martedì 23 aprile 2024

Festa della Liberazione: video didattici per la scuola. Li trovi qui

Proponiamo di seguito una serie di video didattici e/o mini documentari che hanno a tema la Festa della Liberazione del 25 aprile.

Si tratta di contributi della durata varia - da 7 minuti a mezz'ora - che possono essere utilizzati in classe per discutere di questa importante ricorrenza che tutti dovremmo considerare come fondante della nostra storia e della nostra vita democratica.

25 aprile Festa della Liberazione: chi erano i partigiani e come hanno combattuto il fascismo
Il 28 ottobre del 1922 migliaia di fascisti marciarono su Roma per organizzare un colpo di Stato. Il 31 ottobre nasceva il governo di Benito Mussolini e iniziava la dittatura fascista in Italia Tra il 1925 e il 1926 entrarono in vigore le cosiddette “leggi fascistissime”, ovvero una serie di norme giuridiche con cui il regime smantellò ogni istituzione democratica. La Resistenza ci ha liberato non solo dalla dittatura e da “l’invasor”, ma ci ha ridato un bene preziosissimo, che oggi stiamo sottovalutando nonostante quello che sta accadendo a pochi passi da noi: parlo della democrazia, il potere è del popolo e non di una sola persona che comanda il popolo e sceglie per il popolo. Non facciamo che il tempo cancelli l’importanza di questo principio, del valore della libertà. Mio nonno, tuo nonno, i nostri nonni hanno lottato per la libertà.

25 Aprile 1945: Liberazione di Italia (La storia)
25 Aprile 1945: è la data in cui si festeggia la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Alessandro Barbero - Discorso sulla Resistenza (Festa della Liberazione)
Discorso del Prof. Alessandro Barbero sul 25 Aprile. Buon 25 Aprile a tutti. Davvero a tutti. Vercelli, 25 Aprile 2019 (Il fantasma del 25 aprile passato)

LUCIANO CANFORA - Ha ancora senso RICORDARE il 25 APRILE?
AVVISO: Se il video non è di gradimento ai rispettivi autori tramite un commento che potete inviarci qui sotto procederemo alla rimozione di quest'ultimo.

Il 25 Aprile Spiegato ai Fascisti
Una riflessione sulla Festa della Liberazione tratte dal canale Sapiens Sapiens

Speciale 25 Aprile, sceneggiato anche per la scuola: "La guerra è finita". Gratuito, qui

 


Il cinema può aiutarci anche per riflettere e celebrare la Festa della Liberazione, il 25 Aprile.
Si tratta, come sappiamo, di una data fondamentale per la nostra storia, che corrisponde alla liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista.

Questo seneggiato in più puntate, adatto a tutti gli ordini e gradi di scuola, ci aiuta a riflettere sul senso di quei giorni e ad entrare in contatto con le emozioni, i dissidi, le speranze e la lacerazione che visse il nostro Paese in quegli anni.

Comunque si voglia intendere la Festa della Liberazione, un punto crediamo sia inamovibile e del tutto condivisibile da tutti: senza la liberazione dalla dittatura, oggi non potremmo neppure criticare quegli anni e l'interpretazione che di essi si dà.

Detto altrimenti, anche i nostalgici del Ventennio, che in qualche modo criticano questa ricorrenza, devono ricnonscere che è loro conentita la critica perché all'epoca vinse la parte giusta.


Veniamo al film: la trama
Nei giorni successivi alla Liberazione le strade di Davide e Giulia, entrambi legati alla Resistenza, si incrociano per caso. I due, aiutati da Ben, un ex-ufficiale della Brigata Ebraica, occupano un casale abbandonato in cui ospitano bambini italiani e stranieri aiutandoli a recuperare la voglia di vivere, giocare, studiare, lavorare e amare.


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sabato 20 aprile 2024

La musica ti salva la vita: "Nelle tue mani", film per la scuola. Nell'articolo il link e i temi trattati

 


Un altro bellissimo film per la scuola: "Nelle tue mani", un film francese del regista Ludovic Bernard.

Prima di lasciarvi alla trama e al trailer, due parole vanno spese sui contenuti educativi su cui si può lavorare nelle nostre scuole.
La storia è quella di un talento, che si riscatta - non senza difficoltà - da una vita povera, fatta di furti ed espedienti; lo fa perché c'è un docente che crede nel suo talento musicale e su quel talento investe tutto.

Il riscatto avviene anche perché Mathieu, il protagonista, ascolta quello che ha dentro: la sua passione, le sue corde profonde; insomma, ciò per cui vale la pena sacrificare tempo ed energia. 

C'è però il gruppo dei pari, disfuzionale con comportamenti devianti, da cui rischia spesso di essere risucchiato: è il rischio della strada facile, dei furti occasionali, della deresponsabilizzazione, del bisogno di accettazione da parte di chi ci è simile. 

Poi c'è, ovviamente, l'amore: quello che salva e mette le ali (quello tra Mathieu e un'altra allieva dello stesso conservatorio) e quello che logora e tarpa (tra il direttore di dipartimento e la moglie).

La bellezza della musica e il suo potere trasformativo fanno il resto.

