martedì 25 giugno 2013

Come misuri l'altezza di una torre? La creatività spiegata in due parole...


La creatività, la capacità di risolvere problemi, trovare soluzioni, strade nuove su terreni nuovi: tutte abilità fondamentali per riuscire nella vita, nel lavoro, nello studio...
Ho estrapolato il testo che segue da un libro che ho letto di recente sulle mappe mentali e concettuali, in un capitolo dedicato al "pensiero laterale", vale a dire alla capacità di pensare attraverso vie parallelle non scontate. 

Non occorre citarne la fonte perché ho scoperto che questo testo veniva fatto girare qualche anno fa per email, a mo' di catena di Sant'Antonio, quindi non ha un autore definito (qualcuno mi ha suggerito che si tratta di un filosofo, ma non ricordo chi: potete suggerirmelo, nel caso, commentando il post).

Va letto con attenzione perché spiega con un fatto concreto come si manifesti la creatività che - essendo un'interfaccia dell'intelligenza umana - rappresenta una forma di adattamento alla realtà.

Più creativi = più capaci di adattarci
 al mondo che cambia!

Il professore incaricato di selezionare i candidati per l’ammissione ad una Facoltà di Scienze mostra un barometro ad uno studente e gli chiede: “Come farebbe,
con questo barometro, a misurare con discreta approssimazione l’altezza della torre della nostra Università?”.

La risposta che si aspettava era: “So che ogni millibar di differenza di pressione corrisponde a circa 10 metri. Rilevando la pressione alla base della torre e in sommità potrei determinare l’altezza”.

Il ragazzo risponde invece: “Salirei in cima alla torre, legherei il barometro a un lungo spago, lo calerei fino al suolo e poi misurerei lo spago”.

Il professore, disapprovando la soluzione, scuote il capo e dichiara: “Lei non conosce la soluzione di un problema come questo; come spera di risolvere quelli che incontrerà nel corso degli studi che ha scelto?”.

“A dire il vero non è che non abbia la soluzione” risponde sorridendo il giovane. “Forse il problema è che ne ho troppe, ma sono diverse da quelle che lei ha in mente”.

“Allora me ne dica qualcuna” ribatte incuriosito il docente “Sono pronto ad ascoltarla”.

Lo studente per qualche istante guarda in aria, si accarezza il mento con aria pensierosa, poi risponde: “Per esempio, in un giorno di sole potrei appoggiare il barometro in terra, misurare la sua ombra e quella della torre, per ricavare l’altezza della torre con una proporzione. Oppure salire in cima alla torre, lasciar cadere il barometro, cronometrare il tempo di caduta e calcolare l’altezza considerando la legge di gravità. Oppure legare il barometro a un pezzo di spago per farne un pendolo, rilevare il periodo di oscillazione alla base della torre e in cima, per poi mettere in relazione la sua posizione con la distanza dal centro della terra. Oppure lasciar cadere il barometro e misurare lo scostamento dalla verticale: conoscendo la velocità di rotazione della Terra potrei ottenere all’altezza di caduta”.

Il professore, piacevolmente sorpreso, gli chiede: “E se le chiedessi una soluzione più semplice?”.
“Ammetto che non osavo dargliela” esclama il ragazzo, sorridendo di nuovo “Potrei andare dal custode della torre e proporre uno scambio: gli darei il barometro per sapere quanto è alta la torre!”.

Sei in grado di "pensare in modo diverso"? Riesci a trovare soluzioni nuove uscendo dagli schemi? Ti chiedi, di fronte ad una novità che hai davanti agli occhi, "cos'è?" oppure "cosa potrebbe essere?".

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