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mercoledì 4 dicembre 2024

Schede per analisi e recensione film: proposte per la scuola


Su questo sito pubblichiamo spesso film adatti alla proiezione in classe o, comunque, adatti alla scuola e ai ragazzi.

Riguardo a ciò è utile utilizzare schede di lettura e analisi del film perché aiutano gli studenti a focalizzare l'attenzione su specifici aspetti della narrazione filmica a cui assistono. 

Tra l'altro, ciò che rende utili l'analisi di un film, è anche il parallelo che si può compiere con la struttura e le caratteristiche dei testi narrativi.

Per questo, di seguito riportiamo tre schede di analisi del film, adatte alla scuola secondaria, ma probabilmente anche all'ultimo anno della scuola primaria. Si somigliano, per alcuni aspetti, e possono certamente essere integrate tra loro dall'insegnante. 

SCHEDA ANALISI FILM 1

SCHEDA ANALISI FILM 2

SCHEDA ANALISI FILM 3


Forse può interessarti anche:

Raccolta di film per la scuola e l'educazione civica (per lo più gratuiti)


mercoledì 21 giugno 2023

Keaton: piattaforma dedicata (anche) alla ricerca di film per la scuola

Su quanto sia importante il cinema nella scuola non ci dilunghiamo: è, e sarà, uno strumento eccellente per trasmettere valori e per trattare argomenti.

Ebbene, a questo proposito i docenti si trovano spesso nel dubbio rispetto a quale film proporre alle classi, o se un film è adatto alla loro classe o all'ordine di scuola in cui lavorano. 

Per questo arriva in soccorso "Keaton. Cinema  maestro", che si occupa proprio di questo: è una piattaforma di cinema on demand per la scuola e chi volesse, a questo link, può esplorarla quanto vuole. 

Il motivo di questo post, però, è un altro e più specifico: segnalare, sulla piattaforma Keaton, risorse che possono davvero essere utili ai docenti per scegliere e individuare film adatti alla loro tematica, alla loro classe e all'ordine di scuola in cui lavorano.

Accedendo, infatti, sulla piattaforma Keaton, occorre cliccare su "film". Qui appare il seguente menù a tendina:

Cliccando su "Film Library" sarà possibile utilizzare il motore di ricerca interno per scegliere film adatti ad ogni occasione e ad ogni contesto.
Cliccando invece su "Film e ricorrenze" si trova una serie di film adatta alle più importanti celebrazioni dell'anno scolastico: Giorno della memoria, Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo ... e molte altre.

Insomma, si tratta di risorse che semplificano molto la vita a quei docenti che vogliano usare il cinema in classe.

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Per esplorare una mega raccolta di film, per lo più gratuiti, rimandiamo al link in basso:





mercoledì 22 marzo 2023

"Sergio e Sergei", un film per la Giornata Internazionale dei viaggi dell'uomo nello spazio (12 aprile). Lo trovi qui

Attraverso uno scambio di frequenze radiofoniche, l'astronauta russo Sergei, che sta vivendo la sua personale odissea nello spazio, entra in contatto con Sergio, un radioamatore e professore universitario di filosofia marxista che sta vedendo rompersi il sogno comunista a Cuba.

 Non potendo rientrare sulla terra per mancanza di fondi dell'agenzia spaziale, Sergei chiede a Sergio di aiutarlo.

Il film è ispirato alla storia vera di Sergej Konstantinovič Krikalëv, cosmonauta sovietico, noto per essere rimasto nello spazio a bordo della stazione Mir, tra il 1991 e il 1992, mentre sulla Terra l'Unione Sovietica collassava.

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giovedì 5 gennaio 2023

"The Great Debaters": Il potere della Parola. Un film gratuito da far vedere nelle nostre classi dalla forte portata educativa

Nella nostra rassegna di film per la scuola non può certo mancare questo bellissimo lavoro diretto e interpretato dal celebre Denzel Washington.

"The Great Debaters" è un film del 2007, disponibile gratuitamente sul portale Rai Play al link che segnaliamo in basso, tratto dalla vera storia di Melvin B. Tolson, poeta e docente a Wiley College, piccola università del Texas riservata a studenti neri, che nel 1935 fondò una squadra di dibattito della scuola allo scopo di competere con college più prestigiosi e lottare contro i pregiudizi razziali.