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La trama del film (tratta da MyMovies):

Mathieu Malinski è un ragazzo delle banlieue che vive di espedienti e custodisce un segreto che Pierre Geithner, direttore del Conservatorio di Parigi, vuole rivelare al mondo. Dopo averlo sentito suonare Bach al pianoforte nella hall della Gare de Lyon, Pierre non ha dubbi sul suo talento ma Mathieu fa resistenza e si mette nei guai coi compagni di sempre. Arrestato per furto, chiede aiuto a Pierre che fa commutare la detenzione in una misura alternativa da scontare in Conservatorio. Attirato nel tempio della musica e invaghitosi di Anna, violoncellista virtuosa, Mathieu accarezza progressivamente l'idea di diventare pianista e di partecipare a un prestigioso concorso. La vita però sempre accanirsi e remare contro.

Qui in basso puoi vedere il trailer:

domenica 14 aprile 2024

Ascoltiamo per comprendere o per rispondere? Un'attività didattica per gli studenti

Sempre nell'ambito dell'educazione all'ascolto e alla comunicazione interpersonale, propongo qui una breve - ma molto interessante e facile da realizzare - attività didattica.

L'obiettivo è educare gli studenti all'ascolto attivo, facendo notare loro la differenza tra l'ascoltare per rispondere e l'ascoltare per comprendere.

Per farlo prendiamo le mosse da un breve cartone animato (che va benissimo anche per gli studenti delle superiori), per lavorarci su.

Il cartone animato lo trovate a questo link, oppure potete guardarlo di seguito:


Al termine della visione l’insegnante invita a riflettere sulla frase “Basta ascoltare”: quante volte ascoltiamo davvero l’altro/a per comprendere il suo punto di vista e accoglierlo/a e quante volte (come Gioia) cerchiamo di dare la nostra soluzione? Ascoltiamo per comprendere o per rispondere?
A questo punto, per concludere, il succo dell'attività consiste nel riconoscere la fondamentale differenza tra l'approccio del personaggio "Gioia" e del personaggio "Tristezza".


22 aprile, Earth Day. Un film per la scuola: "2040 – Salviamo il pianeta!". Dove trovarlo

 


L’Earth Day (Giornata della Terra), che ricorre il 22 aprile, è la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia.

Proprio per questa occasione proponiamo un film a tema, da far vedere nelle nostre classi, con l'obiettivo di riflettere sul cambiamento climatico, sulla tutela della natura e su stili di vita sostenibili.

In questo fil, il pluripremiato regista Damon Gameau si imbarca in un viaggio per esplorare come potrebbe essere il nostro futuro nel 2040, se semplicemente decidessimo di adottare fra le soluzioni già disponibili quelle che ci consentono di migliorare il nostro pianeta.

VAI AL FILM CLICCANDO QUI

Puoi guardare in basso il trailer del film:


Ascolto attivo e libero da pregiudizi: un'attività didattica per le nostre classi

Cercando qua e là materiali per affrontare in classe il tema della comunicazione non violenta e dell'ascolto attivo, mi sono imbattuto in un piccolo percorso didattico di cui qui riporto una parte che mi sembra molto interessante, utile e facilmente applicabile.

Si divide in due parti: la prima mira a comprendere quanto il pregiudizio - e oguno di noi ne ha - influenza la nostra percezione degli eventi, delle comunicazioni altrui e la nostra interpretazione; la seconda, invece, è più interattiva, si svolge a gruppi e consiste in una esercitazione pratica dei principi affrontati nella prima parte.

Quali sono gli elementi, all'interno della comunicazione che pregiudicano l'ascolto?

Iniziamo mostrando il video “Bricks risorse didattiche Hate Speech – video 4”, bloccandolo più volte proprio nelle parti in cui si stacca l'immagine (vedendo il video si capisce quando).

 Il video lo trovi anche di seguito.

Ogni volta in cui si blocca il video si chiede a ragazzi/e come prosegue a loro parere la storia. Si potrà notare che per ognuno di loro la storia continuerà in modo diverso, e quel modo diverso di immaginarla corrisponderà al loro pregiudizio, influenzato naturalmente dal loro vissuto, dalle loro storie personali, dai loro valori, persino.

A questo punto si può attivare in classe una discussione a partire da queste domande stimolo: cosa influenza la nostra capacità di ascoltare sia i segnali non verbali che le parole dell’altro/a? Esiste solo il mio punto di vista? Sono disposto/a ad ascoltare il punto di vista dell’altro/a prima di parlare? Quante volte non ascoltiamo con attenzione perché “tanto so cosa dirà/farà”?

Si passa a questo punto alla seconda parte.

L’insegnante a questo punto chiede a un/a volontario/a di raccontare una propria giornata (ad esempio: come ha trascorso il pomeriggio precedente da quando è uscito/a da scuola fino a quando è andato/a a dormire).
 Distribuisce quindi a ogni compagno/a un biglietto con alcune indicazioni, che devono restare segrete.
A turno ognuno/a narrerà la storia tenendo conto delle indicazioni ricevute, ad esempio: 

- È la storia più bella che tu abbia mai sentito 
- Hai fretta di finire il racconto perché stai perdendo il treno
- È una storia tristissima 
- La persona del racconto è la più antipatica che tu conosca 
- Menti su tutto 
- Cerchi di difenderti perché ti accusano di qualcosa 
- Vuoi spettegolare sulla persona e fare insinuazioni

Il resto del gruppo dovrà indovinare quali erano le indicazioni ricevute dal/dalla compagno/a per la recitazione. Terminato il giro di interventi si riflette insieme sulle seguenti domande: come è cambiata la storia? I pregiudizi hanno influenzato le informazioni? Questo succede anche nella vita reale e sui social?

