mercoledì 31 agosto 2022

Scuola Primaria: cinque laboratori per l'accoglienza, con materiali, da Giunti Scuola


Per ricominciare l'anno scolastico proponiamo una raccolta di risorse davvero belle, utili e cooperative, per l'accoglienza nella scuola primaria.
Sono proposte dalla Casa Editrice Giunti.

1. Laboratori e “riti iniziatici”
“Le esperienze di ognuno, i vissuti interni, è bene siano espressi, condivisi, ritualizzati perché non si sedimentino in modo disfunzionale nel corso del tempo”

2. Schede per diritti e doveri
I nostri diritti sono anche quelli dei compagni e che abbiamo tutti il dovere di partecipare attivamente alla vita della classe... Schede, video e attività, senza dimenticare il diritto di essere accolti... 

3. Attività per le prime parole in Italiano
Per i neoarrivati, per avviare l’insegnamento dell’italiano L2. A partire dalle parole conosciute e dalle presentazioni personali, i bambini rafforzano le loro prime competenze. Insieme ai compagni giocano a scoprire quante lingue conoscono: con le interviste a coppie, con la scheda “Mi presento” e altro ancora... 

4. Giochi e letture per fare gruppo
Servono attività calibrate sui bisogni dei bambini: stabilire o riappropriarsi di legami e relazioni; riconoscere la propria identità in relazione con gli altri; essere parte attiva in un gruppo di pari... Con letture, filastrocche, giochi come “la ragnatela dell'amicizia” Angela Maltoni suggerisce l'accoglienza per tutte le classi. 

5. Acrostici e disegni con i nomi
Nella classe plurilingue, il nome è un ottimo punto di partenza per conoscersi e per fare attività espressive: Maria Frigo suggerisce come rappresentare sé stessi attraverso parole e immagini, disegnare il proprio nome,  inventare acrostici, mesostici, haiku e altre forme poetiche.

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Attività di accoglienza

Prove d'ingresso scuola primaria

Altre attività di accoglienza

martedì 30 agosto 2022

Umberto Galimberti: i danni della scuola facilitata

Riportiamo uno stralcio del prof. Umberto Galimberti, tratto dal suo libro "Il segreto della domanda", edito da Feltrinelli. In questo testo, tra i vari argomenti, Galimberti affronta più volte il tema della scuola. In questo caso la riflessione si concentra sulla scuola facilitata, che a suo avviso non lo sarebbe soltanto nei cinque anni della scuola superiore. Alcune considerazione riguardano anche gli insegnanti.

"Quando vedo un adolescente avvicinarsi alla scuola superiore tremo per lui. Tolto il rigore alle elementari e alle medie, dove tutto è abbastanza facile e lo sviluppo pisco-sessuale ancora non genera particolari sconvolgimenti, i ragazzi affrontano la scuola superiore, dove la preparazione che si esige è, per difficoltà, del tutto sproporzionata alla preparazione precedente. 

Per giunta, in quell'età i ragazzi affrontano problemi di identità e riconoscimento prima sconosciuti, e se il riconoscimento che arriva loro dipende dalla prestazione scolastica, la quale, stante la precedente preparazione non può essere che scadente, scadente sarà l'immagine che essi avranno di loro stessi, con due possibili via d'uscita: la depressione o il menefreghismo.

 La depressione innesca processi di auto svalutazione che, oltre a ingessare l'intelligenza, indeboliscono la forza d'animo e la stima di sé. Questa catastrofe, che avviene in età adolescenziale, rischia di determinare il proprio stile esistenziale per tutta la vita.

Il menefreghismo crea invece quei furbi che, dopo aver girato per cinque o più anni tra scuole pubbliche e private, arrivano all'università, dove, dopo la riforma appena introdotta, tutto torna facile come alle elementari e alle medie, quando non si è imparato abbastanza bene a leggere e a scrivere.

Restano dunque quei cinque anni terrificanti di scuola superiore per i quali non c'è preparazione e dopo i quali non c'è seguito. Un'isola infelice, dove si distruggono identità, si demotivano progettualità, si spengono sogni, si soffocano sviluppi, si ignorano persone, processi psichici, orientamenti sessuali, disorientamenti emotivi, nell'assoluta mancanza dei professori, che non si sentono chiamati a seguire questi processi.

Che fare? O rendiamo seria la scuola dalla prima elementare alla laurea, o attenuiamo il rigore in quell'isola infelice che è la scuola superiore, sconnessa dai percorsi di istruzione e di educazione che la precedono e la seguono, dove i danni che si compiono, nella più opaca inconsapevolezza, sono molto difficilmente riparabili, a meno che, in quel tratto pericolosissimo di scuola, non si assumano solo insegnanti capaci di prendersi cura, oltre che dei programmi, anche delle persone; e quando dico persone intendo una a una, cosa possibile se la classe è di 10-15 persone, e non come oggi di 30-35, e se sulla cattedra ci sono anche lì persone e non solo impiegati del Ministero della Pubblica Istruzione."

Umberto Galimberti, "Il segreto della domanda"

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"Escape Rooms": insegnare le discipline con gli enigmi. Dalla Erickson proposte didattiche avvincenti e creative

In questo post proponiamo una risorsa didattica davvero interessante, realizzata dalla casa editrice Erickson sotto forma di escape room: Fuga dalla miniera.

In fondo al post, segnaliamo altre risorse simili, tutte inerenti alla didattica con le escape room.

Cos'è un'escape room?
Un'escape room, o gioco di fuga, è un gioco di logica nel quale i concorrenti, una volta rinchiusi in una stanza - reale o, come in questo caso, virtuale - devono cercare una via d'uscita utilizzando ogni elemento della struttura e risolvendo codici, enigmi, rompicapo e indovinelli.

In questo caso, le attività didattiche coinvolte, sono strutturate in enigmi coinvolgenti studiati per esercitarsi in grammatica: gli studenti dovranno risolvere la missione superando varie sfide e trovando in ogni pagina l’indizio che li porterà allo step successivo.

Questo lo sfondo narrativo:



Sei andato in gita in una vecchia miniera di carbone trasformata da tempo in museo, ma ti sei trattenuto a lungo nelle sale e, senza accorgertene, sei rimasto bloccato all’interno. Ora sei rimasto solo nella miniera: non c’è più alcun visitatore e anche il custode ha ormai concluso il turno di lavoro e ha chiuso la porta d’ingresso al museo con un codice. Entra nella storia, risolvi il mistero e cerca di trovare una via d’uscita! Puoi contare solo sulle tue forze e soprattutto sulla tua abilità, ma certamente ce la farai! 

I materiali della serie Playscape allenano i bambini e i ragazzi sui contenuti delle discipline in modo divertente e avventuroso. Ispirandosi agli enigmi dell’«Escape Room», potenziano al contempo le abilità logiche, il pensiero laterale e il ragionamento. Il libro può essere «giocato» da soli o in gruppo: in caso di utilizzo cooperativo, si vince o si perde tutti assieme.