Perché questo film è adatto alla scuola?
Di certo per la mole di tematiche educative che affronta. Anzitutto la questione della discriminazione dei neri d'America, che è il filo conduttore della storia: nel sud degli Stati uniti, nel 1935, le persone di colore sono vittime di atti di razzismo talvolta gravissimi, come l'uccisione al rogo di uno di essi che viene mostrata (ma non in modo cruento, tranquilli) verso la metà del film.

In secondo luogo, ma è forse l'aspetto più importante, la storia fa leva sulla potenza della parola. Difatti, il processo di emancipazione dei neri di quella comunità afro americana del Texas avviene tramite duelli argomentativi, frequenti all'epoca negli Stati Uniti. La novità, però, sta nel fatto che il prof. Melvin B. Tolson porta nelle migliori università americane dibattitori neri, fino a quel momento esclusi dalle dispute che contano. 

In queste contese, insomma, la spunta - di fronte ad un folto pubblico presente o in ascolto da casa alla radio - non chi è più violento, ma chi ha la migliore capacità retorica e i migliori argomenti. 

Proprio per questo è una pellicola che merita davvero spazio nei cineforum delle nostre scuole: per la forza cristallina con cui esalta il potere della parola come mezzo di protesta, lotta sociale ed emancipazione. La disputa verbale prende il posto delle barricate, della guerriglia, del terrorismo. 

La lotta avviene a suon di citazioni, riferimenti storici, concetti filosofici, libri, che i protagonisti studiano, approfondiscono, confrontano, per le loro arringhe.

La portata educativa di tutto ciò è davvero potente. 

Il film può anche essere utilizzato, ovviamente, come introduzione al testo argomentativo.

Il film è stato nominato come Miglior film drammatico alla 65ª edizione dei Golden Globe, svoltasi il 13 gennaio 2008. 

Inoltre vinse 4 NAACP Image Award, uno andò a Jurnee Smollett e due a Denzel Washington[2] e il Stanley Kramer Award del 2007.

VAI AL FILM "THE GREAT DEBATERS"

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venerdì 2 dicembre 2022

Storie di disabilità, film gratuito sulla storia vera di Manuel Bortuzzo "Rinascere". Consigliato per la scuola

Proponiamo un altro film molto bello e significativo che ha a tema la disabilità.

Manuel è un giovane nuotatore che sembra ad un passo dalla realizzazione dei suoi sogni: ha il tempo giusto per partecipare alle Olimpiadi, si sta innamorando di Martina e ha una famiglia che gli sta accanto e lo sostiene. Ma in un istante la sua vita cambia improvvisamente: due colpi di pistola gli provocano una lesione midollare che lo costringe a non poter usare più le gambe. Ma Manuel non si sente sconfitto, raccoglie tutta la sua forza e prova a reagire, a "rinascere". Tratto dall'omonimo libro scritto da Manuel Bortuzzo.

VAI AL FILM "RINASCERE - La storia vera di Manuel Bortuzzo"

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giovedì 25 agosto 2022

Film per la scuola: "Gifted Hands - Il dono", la storia del riscatto del più grande neurochirurgo di sempre


Nell'ambito della rassegna, ormai frequente, di film per la scuola, è il caso di segnalarne uno bellissimo, che sulle principali piattaforme che si occupano di cinema ha il 96% di gradimento.

Si tratta di Gifted Hands - Il dono, che possiamo senza dubbio consigliare per la scuola secondaria di I e II grado.

È la storia vera di Benjamin Carson, neuro chirurgo di colore ancora vivente, che divenne famoso in tutto il mondo per la sua straordinaria capacità operativa e per i suoi interventi di successo al limite del miracoloso.

Ciò che rendere questo film interessante per il mondo della scuola, e assolutamente consigliato, è la vicenda biografica che, in un lungo flashback, illustra la vita dello studente Benjamin: viene ripercorsa la sua carriera scolastica, fatta di insuccessi dovuti inizialmente ai suoi problemi di vista, di cui la madre si accorge prontamente, ma anche ad attriti con i compagni, difficoltà nella gestione della rabbia, momenti di profonda sfiducia in se stesso.

La madre, appunto, è una figura chiave nella biografia del futuro chirurgo: donna sola, con tutte le difficoltà nel tirare su due figli, e semi analfabeta. Vive momenti di difficoltà economica e di depressione, ma non molla da quella che ritiene una missione prioritaria: dare ai figli una istruzione adeguata, mezzo necessario per l'emancipazione personale all'interno di una società difficile, soprattutto per i neri.