L'attività è estrapolata da qui (clicca)

martedì 9 aprile 2024

Cinema, scuola, legalità: "La mafia uccide solo d'estate", con attività didattiche. Lo trovi qui

La nostra rassegna di film utili al contesto scolastico continua (e trovate la raccolta A QUESTO LINK).

In questo caso consiglio un film che ha qualche anno, ma che resta attuale, ben fatto e utilizzabile a scuola e in classe: "La mafia uccide solo d'estate", di Pierfrancesco Diliberto (detto anche PIF).
Il film è un approccio leggero, ma non banale, al fenomeno mafioso in Sicilia, che ripercorre stragi ed omicidi visti con gli occhi di Arturo, protagonista ingenuo e, nei confronti di Flora, di cui si innamora dalle elementari, 
impacciato.
Il rapporto tra Arturo e Flora è l'altro filo conduttore della storia, parallelo alle stragi di mafia, che sul finale della storia si ricongiungeranno.

LA TRAMA IN BREVE
1992. Arturo - 20 anni - lavora come pianista in un'emittente locale. La vita di Arturo è da sempre segnata dagli omicidi di mafia ed in passato aveva una passione per Flora che era stata sua compagna di classe. Figlia di un noto avvocato legato alla politica più collusa Flora torna dalla Svizzera dopo dieci anni.

Proposte di attività didattiche:
Proposta 1
Proposta 2
Educare alla legalità e al contrasto alle mafie
Film: scheda verifiche

Qui in basso puoi vedere il trailer.
In fondo, invece, trovate la trama dettagliata per valutare l'adeguatezza o meno del film per la vostra classe
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La trama dettagliata (tratta da wikipedia):

«- Ma la mafia può uccidere anche noi?
- Arturo, tranquillo, ora siamo d'inverno... la mafia uccide solo d'estate.»

Palermo, 10 dicembre 1969. Lorenzo e Maria Pia Giammarresi entrano nel loro appartamento, al civico 108 di viale Lazio, durante la loro prima notte da sposati e, trasportati dalla passione, decidono di consumare un rapporto sessuale per concepire il loro primo figlio. Nel frattempo i membri di Cosa nostra Emanuele D'AgostinoBernardo ProvenzanoDamiano CarusoCalogero Bagarella e Gaetano Grado si recano in auto, travestiti da poliziotti (tutti tranne Grado), in viale Lazio, proprio sotto l'appartamento dei Giammarresi, ed uccidono il boss Michele Cavataio, da loro ritenuto colpevole di aver scatenato la prima guerra di mafia. Ad aver organizzato la strage è Salvatore Riina, detto Totò, futuro capo della mafia siciliana. Gli spermatozoi di Lorenzo, spaventati dagli spari, si ritirano, e solo uno raggiunge l'ovulo di Maria Pia e lo feconda: da ciò nascerà Arturo Giammarresi.

Ottobre 1970. Arturo viene battezzato da Fra Giacinto, sacerdote legato a vari mafiosi, che celebra il battesimo in fretta e furia in quanto deve presenziare anche alla proclamazione come sindaco di Palermo del mafioso Vito Ciancimino, eletto con il sostegno della Democrazia Cristiana. È proprio a causa di quelle amicizie poco raccomandabili che Fra Giacinto, dieci anni dopo, verrà ritrovato assassinato nel suo appartamento presso Santa Maria di Gesù, insieme ad una pistola carica, mazzette di milioni di lire e dei frustini.

Un giorno, Fra Giacinto si trova a benedire la casa dei Giammarresi. Appena il prete esce di casa, il piccolo Arturo, che stava impiegando molto tempo ad iniziare a parlare, lo indica e pronuncia la sua prima parola: "mafia".

Dicembre 1974. Arturo è in ospedale con il padre in occasione della nascita del fratello minore Emanuele e prova uno strano senso di spavento vedendo un uomo all'apparenza assolutamente normale e di cui ignora totalmente l'identità: egli si scopre essere proprio Riina, che si trovava all'ospedale per la nascita della figlia Maria Concetta.

Negli anni successivi diversi personaggi più o meno noti vengono assassinati, come il vicebrigadiere della Polizia Filadelfio Aparo ed il giornalista Mario Francese. Arturo sente dire a tutte le persone che incontra che gli omicidi di questi uomini non sarebbero legati alla mafia ma al fatto che essi avrebbero tentato relazioni con donne che avrebbero fatto meglio a lasciar perdere. Il protagonista quindi si promette che non avrà mai una relazione con una donna.