Vai al PlayEscape FUGA DALLA MINIERA

Può interessarti anche: Didattica con le escape room. Spunti metodologici e percorsi operativi disciplinari

Altre attività didattiche strutturate secondo i principi della Escape Room

- Fuga dal faro. Esplora, risolvi e impara la grammatica

- Fuga dalla scuola. Esplora, risolvi e impara l'ortografia. Playscape. Per la Scuola media

- La casa nel bosco. Grammatica e morfologia nella scuola secondaria di I grado.

- L'informatico pazzo. Viaggia nel futuro e salva il mondo dall'attacco hacker!

- L'ultimo uovo di fuoco. Fuggi dal castello e salva la stirpe dei draghi. Playscape su abilità logiche, pensiero laterale e ragionamento

lunedì 29 agosto 2022

COVID, rientro a scuola: il VADEMECUM del Ministero sulle misure anti contagio

Il Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del M.I, con nota prot.1199 del 28 agosto, ha trasmesso alle istituzioni scolastiche autonome il  vademecum illustrativo, con allegate sette FAQ,  delle note tecniche concernenti le indicazioni finalizzate a mitigare gli effetti delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito scolastico, nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole dell’infanzia, per l’anno scolastico 2022 -2023.

Il documenti, di facile fruizione e molto chiaro, precisa che nel 2022 il contrasto al Sars CoV-2 è cambiato:

 ✓ Da strategie di contrasto della diffusione dell’infezione si è passati, infatti, a strategie di mitigazione

 ✓ L’obiettivo perseguito è contenere l’impatto negativo dell’epidemia sulla salute pubblica 

Tra le novità più importanti vi è l'impossibilità di usufruire della DDI in caso di alunno contagiato, che resterà a casa fino a tampone negativo (molecolare o antigenico, effettuato in strutture sia pubbliche che private).

VAI AL VADEMECUM CLICCANDO QUI

sabato 27 agosto 2022

I tre mesi di vacanze dei docenti spesso ci sono (e sono anche di più) e se continuiamo a negarlo facciamo il gioco dei detrattori

 Davvero non se ne può più: alcune pagine Facebook riproducono continuamente post e articoli sui tre mesi di vacanze dei docenti, che sarebbero troppi e che corrisponderebbero ad una interruzione dal lavoro che gli altri mestieri neppure si sognano. Dall'altra parte abbiamo la miriade di commenti indignati, di docenti che a gran voce rispondo: "Ma quali tre mesi?", "E gli esami?", "Io ho avuto il collegio il 30 di giungo!", "Sono stata con la preside fino al 26 luglio!" (tutti commenti reali, copiati e incollati qui).

Forse, davvero, è ora di finirla con questa nenia, sia perché non ci porta da nessuna parte, sia perché negare l'evidenza non giova affatto a chi lo fa, e men che meno accresce la stima di chi guarda dall'esterno.

Chiariamo subito il punto in questione: i tre mesi di vacanza, nella maggior parte dei casi, ci sono, eccome. Anzi, se aggiungiamo le interruzioni di Pasqua e Natale, li superiamo abbondantemente.

Se il CCNL prevede un numero di ferie effettive pari a 32+4 giorni, di fatto, nella prassi, le cose stanno diversamente, perché non si lavora neppure nei giorni non coperti dal periodo delle ferie: non ci sono lezioni (se non i corsi di recupero per alcuni), non ci sono, spesso, iniziative di formazione serie. Insomma, in teoria si sta in servizio, in pratica si sta a casa. E negarlo è senz'altro poco onesto.

Non serve tirare in ballo gli Esami di Maturità, o quelli a conclusione del I ciclo di istruzione, perché sappiamo benissimo (ma facciamo finta di non saperlo) che riguardano una percentuale modesta di docenti. Vuol dire che per gli insegnanti della primaria e per quelli della secondaria che non sono coinvolti negli esami, la scuola (nella stragrande maggioranza dei casi) può dirsi conclusa al termine degli scrutini. Con le lezioni che terminano entro il 10 giungo, e con gli scrutini subito a seguire, per molti già dal 12 giugno iniziano le vacanze. Chi scrive conosce amici e colleghi che sono al mare dal 15 giungo.

Evitiamo pure la ridicolezza di nasconderci dietro il collegio, o massimo i due collegi, che dividono l'ultimo scrutinio dal 30 di giugno. Si tratta di 4-6 ore di presenza e non credo possa definirsi lavorare il presentarsi a scuola il 28 giugno dopo 15 giorni dall'ultimo consiglio di classe.

Il collegio di riapertura, poi, c'è in genere all'inizio di settembre. A me quest'anno toccherà il primo, ad un mio amico il 5 settembre. Nella secondaria di II grado possono esserci gli esami di recupero, circa due-tre mattinate, ma questo non accade nella primaria e nella secondaria di I grado. Le lezioni ricominciano il 12, o il 15.

Si tratta dunque di tre mesi di vacanza? Spesso sì, quindi, e si arriva a tre mesi e mezzo con le interruzioni di Natale (tra 10 e 15 gg) e di Pasqua (tra 5 e 7).

Tuttavia, restare fossilizzati su una simile questione svilisce il dibattito sulla scuola e sulla professione docente, che dovrebbe essere altro e più elevato.
Finché noi docenti asseconderemo questa questione, persino negando ciò che è evidente a tutti, non solo faremo i giochi dei detrattori del nostro mestiere, ma eviteremo anche di affrontare temi di gran lunga più importanti e decisivi.

Ad esempio, non diciamo quasi mai che i giorni di interruzione delle lezioni sono meno della media europea: i francesi, ad esempio (ma vale lo stesso per molti altri), non interrompono le lezioni per tre mesi di fila, ma lo fanno più volte nel corso dell'anno scolastico. Insomma, i giorni sono gli stessi, ma distribuiti diversamente all'interno dell'anno solare.

E vogliamo parlare una buona volta di aspetti qualitativi legati alla professione docente, e non solo di quelli quantitativi? Vogliamo parlare di risultati, evidenti e misurabili, oltre al semplice tempo impiegato in classe? Il mondo del lavoro va in questa direzione, non a caso in molti Paesi (persino in Giappone!) si è disponibili a decurtare la questione "tempo" a vantaggio del risultato (si pensi alla settimana di 4 giorni lavorativi proposta in molte aziende nipponiche).

Il discorso produttività, invece, riguarda la nostra scuola solo di striscio. Ci fa paura la valutazione, a vari livelli (si veda la repulsione, spesso solo pretestuosa, per le prove INVALSI, certo migliorabili ma indispensabili nella scuola dell'autonomia), e ci dà fastidio quando ci viene chiesto conto di ciò che facciamo. 
Si tratta di una tendenza tipicamente italiana e di pochi altri (forse anche greca, ma certo mediterranea), che tende alla retorica idealista e accantona la prassi, il risultato, l'efficacia e l'efficienza (sebbene si tratti di principi richiamati di continuo nelle leggi e nei documenti).