Benjamin progressivamente, con gli stimoli della madre - che arriverà ad obbligare lui e il fratello a leggere e riassumere due libri a settimana - si appassiona alla musica classica, alla mineralogia, alla chimica; legge e studia voracemente, intervallando fasi di successo ad altre di maggiori difficoltà e abbattimento.

Benjamin diventerà un formidabile chirurgo famoso in tutto il mondo, consacrato poi alla storia della medicina quando, con una equipe di 70 persone da lui perfettamente coordinata, riesce a separare due gemelli siamesi salvandoli entrambi.

Film commovente e consigliatissimo per la scuola, su cui si può davvero lavorare.
Si trova sulla piattaforma Netflix

PUOI TROVARLO CLICCANDO QUI

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sabato 20 agosto 2022

"Diario di un maestro", la scuola nelle borgate romane nel capolavoro TV di Vittorio De Seta. Puoi vederlo qui

Continua la nostra rassegna sui film che hanno a tema la scuola. Proponiamo adesso un piccolo capolavoro da gustare con calma, che ci permette di conoscere anche la storia del nostro paese attraverso le aule scolastiche di qualche decennio fa. 

 "Diario di un maestro" del regista cinematografico Vittorio De Seta (1923-2011) andò in onda tra febbraio e marzo del 1973 in 4 puntate sul Primo Canale. 

Tratto dal reportage narrativo "Un anno a Pietralata" (1968) dello scrittore e insegnante Albino Bernardini (1917-2015), lo sceneggiato era ambientato in una scuola della periferia romana, e raccontava la storia di un insegnante alle prese con l'abbandono scolastico e il disagio sociale giovanile.

 Tra gli interpreti di questa docufiction civile, Bruno Cirino, Mico Cundari e Marisa Fabbri.

Qui trovi il libro "Un anno a Pietralata" di Albino Bernardini

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giovedì 7 aprile 2022

"Tutto il mio folle amore", film su inclusione e autismo. Lo trovi qui

 Vincent, 16 anni, è affetto da autismo, vive con la madre Elena e il compagno, Mario, che lo ha adottato. Willi, il padre naturale, trova finalmente il coraggio di andare a conoscere quel figlio che non ha mai visto; l'uomo scopre che il ragazzo non è come se lo immaginava. I due inizieranno un viaggio in cui avranno modo di conoscersi e scoprirsi a vicenda.

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LA TRAMA NEL DETTAGLIO
Il sedicenne Vincent è affetto da autismo, è stato cresciuto con difficoltà da sua madre Elena e dal marito Mario, che lo ha adottato. Una sera Willy, il padre naturale del ragazzo, che è chiamato il Modugno della Dalmazia, dopo un concerto e con parecchio alcol in corpo, entra di soppiatto in casa di Elena e Mario, che lo accoglie chiamandolo il merda. Svegliato dalle urla della madre Vincent capita nella discussione. Willy per la prima volta vede il figlio e scopre che non è come se lo immaginava. Elena infuriata lo caccia.

Alla mattina Vincent non si trova, scomparso. Si era nascosto sotto un telo nel pianale del pick-up del padre, che ignaro lascia le tappe della tournée dove Willy aveva in programma di cantare. Si fermano a mangiare e Vincent vuole solo patate, quando il padre cerca di parlargli lui quasi automaticamente risponde: Vincent Masato, nato a Trieste il 13 luglio del 2003 da Elena Masato adottato dal signor Mario Topoli, tu ti chiami Willy boy e sei il mio papa.

Queste parole alzano un vento che fa muovere le tende del locale e accendono qualcosa in Willy. Seguono varie vicissitudini come la rottura dell'auto, l'acquisto di una moto con cui hanno un incidente nonché la prima esperienza sessuale e un passaggio di frontiera come clandestini perché Vincent non ha documenti. In questi giorni intensi i due imparano ad avvicinarsi, instaurando un forte legame padre-figlio. Elena e Mario, che li stanno disperatamente cercando, li trovano semi addormentati cullati da delle poltrone gonfiabili in una piscina a una festa di matrimonio dove Willy aveva cantato.

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lunedì 17 gennaio 2022

"Il Principe delle Balene", un film sulle tematiche ambientali anche per la scuola. Disponibile gratuitamente


Il Principe delle Balene, il film di Philipp Kadelbach, racconta la storia di Anna Waldmann (Veronica Ferres) e la figlia quattordicenne, Charlotte (Alicia von Rittberg), partite da Berlino per trascorrere le vacanze in Nuova Zelanda, dove vive il padre della donna, Johannes (Mario Adorf).