Arturo va alle scuole elementari, dove nella sua classe arriva una nuova bambina, Flora Guarneri, figlia di un facoltoso banchiere datore di lavoro del padre di Arturo. Arturo si innamora di Flora a prima vista ma non riesce a dichiararsi in quanto, oltre ad essere timido, ha paura degli omicidi. Dopo aver chiesto consiglio a Fra Giacinto, che gli dice di stare tranquillo in quanto non si muore per colpa delle donne, va a spiare Flora di nascosto in casa sua, dove viene visto e rimproverato da Rocco Chinnici, un magistrato che abita nello stesso palazzo della ragazza, in via Giuseppe Pipitone Federico. Saputo che Arturo è innamorato di Flora, Chinnici promette di mantenere il segreto.

Arturo chiede al padre come abbia chiesto alla madre di sposarlo e Lorenzo, non avendo voglia di parlarne, lo invita a guardare Bontà loro in televisione, dove Maurizio Costanzo sta intervistando il Presidente del Consiglio in carica, il democristiano Giulio Andreotti, il quale racconta di aver chiesto di sposarlo a sua moglie in un cimitero. Arturo rimane profondamente affascinato da ciò, così comincia a documentarsi sul Presidente, di cui ritaglia le foto dai giornali ed appende un poster nella sua stanza, ritenendolo uno dei politici migliori al mondo ed un uomo che vuole solo il bene per i cittadini e pensa prima agli altri che a sé stesso.

Per Carnevale, Fra Giacinto organizza una festa in maschera nell'oratorio della chiesa in cui verrà premiato il bambino con il costume migliore. Arturo si traveste come Andreotti: nessuno capisce con esattezza chi sta impersonando, ma il suo costume piace a tutti, così vince il premio. In quell'occasione, Arturo tenta di chiedere a Flora di andare con lui al cimitero per dichiararle il suo amore, ma Flora deve allontanarsi.

Un giorno Arturo, prima di andare a scuola, va al bar Lux a fare colazione assieme al padre e al fratello. Lì il commissario di Polizia Boris Giuliano offre un'iris ad Arturo, che non l'aveva mai assaggiata. Arturo, da quel momento in poi, per diverse mattine, si sveglia prima e va a comprare un'iris che mette sul banco di Flora prima che lei arrivi. Una mattina, Flora trova l'iris mentre in classe ci sono solo lei, Arturo e Fofò Cassina, un ragazzo che va tutti i pomeriggi a studiare a casa di Flora. Flora chiede a Fofò se sia lui a metterle le iris sul banco e Fofò risponde di sì per fare colpo su di lei.

Arturo, rattristato da questo evento, legge su un giornale una frase di Andreotti che incita a raccontare la verità. La mattina seguente Giuliano viene ucciso proprio nel bar Lux e alcuni proiettili rompono la vetrina delle iris. Andato a scuola, dice la verità a Flora, aggiungendo però che non potrà più portarle le iris perché dentro ad una di esse c'erano dei proiettili che hanno ucciso un uomo. Flora inizialmente ci crede, ma poi arriva Fofò con un'iris comprata in un altro bar; Flora si convince quindi che Arturo le abbia mentito.

Iniziano delle tensioni fra le fazioni mafiose rivali, che portano all'assassinio del giudice Cesare Terranova, del politico democristiano e Presidente della Regione Siciliana in carica Piersanti Mattarella e del procuratore Gaetano Costa. I mafiosi palermitani iniziano ad avere paura di quelli corleonesi, guidati da Riina e comprendenti Bagarella e Provenzano.

L'appartamento sotto a quello dei Giammarresi, un tempo di proprietà del defunto nonno di Arturo, viene occupato in affitto da qualcuno; Arturo, convinto che si tratti di un boss mafioso, lo racconta a Flora e la porta a casa sua, in modo da farla ricredere e dimostrarle che non è un bugiardo. In realtà non si tratta affatto di un criminale ma di Francesco, un cordiale giornalista; Arturo quindi fa un'altra figura pessima e Flora, indignata, se ne va.

Arturo decide di dedicarsi alla sua passione, il giornalismo, e si fa aiutare da Francesco, il quale, leggendo un tema su Andreotti del protagonista, gli spiega che purtroppo i giornalisti spesso non possono scrivere quello che vogliono ma vengono costretti a scrivere qualcosa di ben preciso. Francesco infatti era impegnato nello scrivere articoli contro la mafia ma, per paura che ciò causasse problemi, il direttore del giornale per cui lavora lo ha obbligato a curare le rubriche sportive. Francesco spiega ad Arturo che i giornalisti devono essere pazienti, tenaci e convinti nel loro mestiere.

Arturo partecipa quindi ad un concorso per giovani giornalisti, finanziato dal padre di Flora, il cui vincitore potrà scrivere per un mese sul giornale locale. Il 30 aprile 1982 si viene a sapere che Arturo ha vinto il concorso; proprio durante la premiazione avviene l'omicidio del deputato comunista Pio La Torre.