I problemi dei docenti sono altri: la mortificazione stipendiale, l'orario di lavoro sommerso, l'importanza misconosciuta del ruolo sociale che ricopre, la sua preparazione, il controllo sui risultati, l'efficacia nella selezione e nel reclutamento.

Eppure, ma questo lo dicono ormai quasi tutti, in Italia abbiamo preferito la peggiore delle formule possibili: lo Stato dice ai docenti: "Io non vi rompo le scatole. Non vi controllo, non misuro la vostra efficienza, non vi valuto una volta assunti, non controllo se in classe lavorate o oziate; non faccio serie selezioni, ma di tanto in tanto vi faccio entrare a scaglioni con imbarazzanti sanatorie. In cambio, però, vi relego agli ultimi posti nella scala del prestigio sociale legato alla vostra professione, e vi pago da fame".

Basti pensare che una banconista del CONAD (con tutto il dovuto rispetto), che ha a che fare con prosciutti e formaggi, percepisce più di una maestra della scuola dell'infanzia che ha a che fare con bambini!

E i docenti (capaci di indignarsi solo sui social) vissero tutti malpagati, scontenti, e impegnati a negare i tre mesi di vacanza sotto i post di Orizzonte Scuola.

venerdì 26 agosto 2022

Carta del Docente 2022/2023: importo e data di erogazione


Nonostante il DL 36/2022, per l'anno scolastico 2022/2023 la Carta del Docente verrà erogata regolarmente e sarà pari, come al solito, a 500 euro. Quindi dal primo settembre l'applicazione sarà sospesa per qualche giorno, durante i quali si provvederà all'aggiornamento dei portafogli di tutti i docenti che ne hanno diritto.

Gli importi dell'anno scolastico 2020/2021 dovranno essere spesi entro il 31 agosto, altrimenti andranno persi.

 Invece i residui non spesi relativi al 2021/2022 si sommeranno ai 500 euro previsti per l'anno scolastico imminente 2022/2023.

Dal 2024, stando al decreto 36/2022, una parte dell'importo della Carta del Docente verrà tagliata per finanziare la Scuola di Alta Formazione, pensata per la formazione dei docenti e per l'erogazione di premialità stipendiali. Si parla anche, ma al momento non c'è nulla di sicuro, di far confluire la somma all'interno del cedolino.

Staremo a vedere. 


giovedì 25 agosto 2022

Film per la scuola: "Gifted Hands - Il dono", la storia del riscatto del più grande neurochirurgo di sempre


Nell'ambito della rassegna, ormai frequente, di film per la scuola, è il caso di segnalarne uno bellissimo, che sulle principali piattaforme che si occupano di cinema ha il 96% di gradimento.

Si tratta di Gifted Hands - Il dono, che possiamo senza dubbio consigliare per la scuola secondaria di I e II grado.

È la storia vera di Benjamin Carson, neuro chirurgo di colore ancora vivente, che divenne famoso in tutto il mondo per la sua straordinaria capacità operativa e per i suoi interventi di successo al limite del miracoloso.

Ciò che rendere questo film interessante per il mondo della scuola, e assolutamente consigliato, è la vicenda biografica che, in un lungo flashback, illustra la vita dello studente Benjamin: viene ripercorsa la sua carriera scolastica, fatta di insuccessi dovuti inizialmente ai suoi problemi di vista, di cui la madre si accorge prontamente, ma anche ad attriti con i compagni, difficoltà nella gestione della rabbia, momenti di profonda sfiducia in se stesso.

La madre, appunto, è una figura chiave nella biografia del futuro chirurgo: donna sola, con tutte le difficoltà nel tirare su due figli, e semi analfabeta. Vive momenti di difficoltà economica e di depressione, ma non molla da quella che ritiene una missione prioritaria: dare ai figli una istruzione adeguata, mezzo necessario per l'emancipazione personale all'interno di una società difficile, soprattutto per i neri.

Benjamin progressivamente, con gli stimoli della madre - che arriverà ad obbligare lui e il fratello a leggere e riassumere due libri a settimana - si appassiona alla musica classica, alla mineralogia, alla chimica; legge e studia voracemente, intervallando fasi di successo ad altre di maggiori difficoltà e abbattimento.

Benjamin diventerà un formidabile chirurgo famoso in tutto il mondo, consacrato poi alla storia della medicina quando, con una equipe di 70 persone da lui perfettamente coordinata, riesce a separare due gemelli siamesi salvandoli entrambi.

Film commovente e consigliatissimo per la scuola, su cui si può davvero lavorare.
Si trova sulla piattaforma Netflix

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mercoledì 24 agosto 2022

Come insegnare bene la matematica? Numeri e forme. Didattica della matematica con i bambini

In questo caso proponiamo un altro interessantissimo libro, utile per la didattica della matematica. L'autrice è la prof.ssa Ana Millan Gasca, docente presso l'università Roma 3, di cui proponiamo anche un video in basso.

Come insegnare bene la matematica ai bambini? Apprendere la matematica è una forzatura imposta dagli adulti? Ogni bambino ha in sé la disposizione a imparare la matematica oppure solo alcuni sono portati? Le pagine di "Numeri e forme" rispondono a queste e a molte altre domande che insegnanti e genitori si pongono, facendo emergere che c'è una meravigliosa sintonia fra pensiero infantile e matematica.

 Fin dall'inizio della scolarizzazione, infatti, i bambini entrano in contatto con concetti genuinamente matematici che sono uno dei lasciti più straordinari della nostra tradizione culturale: i numeri naturali, le frazioni, i rapporti, i simboli, il punto, la retta, le figure. In "Numeri e forme" si trova l'applicazione alla prassi didattica dell'analisi del rapporto tra la geometria e l'intuizione del continuo da una parte e il concetto di numero dall'altra.

L'autrice propone una selezione di chiavi pratiche per insegnare bene la matematica e delinea un percorso efficace per i bambini, dalla scuola dell'infanzia all'inizio della scuola secondaria di primo grado, che sia per ognuno opportunità di scoperta, esperienza gioiosa, occasione di mettersi alla prova con impegno, allenamento all'osservazione e all'indagine, addestramento alla concentrazione. Nel capitolo conclusivo sono raccolti numerosi esercizi sperimentati sul campo.

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QUI TROVI ALTRI LIBRI DELLA STESSA AUTRICE

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VIDEO: COME INSEGNARE LA MATEMATICA di Ana Millan Gasca

martedì 23 agosto 2022

Umberto Galimberti: basta con i Promessi Sposi a scuola. Ecco perché


 Siamo sicuri che la lettura integrale dei Promessi Sposi a scuola abbia davvero una valida valenza educativa? 
Può un romanzo dell'Ottocento rispondere alle domande di senso e al bisogno di chiavi di lettura del reale di uno studente del ventunesimo secolo?

Il filosofo Umberto Galimberti si esprime in tal senso.