Nel nuovo mondo l'uomo, esperto cetologo, conduce delle ricerche sulle balene per conto delle autorità locali riguardo lo spiaggiamento dei mammiferi acquatici, dalle trivellazioni di una multinazionale del gas, che ha alterato l'ecosistema del luogo.

Johannes e la sua famiglia cercano di dimostrare come la compagnia di gas stia arrecando un danno enorme alle coste della Nuova Zelanda. Quando il padre di Anna rimane ucciso durante un incidente in barca, la figlia inizia a indagare, ritrovandosi immersa in una losca tela di intrighi e bugie, che nascondono uno scandalo ambientale

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giovedì 16 dicembre 2021

"Spin", un film educativo sul lutto e sull'integrazione. Gratuito, lo trovi qui

Spin - Film Completo (Drammatico/Romantico, USA)

Eddie rimane orfano a otto anni, quando l'aereo pilotato dal padre si schianta su una montagna. Il ragazzo viene affidato allo zio Frank, anch'egli pilota. Quando quest'ultimo accetta un lavoro lontano da casa, decide di affidare il nipote alla maestra della scuola locale, che vive con il marito in un ranch poco lontano. Frank torna dopo dieci anni ed è intenzionato a rispettare la promessa fatta al fratello: insegnare a Eddie l'arte del volo... 

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giovedì 4 agosto 2016

Un film da vedere: "GIOCHI D’ESTATE", DI ROLANDO COLLA, consigliato da Alberto Pellai

Alberto Pellai, dalla sua pagina Facebook (che permette di citare e da cui consente di estrapolare contenuti), consiglia la visione di un film molto bello di Rolando Colla, "Giochi D'estate".
Chi meglio di uno psicologo-psicoterapeuta, nonché docente universitario e acuto divulgatore, che da anni si occupa di problemi educativi e questioni legate all'adolescenza può recensire i contenuti di questo film?
Consigliamo la lettura attenta di questa recensione e la sua visione.

C’è un film uscito qualche anno fa che racconta l’ingresso in adolescenza con una competenza e una verità davvero uniche. Non è stato molto distribuito nelle sale ma è disponibile su DVD (CG Entertainment) e lo consiglio ai genitori dei preadolescenti, in particolare a coloro che stanno vivendo una situazione famigliare complessa o che stanno attraversando il percorso della separazione proprio nel momento in cui i figli avrebbero maggior bisogno di stabilità e continuità all’interno della propria vicenda famigliare. Il film è stato girato da Rolando Colla nel 2011 (attenzione a non confonderlo con un polpettone estivo del 1984 che ha il medesimo titolo e che fu diretto d Bruno Cortini con Massimo Ciavarro come protagonista - e che è tutta un’altra cosa). E’ un film che può essere visto insieme ai figli preadolescenti (direi a partire dai 12 anni). La trama è “tipicamente estiva”. Nic, dodici anni, arriva con la sua famiglia, padre, madre e un fratello più piccolo, in un camping al mare in Toscana. Da subito si intuisce che la relazione tra i due genitori è parecchio conflittuale e il padre fatica a controllarsi quando è in preda alla gelosia e questo lo porta ad essere violento nei confronti della moglie. Il figlio più grande soffre di questo ma capisce di non poter competere con la forza irrazionale del padre e per questo sfoga la sua rabbia nella relazione con i pari. Il campeggio però diventa occasione per creare nuove amicizie, in particolare con Marie, una coetanea che rincorre il desiderio mai esaudito dalla madre di conoscere suo padre. I ragazzi, lasciati soli nelle loro domande dagli adulti, cercano nel gruppo un luogo dove “sentire” al massimo per sentirsi vivi, per mettersi alla prova. I giochi d’estate diventano sempre più estremi perché nessuno mette loro dei limiti e il rischio di superare la soglia del lecito diventa realtà. Ma in questa esperienza trasgressiva Nic trova il coraggio di fare giustizia a suo modo nei confronti del padre. Il film racconta la storia di un gruppo di preadolescenti che non hanno adulti capaci di far loro da guida e di sostenerli nel loro diventare grandi. I ragazzi solidarizzano tra loro e danno vita a un gruppo nel quale sperimentare la loro creatività,, spesso colludendo con la dimensione del rischio estremo e del pericolo. Tutte le loro curiosità, le loro paure, ma anche la loro rabbia, converge in giochi dove mettersi alla prova, sperimentare il dolore e sfidare la propria capacità di resistere a tutto. Gli adulti raccontati dal regista sono tutti, in diverso modo, affaticati dalla vita: la madre di Marie pensa che la figlia possa imparare a fare a meno del padre semplicemente seguendo il suo consiglio di smettere di pensare a lui. I genitori di Nic sono intrappolati in una dinamica perversa di vittima e carnefice dove i figlio sono spettatori di continue crisi violente e fuori controllo. I genitori all’apparenza ci sono, tentano anche di prendersi cura dei figli, ma sono in balia della loro irrisolutezza e soprattutto non sono consapevoli dei danni che stanno infliggendo con i loro comportamenti immaturi e irresponsabili. Del film colpisce soprattutto la capacità di raccontare le dinamiche tra pari: è come se una videocamera nascosta riprendesse scene di quotidianità di un gruppetto di ragazzini disorientati che ha bisogno di sentire di essere qualcosa per qualcuno. 
Un film che fa pensare e riflettere e che aiuta gli adulti a comprendere che cosa succede ai ragazzi quando nessuno ha la pazienza e la competenza di educarli al senso del limite, alla definizione e al rispetto dei confini. Al tempo stesso il film rivela la capacità che il gruppo dei pari ha di esporre chi cresce all’esperienza del rischio e della trasgressione, ma al tempo stesso di proteggere e di sostenere il disagio emotivo sofferto in famiglie irrisolte, dove regna il non detto e la regolazione emotiva degli adulti. Se l’avete visto, fornite anche voi il vostro commento. Altrimenti recuperatelo e raccontate poi che cosa ne pensate.