Arturo, in qualità di vincitore del concorso, si reca ad intervistare il generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa, da poco nominato prefetto di Palermo, e gli chiede come mai abbia preso servizio in Sicilia per combattere la mafia nonostante Andreotti abbia detto che l'emergenza criminalità è solamente in Campania e in Calabria. Il 3 settembre 1982 il generale dalla Chiesa viene ucciso in via Carini ed Arturo è stato l'ultimo ad intervistarlo. Francesco spiega ad Arturo che un giornalista deve stare molto attento alle proprie fonti, quindi in questo caso le dichiarazioni di Andreotti non sono state una buona fonte.

Arturo va al funerale di dalla Chiesa, sperando di incontrare Andreotti per potergli chiedere come mai fosse sicuro che il problema della criminalità non riguardasse la Sicilia. Al funerale ci sono alcuni dei più importanti politici italiani del momento, cioè Sandro PertiniGiorgio AlmiranteGiovanni Spadolini e Bettino Craxi, ma non c'è Andreotti; quando alcuni giorni dopo, in un'intervista, al leader della DC viene chiesto come mai non sia andato al funerale del generale, egli dice di preferire i battesimi.

Arturo invita nuovamente Flora ad andare al cimitero e questa volta lei accetta, ma Arturo non riesce comunque a confessarle il suo amore. Flora saluta Arturo per l'ultima volta perché si deve trasferire in Svizzera, visto che in Sicilia il padre ha difficoltà a gestire i suoi affari a causa della presenza dei magistrati antimafia.

Arturo, quella notte, va sotto la casa di Flora e scrive per terra "Flora non partire, ti amo, Arturo". Il giudice Chinnici vede la scritta e non dice nulla a Flora, mantenendo la promessa.

La mattina seguente, il 29 luglio 1983, proprio mentre Chinnici esce dal palazzo, esplode un ordigno piazzato dai mafiosi, uccidendo il giudice e facendo saltare il marciapiede con sopra il messaggio. Chinnici è quindi l'ultimo ad aver letto il messaggio, mentre Flora non l'ha nemmeno visto.

Francesco trasloca; Arturo giura di non dire mai più "ti amo" a una ragazza e perde tutta la stima che aveva nei confronti di Andreotti, avendo intuito i suoi rapporti con la mafia.

In quegli anni i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, continuando il lavoro iniziato da Chinnici, istituiscono il maxiprocesso a Cosa nostra, riuscendo a far arrestare ed incarcerare centinaia di mafiosi, responsabili degli omicidi di Aparo, Francese, Giuliano, Terranova, Mattarella, Costa, La Torre, dalla Chiesa e Chinnici.

Nel 1992, grazie alla mediazione di Francesco, Arturo viene assunto come pianista ed assistente presso TV Palermo, nella trasmissione Bonsuar: Lo show dei palermitani, condotta dal conosciuto personaggio televisivo Jean Pierre. Durante il primo giorno di lavoro di Arturo, come ospite della trasmissione c'è Salvo Lima, parlamentare siciliano della DC e membro della corrente andreottiana, la cui assistente è proprio Flora, tornata dalla Svizzera. Arturo, vedendo Flora, si distrae mentre suona al pianoforte la sigla della trasmissione e commette diversi errori nell'esecuzione, venendo allontanato dal programma.

Flora parla con Lima esprimendo pareri positivi su Arturo, il quale viene quindi assunto come inviato speciale incaricato di realizzare servizi giornalistici sulla campagna elettorale della Democrazia Cristiana in Sicilia per le imminenti elezioni politiche. Arturo si reca nell'ufficio di Flora e vi incontra il vecchio compagno di scuola Fofò, che sta portando dei fiori a Flora. Arturo dice a Fofò che Flora è ritornata in Svizzera perché ha litigato con Lima e gli prende i fiori, con la scusa di metterli in un vaso per non farli appassire, per poi consegnarli a Flora fingendo di averli comprati lui, assieme a delle iris comprate effettivamente da lui, in memoria dei tempi della scuola.

Il boss Totò Riina si lamenta del fatto che Lima, nonostante sia stato aiutato dal punto di vista politico dai voti dei mafiosi, non si è adoperato per non farli arrestare, quindi decide di far uccidere prima Lima, poi Falcone e infine Borsellino.

Flora invita Arturo a casa sua per farsi aiutare a scrivere un discorso che Lima dovrà leggere. Non trovando un punto d'accordo i due litigano, con Flora che accusa Arturo di credersi meglio di lei e lo caccia via. Jean Pierre va a prendere Arturo in auto e gli comunica di avergli concesso un'ultima possibilità come pianista a Bonsuar: Lo show dei palermitani, avvertendolo che se farà altri errori lo licenzierà definitivamente. In quel momento Jean Pierre viene salutato con cordialità da due ragazzi in scooter, che un attimo dopo si dirigono verso l'auto con a bordo Lima e lo uccidono. Arturo viene nuovamente licenziato e si mette alla ricerca di un nuovo lavoro.

23 maggio 1992. Fofò sta guidando in autostrada nei pressi di Capaci quando all'improvviso sente una fortissima esplosione e la sua auto viene coperta da detriti di cemento e da un mucchio di polvere: i mafiosi hanno ucciso Falcone e la sua scorta, nascondendo una grande quantità di esplosivo sotto l'autostrada e facendolo detonare mentre transitava l'auto del giudice.