✍🗣UMBERTO GALIMBERTI: BASTA CON I PROMESSI SPOSI A SCUOLA: "[...] Siamo stati anche educati malissimo. Io sono del parere per esempio che bisogna far smettere di leggere ai ragazzi i Promessi Sposi. Ve lo dico sinceramente. Perché, cosa succede? È un romanzo bellissimo, scritto in una maniera folgorante, una grande letteratura, ma non puoi dare a un ragazzo, a un ginnasiale, il messaggio che quello che conta nella storia lo fa la Provvidenza e tu non conti un tubo. Ma che discorsi sono questi? Tu conti nella misura in cui agisci nel mondo e nella storia! Ecco, questo messaggio che c'è comunque un disegno superiore che risolve tutti i problemi, ma non c'è questo disegno: o ti dai da fare o ti dai da fare!


Io ho chiamato nichilisti attivi quei ragazzi, che sono splendidi, perché lo toccano tutti i giorni e fanno fatica a smentirlo, però si danno da fare, anche perché il futuro è biologicamente loro, il futuro gli compete per biologia. A me non compete il futuro, a loro sì. Ecco, allora ci devono credere, con la forza della biologia.

Però un conto è la verità, un conto è la salute. [...]

E allora se a te ti aiuta andare a Lourdes, se a te ti aiuta Padre Pio, se ti aiuta la speranza, se ti aiuta le fede, la credenza nell'immortalità, perché te la devo togliere? Ma io te le lascio tutte queste cose che ti aiutano a vivere! Però non posso negare che sono illusioni. Illusioni per vivere. Punto."

Umberto Galimberti

L'intervista da cui è tratto il testo la trovi qui:

lunedì 22 agosto 2022

Wordbook Pro: imparare l'inglese incorporando i video di youtube

Questa piattaforma ha un forte potenziale per incrementare le proprie competenze in lingua inglese, specialmente lessicali.

La funzionalità è tanto semplice quanto efficace. Perché?

In genere si lancia un video su youtube e, quando non si conosce una parola, bisogna stopparlo e cercarne il significato su google translate.

Wordbook incorpora tutte queste funzionalità in un'unica schermata: basta copiare l'url del video e inserirlo nella barra, a seguire cliccare su play. Il video partirà con i sottotitoli in inglese. A quel punto, basta cliccare su una delle parole di interesse e trovarne significato e spiegazione nella parte destra della schermata.

La parola, in più, può essere aggiunta al proprio vocabolario personale.

In questo modo il lessico in lingua inglese crescerà in modo esponenziale.

Nella foto in alto è possibile vedere un esempio: mi sono divertito ad esplorare le potenzialità di wordbook con la scena iniziale del film "Il padrino" in lingua originale.

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QUI TROVI LA PAGINA DEDICATA AD ALTRE DECINE DI RISORSE PER L'APPRENDIMENTO DELLA LINGUA INGLESE

sabato 20 agosto 2022

"Diario di un maestro", la scuola nelle borgate romane nel capolavoro TV di Vittorio De Seta. Puoi vederlo qui

Continua la nostra rassegna sui film che hanno a tema la scuola. Proponiamo adesso un piccolo capolavoro da gustare con calma, che ci permette di conoscere anche la storia del nostro paese attraverso le aule scolastiche di qualche decennio fa. 

 "Diario di un maestro" del regista cinematografico Vittorio De Seta (1923-2011) andò in onda tra febbraio e marzo del 1973 in 4 puntate sul Primo Canale. 

Tratto dal reportage narrativo "Un anno a Pietralata" (1968) dello scrittore e insegnante Albino Bernardini (1917-2015), lo sceneggiato era ambientato in una scuola della periferia romana, e raccontava la storia di un insegnante alle prese con l'abbandono scolastico e il disagio sociale giovanile.

 Tra gli interpreti di questa docufiction civile, Bruno Cirino, Mico Cundari e Marisa Fabbri.

Qui trovi il libro "Un anno a Pietralata" di Albino Bernardini

VAI AL FILM CLICCANDO QUI

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venerdì 19 agosto 2022

Giulio Ferroni: "I giovani meritano una scuola che non sia al servizio dell'economia"

 "Se una salvezza del mondo potrà esserci, andrebbe fin d'ora affidata alle giovani generazioni, oggi penalizzate dalle difficoltà e dalle chiusure della scuola. Toccherà loro la difficile e urgente responsabilità per il destino del pianeta, che gli attuali adulti non hanno saputo né potuto assumersi: ma proprio per loro dovrebbe operare, adesso, una scuola carica di tensione critica e civile, che invece, come si è visto, si sta cercando di trasformare in passiva formatrice di capitale umano.

[...] I giovani hanno bisogno (e sono sempre più numerosi quelli che se ne rendono conto) di una scuola rivitalizzata, sottratta alla disordinata congerie dei modelli pedagogici e dei tanti progetti di riforma che negli ultimi decenni l'hanno sempre più burocratizzata, che hanno umiliato la sua sostanza educativa e culturale, sottoponendola a illusorie visioni della realtà e agli imperativi della comunicazione e del consumo. Non una scuola al servizio dell'economia, ma una scuola che sappia confrontarsi con la complessità del mondo e delle forme culturali, che attraverso il pensiero, la conoscenza storica, le scienze e le arti sappia toccare le ragioni essenziali del nostro stare al mondo, gli aspetti molteplici della vita sulla terra, le condizioni dell'ambiente, e sappia fornire gli strumenti per intervenire sul suo destino minacciato".
Giulio Ferroni, Una scuola per il futuro, Milano, La nave di Teseo, 2021, pp.237-240

📚 VAI L LIBRO: Una scuola per il futuro - https://amzn.to/3OOIZVX

DALL'AUTORE: “Ho sempre guardato con grande interesse alle vicende della scuola, frequentando istituti e docenti, intervenendo sull’ossessivo succedersi di riforme realizzate o vagheggiate, partecipando a tante discussioni. Ora mi è sembrato che la situazione creata dal Covid-19 abbia mandato in fumo tante di quelle discussioni, tanto agitarsi e arrabattarsi di politici, di pedagoghi, di sindacalisti, di riformatori e di resistenti alle riforme: abbiamo visto la scuola ferma, bambini e adolescenti a casa, anche se poi sono seguite aperture parziali ed eterogenee. Scuola letteralmente sospesa, diventata per alcuni mesi letteralmente impossibile. La constatazione della natura salvifica dell’informatica e di Internet ha galvanizzato i tanti zelatori della scuola in rete, quella che era necessità è stata sbandierata come modello per il presente e per il futuro. Ma di scuola viva c’è comunque bisogno: oggi più che mai c’è bisogno di un autentico rilancio della scuola, che la liberi dalla burocratizzazione in cui è caduta negli ultimi anni e dalla condizione di parcheggio a cui spesso è stata piegata. Di fronte al dominio del digitale e dei social media, di fronte al diffondersi di una pericolosa incultura, tra ignoranza, stupidità, irrazionalità, dilagare incontrollato della menzogna e della volgarità, le giovani generazioni hanno bisogno dello schermo forte della cultura e della scienza, di quella razionalità problematica che non può certo far leva su motivazioni spicciole, ma sul presente precipitare della storia e sulla necessità di ‘salvare’ il futuro, sulla responsabilità per il destino del pianeta, in cui tutti siamo coinvolti.”