L'ARTICOLO è TRATTO DALLA PAGINA FACEBOOK DI ALBERTO PELLAI PER CONCESSIONE DELL'AUTORE.
LA PAGINA LA TROVI AL LINK RIPORTATO IN BASSO:
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domenica 3 gennaio 2016

La scuola (di Daniele Luccheti) - Film per la scuola

Il film "La scuola" di Daniele Lucchetti è ispirato ai Libri di Domenico Starnone, tra cui, ad esempio, "Ex cattedra e altre storie di scuola".

Il film che ne viene fuori è un ritratto della scuola italiana: pressappochismo, buona volontà di alcuni docenti, non supportati però da una struttura organizzativa capace di supportarli.

Nel film a volte si ride, altre volte si sorride con uno spiacevole amaro in bocca che disgusta il palato.

Le vicende del professor Vivaldi sono intrecciate con quelle di un preside-nullità, del suo vice (troppo apprensivo rispetto al futuro collocamento degli studenti), e della professoressa Majello, bellissima collega in crisi matrimoniale e segretamente innamorata di Vivaldi.

Non manca neppure un alunno problematico, Cardini, quasi sempre assente dalle lezioni e "famoso" per l'abilità con cui riproduce il ronzio della mosca.

La storia si conclude con lo scrutinio finale in cui, tra compromessi, voti modificati e buonismi all'italiana, tutti gli alunni vengono promossi, ad eccezione di Cardini, accusato ingiustamente di aver rubato una telecamera della scuola.


Qui sotto riportiamo una scena del film:


La scena del consiglio di classe


lunedì 28 dicembre 2015

Il mio piccolo genio - Film per la scuola

Si tratta di un film del 1991 con la regia di Jodie Foster.

Il film narra la storia di Fred Tate, un bambino prodigio: è un portento al pianoforte, legge prima dei suoi coetanei e risolve problemi matematici difficilissimi.

La madre, una cameriera che vive in solitudine, è combattuta rispetto a due scelte: da una parte l'importanza di assicurare al bambino la serenità di un'infanzia "normale", spensierata; dall'altra concedere al figlio la possibilità di coltivare il suo genio, il suo talento fuori dal comune che già lo emargina rispetto ai coetanei.  

Alla festa di compleanno di Fred, infatti, non si presenta nessuno degli amici invitati. La donna, a questo punto, decide di affidare il bambino a Jane Grierson, anch'essa bambina prodigio diventata ormai adulta.

Il tema dei bambini super dotati qualche volta riguarda anche gli insegnanti. E anche quando non si tratta di veri e propri geni si ha molto spesso a che fare con bambini con difficoltà di adattamento, che relazionano a fatica, che cognitivamente hanno una marcia in più. Il film proposto può stimolare riflessioni in tal senso.