19 luglio 1992. Jean Pierre, mentre rientra nella sua abitazione in via D'Amelio a Palermo, sente una forte esplosione: i mafiosi hanno ucciso Borsellino, facendo esplodere un ordigno all'interno di un'auto parcheggiata sotto il palazzo nel quale il magistrato stava entrando per andare a trovare la madre.

Dopo tutti questi attentati i palermitani smettono di essere vittima di quel misto di omertà ed ignoranza che li caratterizzava in origine, acquistano consapevolezza di ciò che sta accadendo e dei problemi che la mafia da sempre crea e, durante il funerale di Borsellino e della sua scorta, scendono in strada a protestare, urlando di non volere più legami tra mafia e Stato. Alla protesta partecipano anche Arturo e Flora, che si riconciliano e si baciano.

Arturo e Flora, superati tutti i rancori, si sposano, e dalla loro unione nasce un bambino, che Arturo educa a riconoscere il male e a combatterlo ed a cui mostra i monumenti alle vittime della mafia, uomini coraggiosi caduti mentre facevano il loro dovere, molti dei quali incontrati di persona da Arturo nel corso della sua vita.

Il film finisce con un insieme di immagini di giornali con le foto e i nomi delle più famose vittime di mafia.

mercoledì 3 aprile 2024

Esame di Stato II Ciclo: video tutorial per la candidatura a commissario e/o presidente

È stata pubblicata la circolare che disciplina la formazione delle commissioni dell’esame di Stato per l’anno scolastico 2023/2024. 

La sessione d’esame inizierà il 19 giugno 2024 con la prima prova scritta. C’è tempo fino al 12 aprile per presentare le domande per diventare commissari o presidenti di commissione. 

Le domande possono essere presentate online tramite il sistema POLIS. 

- I docenti di sostegno rientrano tra coloro che possono presentare domanda, pur non essendo obbligati a farlo. 

- Hanno facoltà di presentare l’istanza di nomina in qualità di presidente (modello ES-1) i docenti di sostegno, con abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado. 

- Non possono presentare istanza di nomina in qualità di presidenti e commissari i docenti di sostegno che hanno seguito durante il corrente anno scolastico candidati con disabilità che partecipano all’esame di Stato, in quanto deve essere assicurata la presenza dei docenti medesimi durante l’esame

- I docenti aventi titolo alla nomina in qualità di commissario esterno può contestualmente chiedere la nomina in qualità di presidente di commissione, purché in possesso dei requisiti. 

Ecco tutti i passaggi spiegati nella video guida a cura di Sonia Cannas, docente ed esperta in normativa scolastica.
Il video è tratto dal canale di Orizzonte Scuola.

martedì 2 aprile 2024

Cinema e letteratura: "Il cattivo poeta", film su D'Annunzio. Gratuito, qui

Nella nostra rassegna di film per la scuola, di argomento letterario, non può mancare "Il cattivo poeta", sulla vita di Gabriele D'Annunzio.  

Credo siano in pochi ad essere immuni dal fascino del poeta-vate abruzzese, piaccia o non piaccia. Una vita avventurosa, orginale, sopra le righe: combattente, poeta, drammaturgo, romanziere, comandate, politico; e in più amante del lusso, delle donne, delle raffinatezze e ... della cocaina. 

Il film può essere utile per presentare agli studenti questa figura, oppure per fargliela vivere, tramite il linguaggio del cinema, dopo averla studiata. Non tratta tutta la vita di D'Annunzio, dall'infanzia alla morte, ma la narrazione inizia a partire dal 1936, due anni prima della morte del poeta.
 In modo particolare, tra i tanti aspetti affrontati, si concentra sul suo rapporto con Mussolini, da cui era amato, ma soprattutto temuto (e quindi spiato).

La trama in breve:
Nel 1936 il giovane Giovanni Comini è stato appena promosso federale, grazie al suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d'Annunzio e metterlo nella condizione di non nuocere. Il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler.

Il film è visibile GRATUITAMENTE cliccando qui

Qui puoi vedere il trailer

Il trailer puoi guardarlo anche in basso:


giovedì 14 marzo 2024

Lo ha scritto Chat GPT? Come scoprire se i testi dei tuoi studenti sono stati svolti dall'Intelligenza Artificiale

 

Sappiamo bene che l'intelligenza artificiale è entrata prepotentemente nella nostra vita quotidiana, nel lavoro, nel divertimento e... anche nella scuola.

Immaginiamo anche che, checché se ne dica, dovremo averci a che fare, in un modo o nell'altro: cercando di arginarla, quando è necessario, oppure provando ad utilizzarla al meglio nei contesti scolastici e nella pratica didattica.

E se da una parte dobbiamo riconoscere all'AI il merito di facilitarci la vita, d'altro canto dobbiamo riconoscere che a volte, se la vita ci viene semplificata troppo, avremo l'effetto contrario a quello sperato: un autentico regresso. 

Ad esempio, nella composizione dei testi scritti, come comportarsi? A scuola dovremo vigilare che il testo assegnato non sia svolto da terzi, men che meno da un algoritmo complessissimo (quale è quello "partorito" da OpenAI). A casa non ne parliamo: in un recente articolo una docente lamentava il fatto che, in una classe di 28 alunni, 23 avessero svolto il compito con ChatGPT. Quindi, in sostanza, il compito non lo avevano fatto loro.