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giovedì 18 agosto 2022

Il metodo Montessori a casa propria: oltre 170 attività per crescere un bambino curioso e autonomo

Il metodo Montessori non smette di affascinare insegnanti, genitori, educatori, e tutti, chi più chi meno, conosciamo le sue caratteristiche nei fondamenti: il mondo a misura di bambino, lo sviluppo dell'autonomia, il rispetto nei tempi dell'apprendimento...

Eppure possiamo forse dire che si tratta di una risorsa pedagogica che ha avuto più successo all'estero che in Italia. 
Anna Frank studiò in una scuola Montessori, e lo stesso fecero i fondatori del colosso Google.

Céline Santini e Vendula Kachel scrivono la guida, che proponiamo qui, che permette di applicare i principi pedagogici e i metodi della Montessori in ambito domestico. Può essere quindi usata anzitutto dai genitori, ma anche da educatori, pedagogisti ed insegnanti.

 Autonomia, autostima, concentrazione, creatività… Sono solo alcuni dei numerosi potenziali umani che il metodo Montessori permette di sviluppare nel bambino. Con l’intento di renderlo accessibile al maggior numero possibile di persone, le autrici propongono oltre 170 attività per favorire nei bambini da 0 a 6 anni: 

• la scoperta della natura (far germogliare un seme, osservare le api ecc.); 

• la scoperta della cultura e del mondo (ispirarsi a un’opera d’arte, creare un giardino zen ecc.); 

• la scoperta del corpo e dei cinque sensi (sperimentare la forza di gravità, ascoltare il silenzio ecc.); 

• la scoperta della vita pratica (usare una bilancia, rompere una noce ecc.). 

Una miniera di preziose indicazioni per tutti i genitori desiderosi di mettere in pratica questo metodo nella vita quotidiana, stimolando l’immaginazione nella mente del bambino e facendovi germogliare i “semi del sapere”.

VAI A "IL METODO MONTESSORI A CASA PROPRIA", di Céline Santini e Vendula Kachel

sabato 13 agosto 2022

Piero Angela, i libri più belli di un divulgatore straordinario

Piero Angela ci ha lasciati da qualche ora, in questo giorno di agosto del 2022.
Tutta Italia, e non solo, lo compiange e lo ricorda con affetto e gratitudine
È stato senza dubbio il più grande divulgatore televisivo che abbiamo avuto, nella pur breve storia del piccolo schermo. Ha portato nelle nostre case l'universo, la fisica, l'astronomia, la storia, la natura: insomma, non è esagerato sostenere che, grazie a lui, siamo un popolo meno ignorante. 


La qualità della sua attività, però, non si esauriva nelle meravigliose puntate di Quark; Piero Angela era un sopraffino divulgatore anche per mezzo dei suoi libri, alcuni dei quali sono diventati autentici best seller. 

Tra le loro qualità ci sono, come è facile prevedere, l'immediatezza, la chiarezza, la capacità di sintesi.

Per questo ne riportiamo alcuni di seguito, e li consigliamo, tra quelli di maggior successo: Piero Angela ci prenderà ancora una volta per mano alla scoperta dell'universo, della vita umana, della mente, degli oceani, della storia, della politica, dell'amore, dell'educazione.

Dal canto nostro, lo ringraziamo ancora una volta per le pagine di cultura che ha scritto nella storia del nostro - come lo ha definito lui stesso nel suo ultimo messaggio - "difficile Paese".

I LIBRI DI PIERO ANGELA LI TROVI DI SEGUITO (CON DESCRIZIONE):

 Ti amerò per sempre. La scienza dell'amore
L'amore sboccia, cresce e sfiorisce proprio come una pianta, o come molti altri organismi. Per quanto ci si sogni e ci si fantastichi attorno, l'innamoramento, l'amore, la crisi, sono fenomeni biologici, spiegabili e spiegati dalla scienza moderna. Piero Angela affronta con questo libro il tema più fertile e sentito della storia, l'amore, con il suo caratteristico approccio razionale e rigoroso e con il contributo delle teorie più recenti nel campo della neurofisiologia, della biochimica, della sociologia e della psicologia. Basato su studi ed esperimenti realizzati negli ultimi anni da biologi e psicologi, è un viaggio nelle cantine delle nostre emozioni, il tentativo di analizzate scientificamente l'amore per esaltarne ancora di più il fascino e la poesia.

Premi & punizioni. Le vere leve del comportamento
Piero Angela spiega quali sono gli invisibili meccanismi che fanno funzionare gli individui, ma anche le società e la politica. "Premi" e "punizioni" sono due leve potentissime che agiscono sul nostro comportamento, in ogni momento, in ogni circostanza, per ogni scelta. Conoscere meglio le regole del gioco significa anche saperle utilizzare meglio. Per gestire con più intelligenza noi stessi. E gli altri.

Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute 
Ha viaggiato nel corpo umano, nella preistoria, nel passato e nel futuro, e ogni volta ci ha portati con sé. Con questo libro, Piero Angela ci accompagna in un viaggio diverso, attraverso due secoli e molti continenti, in mezzo a mille peripezie, incontri, scoperte e avventure: la sua vita. Il principe della divulgazione televisiva, l'autore di decine di bestseller che hanno svelato a tre generazioni di italiani la bellezza della scienza, stavolta ha scritto un'opera differente: «Non è un libro di divulgazione scientifica, ma un racconto personale dedicato al pubblico che da tanti anni mi segue nel mio lavoro, spesso con vero affetto. Il libro racconta le mie esperienze di lavoro, il "dietro le quinte" di oltre mezzo secolo di televisione. Ma per la prima volta rispondo anche a certe domande che spesso mi vengono rivolte in occasione di incontri o conferenze, e che riguardano la mia vita, la mia formazione, gli inizi in RAI, il pianoforte, persino la mia infanzia». Nel libro ci sono decine di aneddoti e di incontri che ne fanno una lettura godibilissima. Ma c'è soprattutto un grande insegnamento: la passione di sapere e la voglia di scoprire possono portare molto lontano nella vita, e fare di chiunque una persona speciale.

