia

Vittorio Foa - Come vivo nel mondo, ecco il mio fondamento

Claudio Martelli - Il credo laico dell'umanesimo cristiano



Se hai problemi a scaricarlo contattaci: ti aiuteremo noi


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...