Serve una simile vigilanza? Forse sì. La composizione di un testo scritto coinvolge importantissime facoltà intellettive, legate al controllo della lingua, alla strutturazione di un discorso/storia, alla salvaguardia della coerenza di base, alla gestione dei tempi e modi verbali. Acquisirla è un esercizio insostituibile per il cervello e crediamo non sia affatto costruttivo delegare una tale competenza ad un algoritmo informatico. Come, del resto, non sarebbe utile, per chi asprasse ad allenarsi in modo agonistico nel ciclismo, pedalare con la e-bike a pedalata assistita. 

A questo proposito, proponiamo alcune risorse per riconoscere se un testo è stato scritto dall'intelligenza artificiale o dallo studente. Tali risorse sono presentate in due video riportati di seguito.
Li trovate ai link seguenti oppure potete guardarli direttamente in basso.

Verificare se un testo è stato scritto da ChatGPT

Come riconoscere testi generati da ChatGPT con questi strumenti

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I VIDEO PUOI GUARDARLI ANCHE IN BASSO:

Verificare se un testo è stato scritto da ChatGPT


Come riconoscere testi generati da ChatGPT con questi strumenti

mercoledì 6 marzo 2024

Emancipazione femminile e orientamento scolastico: "Margherita delle stelle", la storia straordinaria di Margherita Hack. Film gratuito per la scuola (clicca qui)

 "Margherita delle stelle" racconta la storia della più importante astrofisica degli ultimi anni: Margherita Hack.

In ambito scolastico si tratta di un film dagli utili spunti educativi: anzitutto vale la pena proiettarlo in classe in occasione della festa della Donna, che ricorre l'otto marzo. 

Margherita Hack, difatti, è una donna che ha avuto il coraggio, in pieno Ventannio fascista, di vivere a modo suo, di manifestare come preferiva la sua femminilità, le sue passioni, i suoi talenti, persino la sua scelta di ateismo radicale. 

In altre parole, è stata una donna antesignana del modello femminile emancipato dei nostri giorni: amava vestirsi come più le piaceva, mangiare quello che voleva, studiare quello che la appassionava. 

In più - ed è il secondo messaggio educatico - la storia di Margherita è la storia di una passione che diventa progetto: le stelle, il cosmo, l'universo indirizzano la giovane astrofisica verso scelte mirate che la porteranno ad essere la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico.

E dunque: emancipazione femminile - con tutte le riflessioni possibili sul ruolo della donna oggi - e progetto di vita, nell'ambito dell'orientamento e delle scelte a cui gli studenti si trovano di fronte: sono le ragioni per cui vale la pena proiettarlo in classe e rifletterci su.

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martedì 5 marzo 2024

Orientamento ed educazione alla legalità: "Rocco Chinnici", un ottimo film per la scuola

Si tratta di un bellissimo film, disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay, che può essere davvero utile per gli studenti della scuola secondaria, in particolare di secondo grado.

Mette insieme due aspetti dal forte contenuto educativo: la scelta del proprio futuro, seguendo la propria passione e ciò per cui "suonano le proprie corde", e l'educazione alla legalità, la lotta alla mafia fino al sacrificio di sé stessi.

"Rocco Chinnici - E' così lieve il tuo bacio sulla fronte" racconta la storia del magistrato che creò a Palermo il pool antimafia, insieme a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Nel film emerge, oltre alla sua attività di giudice in prima linea, consapevole ad un certo punto di dover pagare con la vita la sua lotta serrata a Cosa Nostra, anche uno spaccato significativo della sua vita familiare: il suo rapporto con la moglie, con i figli e soprattutto con la figlia Caterina. 

Dal diario di Caterina Chinnici - il film è tratto proprio da qui - emerge la storia del padre dal punto di vista della figlia maggiore; ed emerge, quindi, il percorso interiore che porterà Caterina - nonostante dubbi e contrasti interiori - non solo a scegliere la via della magistratura, ma anche ad occuparsi di indagini antimafia.

Oggi Caterina Chinnici è parlamentare europeo e continua la sua attività di sensibilizzazione sulla legalità e la lotta alla mafia.

Il film è consigliato per la scuola secondaria, soprattutto di secondo grado, in cui riflettere non solo sulla legalità, ma anche sulla strada da intraprendere in futuro.

 Caterina Chinnici è un esempio, non perché tutti debbano intraprendere la carriera da magistrato, ma perché le scelte di vita si radicano spesso nelle storie personali, nelle proprie passioni, nella vibrazione delle proprie corde

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domenica 11 febbraio 2024

IL GIORNO DEL RICORDO - Le FOIBE spiegate ai ragazzi (Storia, Arte e Immagine - Keith Haring)

In occasione del Giorno del Ricordo riporto un bellissimo video tratto dal canale YouTube "Pasticciotti", corredato anche da attività didattiche. 

Il 10 febbraio si commemora IL GIORNO DEL RICORDO, per non dimenticare la tragedia di tutti gli italiani che nel secondo dopoguerra vennero torturati, infoibati e costretti a fuggire dalle loro terre per volere del regime comunista jugoslavo di Tito.