La straordinaria storia della vita sulla terra. Diario di un viaggio lungo quattro miliardi di anni
La vita comparve sulla Terra circa quattro miliardi di anni fa, quando molecole a base di carbonio si aggregarono a formare le prime cellule batteriche. Da allora una costante, inarrestabile evoluzione ha portato alle miriadi di stupefacenti forme di vita che oggi conosciamo, tra le quali c'è anche l'homo sapiens, la nostra specie. Un tempo lunghissimo, difficile da concepire. Sarebbe forse più semplice se questi quattro miliardi di anni fossero concentrati in dodici mesi: così, se le prime cellule si sono formate il primo gennaio, è solo verso la fine di ottobre che sono comparsi gli organismi pluricellulari, il 10 dicembre i dinosauri, e solo quindici secondi prima della mezzanotte i primi uomini sapiens sapiens. Questo libro, scritto sotto forma di un "diario" lungo un anno, racconta la straordinaria avventura dell'evoluzione biologica usando un espediente narrativo che da un lato rende più comprensibili i tempi della storia del Pianeta, dall'altro offre una sorprendente idea delle proporzioni tra l'età della Terra e quella dell'uomo

Viaggio dentro la mente. Conoscere il cervello per tenerlo in forma
Il nostro cervello è una macchina meravigliosa e conoscerla meglio ci può aiutare a usarla al massimo delle sue potenzialità, dai primi anni di vita fino all'età più avanzata. È da questo spettacolare groviglio fatto di miliardi di cellule nervose e delle loro diramazioni che nasce tutto: la nostra capacità di vedere e di immaginare, di soffrire e di gioire, di ricordare e di creare, di odiare e di innamorarsi. Ma come avviene tutto ciò? Come si formano per esempio le immagini che noi vediamo nel nostro "teatrino mentale"? In base a quali meccanismi prendiamo una decisione e non un'altra? Siamo davvero liberi? Da dove nasce l'amore? C'è nel cervello un punto del piacere? Come spieghiamo i déjà-vu? 

Viaggio nel mondo del paranormale: Indagine critica sulla parapsicologia
Che cosa c'è di vero nei fenomeni paranormali? In questo libro che ha fatto epoca, Piero Angela raccoglie e approfondisce i risultati di una sorprendente indagine condotta in vari paesi del mondo, con l'aiuto di esperti, scienziati e prestigiatori. Tutti i fenomeni paranormali vengono passati al setaccio con spirito scientifico: telepatia, chiaroveggenza, precognizione, psicoci nesi, fotografia Kirlian, poltergeist, comunicazione con le piante, bio-feedback, agopuntura, yogi e fakiri, guaritori, rabdomanti, chirurgia psichica, sedute spiritiche, fotografia del pensiero, astrologia, sogni premonitori, sensazioni di deja-vu, profezie, medium e sensitivi celebri (come Uri Geller, Eusapia Palladino, Gustavo Rol) eccetera.

A cosa serve la politica?
È radicata l'idea che sia la politica a determinare il benessere di un paese. E che, cambiando maggioranza, o cambiando leader, si possano ottenere cose che in realtà non dipendono dalla politica. E che non dipendono neppure dalla capacità di lottare per ottenerle. Questo non significa che la politica non sia importante, anzi. Ma soltanto se riesce a stimolare e a far crescere in modo prioritario quei "software", quei motori dello sviluppo che sono i veri produttori di ricchezza. E anche i veri attrattori di investimenti. Ma è così che funziona la politica in Italia?

Da zero a tre anni
Nei primi tre anni di vita si decide lo sviluppo della psiche. Alla nascita ogni bambino è infatti un "miliardario" della mente e davanti a lui si apre una gamma pressoché infinita di opportunità. Ma in mancanza di stimoli adeguati il cervello può perdere le sue grandi potenzialità. In questo libro Piero Angela, con il suo stile divulgativo limpido e accattivante, spiega cosa avviene nella mente umana durante la prima infanzia e illustra ai genitori come siano importanti le mosse che essi giocano sullo scacchiere della vita dei propri figli.

Perché dobbiamo fare più figli. Le impensabili conseguenze del crollo delle nascite
È vero che gli italiani sono a rischio di estinzione? Fino a che età riusciremo a campare? E con quali conseguenze sociali? Quale sarà il ruolo degli immigrati? Quale faccia, e quali facce, avrà il nostro Paese fra cinquant'anni? Poche questioni ci interessano così da vicino come quella della demografia. E mai finora un libro aveva spiegato con chiarezza e precisione tutti gli aspetti più interessanti e inattesi della rivoluzione demografica che sta investendo il nostro paese. Grazie a una meticolosa ricerca compiuta dagli autori sui dati dei principali istituti nazionali e internazionali e al contributo dei più autorevoli demografi del nostro paese, questo libro svela dati imprevisti, solletica curiosità, spiega con metafore lampanti concetti fondamentali per capire la nostra vita comune. Il tutto in un linguaggio colloquiale, un dialogo con un ipotetico interlocutore, che pone le domande che ognuno si può porre oggi, di fronte alle inquietanti prospettive di un tale cambiamento.

Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell'universo e della vita
Peccato che nessun cronista e nessun cameraman abbia potuto assistere in diretta all'evoluzione dell'Universo e della vita sulla Terra. Sarebbe stato il più grande reportage della storia. Ma oggi qualcosa del genere si può fare: tutte le conoscenze e le immagini che gli scienziati hanno accumulato possono essere rimontate insieme per diventare un grandioso film, un racconto straordinario del nostro passato. È proprio quello che cercherà di fare questo libro: osservare le concatenazioni degli eventi che hanno portato la nube di gas iniziale a trasformarsi in stelle, pianeti e poi in esseri viventi, e infine in esseri viventi intelligenti. Sarà un po' come seguire il racconto di un cronista che, dialogando con un immaginario interlocutore curioso, ripercorrerà questa fantastica storia, soffermandosi soprattutto sui passaggi cruciali, sui momenti di svolta che hanno modellato pian piano l'Universo e che hanno scandito il percorso della vita sulla Terra. 

La straordinaria avventura di una vita che nasce. Nove mesi nel ventre materno
Questo libro racconta una straordinaria avventura: quella di una semplice cellula fecondata, così piccola da essere invisibile a occhio nudo, che moltiplicandosi in miliardi di altre cellule riesce a diventare, in soli nove mesi, un Homo sapiens. "La straordinaria avventura di una vita che nasce" è la cronaca di questa crescita, raccontata in base alle più recenti scoperte scientifiche. Ma è anche un utilissimo strumento per rispondere ai dubbi, alle curiosità e ai timori dei neogenitori su tutti gli argomenti relativi al benessere di mamma e bambino, dai problemi legati alla fertilità allo sviluppo psicofisico del neonato.

Viaggio nel cosmo. Alla scoperta dei misteri dell'universo
Piero e Alberto Angela invitano i lettori a un grande viaggio nel Cosmo a bordo della Noos (che in greco antico significa "intelletto"), un'astronave immaginaria che si sposta alla velocità del pensiero. Il viaggio della Noos si basa sulle più recenti conoscenze acquisite dall'astronomia e dall'astrofisica: il veicolo spaziale si posa sulla Luna, su Marte, sorvola i pianeti del nostro Sistema solare, scende su asteroidi e comete, entra fin dentro il Sole per scoprire la sua struttura interna. Poi esce dal Sistema solare per esplorare stelle e galassie, avvicinarsi a supernovae, pulsar, quasar e buchi neri, fino agli estremi confini del Cosmo. Un'esperienza straordinaria, resa possibile dalla fantasia, eppure rigorosamente scientifica.