Buona visione!



domenica 27 dicembre 2015

Non uno di meno - Film per la scuola

Film del 1999 con la regia di Zhang Yimou. 

E' interessante dire, prima di tutto, che molti degli attori presenti nel film non sono attori professionisti, ma persone "normali" che nella vita reale ricoprono lo stesso ruolo della pellicola. Questo non fa del film "Non uno di meno" un lavoro improvvisato o di scarsa qualità: si aggiudica infatti il leone d'oro alla 56esima edizione del festival del cinema di Venezia.

La vicenda è ambientata in Cina: il maestro Gao è costretto ad allontanarsi dalla scuola ad anno scolastico iniziato per assistere la madre malata.
A sostituirlo vine chiamata Wei, una ragazzina tredicenne che non ha alcuna esperienza di insegnamento. Il maestro entra in contatto che la supplente, raccomandandosi di fare in modo che nessun alunno della classe lasci la scuola durante la sua assenza. Da qui il titolo "Non uno di meno".

Per la giovane Wei sarà una sfida, piena di difficoltà, delusioni, rivincite e soddisfazioni. Il contatto con gli alunni, vivaci e problematici, è lo specchio delle difficoltà che essi vivono a casa, in famiglia, nella vita di tutti i giorni.

Buona visione!

mercoledì 3 dicembre 2014

"Una pelle color miele": il documentario animato che racconta l’adozione

Di Michela Di Michele

Diamo a Michela Di Michele il benvenuto su Guamodì Scuola. La ringraziamo per la recensione che segue, scritta interamente di suo pugno e frutto della sua passione e sensibilità. Mille grazie! Cara Michela, il nostro blog sarà lieto di pubblicare altri contenuti che tu voglia condividere con noi :)


Couleur de Peau: Miel è un documentario animato sull’adozione e sulla ricerca della propria identità. 
Semplice nel linguaggio, chiaro nella spiegazione dei fatti e molto emozionante, ha gli ingredienti giusti per raccontare una storia complicata e dolorosa suscitando anche l’interesse dei più piccoli.

È il 1970. Jung ha cinque anni, quando un poliziotto lo prende per mano mentre cammina da solo nel mercato di una Seul devastata dalla guerra. Il suo destino si incrocia, in quel momento, con quello di almeno altri duecentomila bambini coreani orfani o abbandonati e dati in adozione all’estero. La foto seppia consegna, alla famiglia belga, Jung Sik Jun, anni 5, colore della pelle: miele.
L’unica scarna e fredda descrizione del bambino diventa il titolo del documentario autobiografico, realizzato da Jung adulto per raccontare la sua vicenda e dipanare l’intricato percorso di adozione. Prima la coppia  che lo rifiuta per una cicatrice sotto al naso, poi l’arrivo nella famiglia numerosa che lo accoglie con inesauribile affetto , anche di fronte alle marachelle più o meno gravi. L’”orientale”, infatti, come lo chiamano gli altri, rischia di accecare la sorellina, rubacchia per dispetto e trucca i voti della sua disastrosa pagella. L’adolescenza è il periodo più difficile, nel quale il vuoto di Jung diventa più profondo. Poi le sue esperienze e il calore delle persone a lui vicine, lo porteranno a crescere e a sentirsi non un “diverso”, ma una persona più ricca.

Il cartoon porta alla luce un aspetto importante: l’adozione è un processo biunivoco, nel quale entrambe le parti devono imparare a voler bene a persone che non conoscono, spesso distanti per cultura e ognuna con la sua storia. Si devono poi aggiungere tutte le persone che fanno parte della società in cui vive la nuova famiglia: i compagni di scuola, gli insegnanti, i ragazzi che si incontrano nelle attività sportive, gli amici, i parenti. “Chi viene adottato – racconta Jung – è alla costante ricerca della sua identità e di un risarcimento affettivo. Volevo ricevere e non volevo dare”.
La riconciliazione avviene grazie alla passione per il disegno e la cucina asiatica. Jung, in una occasione,  è tornato in Corea e per la prima volta ha camminato per strada senza essere guardato come uno straniero. Si sentiva a casa, ma al tempo stesso anche un turista. Dopo tanti anni passati a chiedersi se fosse europeo o asiatico, ha capito che poteva essere tutti e due.


Il documentario d'animazione  ha vinto il premio del pubblico e quello dell'Unicef al Film Festival di Annecy nel 2012.


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