STORIA Dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre del 1943, nei territori italiani confinanti con la Jugoslavia ( Istria, Dalmazia e Venezia Giulia) si scatenò una vera e propria offensiva dei partigiani comunisti jugoslavi contro gli italiani, considerati nemici del popolo. Nel 1945, alla fine della II guerra mondiale, l’esercito jugoslavo occupò Trieste e l’Istria, che fino ad allora era stato territorio italiano. Questa persecuzione, che proseguì fino al 1947, assunse subito i profili di una pulizia etnica. Lo scopo era quello di annullare l'identità italiana e l'eccidio assunse presto proporzioni enormi. Le vittime venivano torturate e gettate vive nel foibe. Le foibe sono voragini rocciose presenti nell’altopiano che si estende tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. Questa atroce modalità di uccisione fu chiamata infoibamento. Per non essere torturati o infoibati, gli abitanti di quelle zone fuggirono, o tentarono di farlo, dando origine a un esodo che assunse presto dimensioni immense. Costretti ad abbandonare le loro terre per sottrarsi a questa ondata di discriminazione e di violenza, tuttavia, gli italiani dell'Istria furono accolti con sospetto anche in patria, dove vennero a lungo additati come fascisti. Per decenni questi crimini vennero tenuti nascosti e taciuti. Ora è nostro dovere ricordare questa tragedia e farla conoscere alle nuove generazioni, affinché simili atrocità non accadano mai più ARTE E IMMAGINE Noi vogliamo commemorare il Giorno del Ricordo con un’attività che si ispira agli omini di Kaith Haring. Come disse l’artista statunitense, infatti, questi omini sono simboli di lotte, di battaglie e di stragi di innocenti. Puoi disegnare tu stesso gli omini di Kaith Haring prendendo spunto dai Pasticciotti oppure puoi stampare e colorare il disegno che puoi scaricare da questo link: https://pasticciotti.it/scarica/53

venerdì 9 febbraio 2024

Giorno del Ricordo. "RICORDARE, PORTARE AL CUORE": un film per la scuola

In occasione del giorno del Ricordo, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha realizzato un contributo video dedicato: “Ricordare, portare al cuore” che evoca le drammatiche vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra (link in basso).

Gli attori del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos – hanno lavorato nei luoghi-simbolo degli eventi del secondo dopoguerra, che tracciano un dolente itinerario nella storia e nella geografia del territorio: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, fino al Magazzino 18 nel Porto Vecchio di Trieste, dove ancora sono conservati mobili, oggetti ed effetti personali degli esuli che partivano per mete lontane, proponendosi di recuperare in un secondo momento le proprie cose… Contesti che aiuteranno a percepire le durezze vissute da chi dopo il conflitto lasciò le proprie terre, destinate - con gli accordi di pace del 1947 - a diventare jugoslave ed affrontò un destino di povertà, incertezze e sofferenza.

Atmosfere, documenti storici e iconografici, testimonianze, interviste compongono il contributo video, che mantiene però un’intensa dimensione poetica, nelle immagini e nei testi, come ben evidenzia uno dei passi più toccanti di “Ricordare, portare al cuore”, elaborato drammaturgicamente sulla base del testo “Per non dimenticare” scritto da Marco Ongaro e Paolo Valerio nel 2005: «Ci voleva un popolo che se ne andasse, che rinunciasse al contagio della vendetta. Altrimenti saremmo ancora tutti lì a squartarci. Siamo italiani della pace. Chi ha vinto la guerra non sappiamo. La pace l’abbiamo vinta noi. Per non dimenticare, sì. Per ricordare che abbiamo spezzato la catena dell’orrore, a nostre spese. Anche per voi».

La conoscenza, il ricordo del passato, il saperlo “portare al cuore” sono la chiave per comprenderne e perpetuarne l’insegnamento, soprattutto verso le generazioni future: per far sì che ciò che è stato non sia più soltanto lacerazione, dolore, ma possa significare anche un “andare oltre”, verso un futuro di costruzione, di rispetto, di pace.

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martedì 23 gennaio 2024

Giorno della Memoria 2024. "I ragazzi devono sapere", la testimonianza di Sami Modiano da vedere in classe

In occasione delle celebrazioni per la Giorno della Memoria 2024 la Fondazione Museo della Shoah insieme a La Sapienza Università di Roma ha organizzato un incontro con Sami Modiano

L'incontro si colloca all'interno di una cerimonia con interventi, un'esecuzione orchestrale, presentazioni. Quindi, chi volesse guardare direttamente la testimonianza di Sami Modiano può iniziare direttamente dal minuto 29:00.

La testimonianza di quest'uomo è straordinaria, limpida, commovente, ricca anche di riferimenti storici decisivi (le leggi razziali del 1938, l'armistizio dell'8 settembre del 1943, per citarne alcuni...) a cui in classe si può fare un puntuale richiamo. 

Va ascoltata con il giusto atteggiamento, in silenzio e con compostezza.

Buon lavoro.

Giorno della Memoria 2024: la testimonianza di Sami Modiano


Oppure guardalo in basso:

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