I misteri del sonno. Sonno, sogni e insonnia
La ricerca sul sonno sta rivelando moltissime cose sorprendenti su quel terzo della nostra vita che attraversiamo a occhi chiusi (o, qualche volta, aperti), soprattutto per quanto riguarda la qualità del sonno (possono esserci centinaia di micro-risvegli inconsapevoli, ogni notte), le mille cause dell'insonnia e l'azione dei farmaci (che molto spesso vengono usati in modo improprio). Anche dei sogni si cominciano a individuare i meccanismi neurologici (ben diversi da quelli che ipotizzava Freud). "I misteri del sonno" è una minuziosa e affascinante esplorazione di questa "zona buia" della nostra vita. Piero Angela ce la descrive svelandoci, con la consueta chiarezza espositiva, i meccanismi complessi che la regolano, e informandoci in modo dettagliato sulle ultime e più sorprendenti scoperte scientifiche.

Dietro le quinte della storia. La vita quotidiana attraverso il tempo
La Storia è come un film: un emozionante succedersi di fotogrammi. Nel raccontarla, però, c'è spesso la tendenza a concentrarsi sui grandi avvenimenti e sui singoli protagonisti, trascurando così le realtà sociali ed economiche che sono all'origine degli eventi. Ma l'evolversi della vita quotidiana nel tempo è anch'esso un racconto appassionante e, soprattutto, capire come sia cambiato nei secoli il modo in cui la gente si nutre, si sposta, riscalda gli ambienti, fa l'amore, amministra la giustizia... è una chiave fondamentale per leggere correttamente il cammino dell'umanità attraverso le epoche, dall'Antichità a oggi. In un dialogo stimolante Piero Angela, il padre della divulgazione in Italia - qui nelle vesti di interlocutore curioso -, e lo storico Alessandro Barbero ci accompagnano in un viaggio che ci immerge nelle esistenze di tanti uomini comuni di diversi periodi e di differenti aree geografiche, svelandone gli usi, i costumi e la mentalità. In questo percorso, raccontato con rigore storico ma anche punteggiato di tanti aneddoti e curiosità, è affascinante accorgersi come l'uomo abbia sempre affrontato difficoltà e condizioni avverse con fantasia, intelligenza e spirito di adattamento. Inoltre, risulta chiaro il ruolo rivoluzionario della tecnologia, dell'energia e della conoscenza, fattori che da sempre dominano lo sviluppo economico e consentono a un Paese o a un popolo di essere all'altezza delle grandi sfide in corso.

Oceano. Il gigante addormentato
In queste pagine Piero Angela e Lorenzo Pinna conducono il lettore in un fantastico viaggio a bordo di un batiscafo immaginario, attraverso i mari e gli oceani di tutto il pianeta, alla scoperta dei segreti del mondo sommerso. Navigando sotto i ghiacci polari, nelle profondità abissali o attraverso gli uragani, e planando sulle pendici di montagne e vulcani sottomarini, al batiscafo capitano avventure e incontri di ogni genere: delfini, balene, squali, le sorprendenti architetture delle barriere coralline, il “serpentone” d'acqua fredda della Groenlandia, le immondizie sommerse alla foce di un fiume, la misteriosa migrazione delle anguille, i mostruosi pesci degli abissi, la struttura nascosta degli oceani fatta di “lenzuoli” d'acqua... Ma il libro non si limita a intrattenerci con un avvincente racconto di viaggi: ci parla anche di tutte quelle nuove conoscenze sul pianeta sommerso che il lavoro di migliaia di scienziati e l'impiego di raffinate tecnologie hanno permesso di conoscere negli ultimi anni. E soprattutto ci consente di capire meglio quale ruolo possono giocare gli oceani in fenomeni come l'effetto serra e il cambiamento climatico.

venerdì 12 agosto 2022

Nuova disciplina dei congedi parentali: tutte le novità per chi lavora nella scuola

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 176/2022 è stato pubblicato il D.Lgs. 30 giugno 2022 n. 105 che reca disposizioni finalizzate a migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata dei genitori e dei prestatori di assistenza (caregivers), nonché equiparare i diritti alla genitorialità e all’assistenza. I congedi, i permessi e gli altri istituti regolamentati dal decreto, salvo diversamente specificato, sono direttamente applicabili anche ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni. 

Riportiamo, in fondo, il link che rimanda ad un'ottima risorsa elaborata dalla Cisl Scuola e che illustra, in modo schematico ma nel dettaglio, le novità sui congedi parentali.

Di seguito riportiamo gli argomenti del documento:

Congedo di paternità

-Viene definito il congedo di paternità “obbligatorio”

-Trattamento economico

Congedo parentale

- Trattamento economico

Congedo straordinario per assistenza a parenti con grave disabilità

Modifiche alla Legge 5 febbraio 1992, n. 104

Modifiche alla Legge 22 maggio 2017, n. 81 


VAI ALLA GUIDA SULLA NUOVA DISCIPLINA PARENTALE

mercoledì 10 agosto 2022

Dai libri letti nelle discariche a ricercatore chimico negli USA: la storia sorprendente di Thompson Vitor in un film

Partiamo dalla fine di questa storia straordinaria: una fondazione bancaria brasiliana finanzia la realizzazione di un film, nell'ambito di un più ampio progetto di sensibilizzazione alla lettura, dal titolo Busca do filho/Leia para uma criança. Il trailer lo trovate in fondo a questo articolo.

Si tratta della vicenda, sicuramene insolita e commovente, che riguarda il piccolo Thompson Vitor, bambino nato in un piccolo centro di una insignificante provincia brasiliana da una modestissima famiglia: il padre si guadagna da vivere vendendo panini, la madre commerciando quel che può, come può, in articoli da robivecchi.

Sono quei casi in cui la vita ti presenta subito il conto, prima ancora del servizio: una vita già in salita sulla strada dell'emancipazione.

Per Thompson, infatti, studiare è difficile, perché la frequenza a scuola, i materiali didattici, i libri, hanno un costo che i genitori non possono reggere. Eppure c'è una risorsa che lavora in silenzio, un cuore caldo che batte e che si fa largo tra le difficoltà di una tale condizione, ed è una donna (la cosa non ci sorprende): parliamo di Rosangela, la madre del ragazzo.

Rosangela inizia una paziente ricerca di libri tra la spazzatura, nei cassonetti, nelle discariche; insomma, seleziona libri, spesso malconci, che altri hanno buttato. La notte, spesso, cerca di rabberciarli come può, pulendone le pagine o incollandole alla meno peggio. Questa tenacia la porta, giorno dopo giorno, a mettere su una vera e propria biblioteca. 

All'inizio è lei a leggere per il piccolo, che ascolta la voce della madre venir fuori da un misterioso filo invisibile che la collega a quelle pagine pieni di segni, colori, simboli. Poi il testimone passa in mano a Thompson, che diventa un vorace lettore. Da qui la svolta. Il bambino cresce imparando e facendo passi da gigante; riesce ad iscriversi alla scuola superiore con la borsa di studio concessa da una fondazione che si ispira al filosofo spiritualista Faria Brito.

La storia di Thompson Vitor resta pressoché sconosciuta fino al 2019, quando il giovane fa le valigie alla volta degli Stati Uniti: la destinazione è l’Università di Rochester, dove ora è ricercatore di chimica.

Questa è una storia vera, che assurge ad esempio di riscatto, di tenacia, di sacrifici. Ed è proprio il caso di dirlo: è una storia in cui i libri, anche se riesumati dall'immondizia, ti salvano la vita. 

Ci auguriamo che il film prodotto su questa storia straordinaria sia presto disponibile in Italia.

Il trailer del film puoi vederlo CLICCANDO QUI o in basso:

martedì 9 agosto 2022

"L'imparare non è lo stesso che sapere": quasi 200 anni fa Alexandre Dumas (padre) ci insegnava l'apprendimento "filosofico"

C'è un passo bellissimo tratto dal romanzo "Il Conte di Montecristo": si tratta di una conversazione che si svolge in carcere tra due detenuti d'eccezione, Edmond Dantès, il protagonista, e l'abate Faria. 
I due sono costretti a trascorrere anni nello stesso penitenziario, entrambi condannati ingiustamente. Edmond è un marinaio promosso a comandante poco rima dell'arresto; l'abate è un coltissimo religioso italiano.
Edmond desidera imparare il più possibile da lui e gli chiede: "Voi dovreste insegnarmi un poco di quanto sapete, non fosse altro che per non annoiarvi con me."

La conversazione prosegue:

“Due anni!” disse Dantès. “Credete che io possa imparare tutte queste cose in due anni?” 

“Nella loro applicazione no; nei loro principi sì. L’imparare non è lo stesso che sapere: vi sono gli eruditi e gli scienziati, la memoria forma i primi, la filosofia i secondi.” 

“Ma la filosofia non si può imparare?” 

“La filosofia non s’impara, la filosofia è la riunione delle scienze imparate nel genio che le applica.”

Ecco, l' "imparare non è lo stesso che sapere". Alexandre Dumas "padre" è in grado, già nel 1844 (anno in cui il romanzo iniziò ad uscire a puntate), di insegnarci una massima sull'apprendere: una cosa è l'erudizione, vale a dire la somma di fatti, concetti, curiosità, memorizzati e immagazzinati.

Altra cosa è la sapienza, che trasforma la conoscenza in cultura, e sapienza vuol dire "ciò che ha il sale, ciò che dà sapore".

L'erudizione, insomma, è una conoscenza quantitativa, la sapienza è qualitativa.

E c'è un altro passaggio molto interessante: come si coltiva la sapienza? Dumas risponde in modo lapidario: con la filosofia:

“La filosofia non s’impara, la filosofia è la riunione delle scienze imparate nel genio che le applica.”

Ecco, che genere di filosofia è mai questa? 

Si tratta dello sguardo della conoscenza sul TUTTO, si tratta della ricomposizione dei saperi, dopo averli frammentati, verso una conoscenza complessiva della realtà, e non è affatto detto che arrivi mai o che arrivi in modo definitivo.

La sapienza porta alla ricerca di uno sguardo coerente e generale sul mondo, e questo è un approccio squisitamente filosofico che spesso manca al nostro "fare scuola" quotidiano.

Il rischio delle nostre scuole è la settorializzazione, la parzializzazione della conoscenza. È come se insegnassimo ai nostri studenti questa o quella strada senza metterli in condizione di leggere le carte geografiche e le mappe in modo da orientarsi da sé in ogni ambiente, in ogni territorio. È come, ancora, se fornissimo loro costantemente della farina senza insegnare invece le pratiche per coltivare il grano.

La sapienza è uno sguardo dall'alto sulla realtà, è il tentativo filosofico di tenere insieme le parti, lo sforzo di trovare leggi universali, la "riunione delle scienze imparate". È la sintesi dei saperi in un orizzonte di senso (ammesso che ci sia). E quello che la scuola e, peggio ancora, le università - spesso frammentate in settori, in specializzazioni, in ambiti di indagine - non fanno è proprio uno sforzo di sintesi.


venerdì 5 agosto 2022

Invece di dire... Prova a dire...: Le parole per educare i bambini con amorevole fermezza

Le parole, lo sappiamo, hanno un peso. A seconda delle parole che scegliamo, dell'intonazione della frase, del tipo di frase, possiamo ferire o incoraggiare, stimolare o inibire, chiudere o aprire. Soprattutto possiamo ottenere o no ciò che chiediamo.

Usare bene le parole è una competenza richiesta a chiunque lavori nel mondo dell'educazione: ai genitori, anzitutto, ma anche agli insegnanti, agli educatori, ai terapeuti.

Il libro che proponiamo in questo caso insegna proprio agli adulti ad usare correttamente le parole con i bambini, secondo il principio dell' "amorevole fermezza": insomma, l'adulto chiede, ed è gusto che sia così, e chiede nel modo migliore, salvaguardando la serenità di chi riceve la richiesta, educando.

Quante volte hai sgridato in malo modo i tuoi figli per poi rimpiangere subito dopo di averlo fatto? Quante volte non hai detto la frase giusta al momento giusto per tranquillizzarli? Quante volte, insomma, non sei stato all'altezza del genitore che pensi di poter essere?

Per rispondere a queste domande ora c'è un libro scritto con la sensibilità di una mammaAlli Beltrame, e l'esperienza di un'insegnante, Laura Mazzarelli.
Troverete istruzioni su come affrontare i capricci, le ore di TV o smartphone in modo costruttivo, decaloghi su come farsi ascoltare o gestire la lagna, consigli su come impostare un vero e proprio linguaggio educativo. Insomma, 
un vademecum che ti insegnerà, passo dopo passo, situazione dopo situazione, a parlare ai tuoi figli con amorevole fermezza: perché non è mai troppo tardi per diventare il genitore che vorresti essere.

VAI AL LIBRO "Invece di dire ... Prova a dire..."

giovedì 4 agosto 2022

Supplenze docenti a.s. 2022/2023, tutte le informazioni in una pagina del MI dedicata

 È disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione la pagina contenente tutte le informazioni necessarie per la presentazione delle istanze per l’assegnazione delle supplenze a tempo determinato per l’anno scolastico 2022/2023. 

Le istanze possono essere inoltrate fino alle ore 14:00 del 16 agosto 2022.


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Lettere da Barbiana, Una preziosa eredità: gli allievi di Don Milani la raccontano in un video documentario

 La scuola di Barbiana e la rivoluzione didattica impressa da Don Lorenzo Milani, dal '54 priore nel piccolissimo comune nel cuore del Mugello. Venti case e trentanove abitanti in tutto, senza una strada né elettricità né telefono. 

Michele, Carlo e Agostino detto 'Gosto', tra i primi allievi di Don Milani, raccontano per la prima volta la loro esperienza a fianco del Maestro e gli anni passati a mantenere inalterata la sua eredità.

VAI AL FILM DOCUMENTARIO "LETTERE DA BARBIANA"

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