domenica 23 settembre 2018

Pericle e il suo meraviglioso discorso sulla democrazia - Educare Narrando

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Nella nostra rubrica "Educare narrando" non può mancare - e ci scusiamo se è mancato finora - il celebre discorso di Pericle agli Ateniesi, in cui si esalta con parole meravigliose la democrazia rispetto alle altre forme di governo.
E si esalta la levatura culturale di Atene, di cui tutte le altre città della Grecia riconoscono la superiorità.
E' certo un discorso rimaneggiato da chi lo riporta, cioè Tucidide nel libro II della Guerra del Peloponneso, e certamente si tratta di un'apologia, ma è passato alla storia per le suggestioni che evoca, per lo sprone alla città a dare tutto, persino la vita di giovani leve, pur di preservare la città e la sua forma di governo, superiore alle altre: la democrazia.   



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Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo più d’esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia: di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda l’amministrazione dello stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale, ma più che per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne è impedito dall’oscurità del suo rango sociale.

 Liberamente noi viviamo nei rapporti con la comunità, e in tutto quanto riguarda il sospetto che sorge dai rapporti reciproci nelle abitudini giornaliere, senza adirarci con il vicino se fa qualcosa secondo il suo piacere e senza infliggerci a vicenda molestie che, sì, non sono dannose, ma pure sono spiacevoli ai nostri occhi. 

Senza danneggiarci esercitiamo reciprocamente i rapporti privati e nella vita pubblica la reverenza soprattutto ci impedisce di violare le leggi, in obbedienza a coloro che sono nei posti di comando, e alle istituzioni, in particolare a quelle poste a tutela di chi subisce ingiustizia o che, pur essendo non scritte, portano a chi le infrange una vergogna da tutti riconosciuta. […] 

Amiamo il bello, ma con semplicità, e ci dedichiamo al sapere, ma senza debolezza; adoperiamo la ricchezza più per la possibilità di agire, che essa offre, che per sciocco vanto di discorsi, e la povertà non è vergognosa ad ammettersi per nessuno, mentre lo è assai più il non darsi da fare per liberarsene. Riuniamo in noi la cura degli affari pubblici insieme a quella degli affari privati, e se anche ci dedichiamo ad altre attività, pure non manca in noi la conoscenza degli interessi pubblici.

Siamo i soli, infatti, a considerare non già ozioso, ma inutile chi non se ne interessa, e noi Ateniesi o giudichiamo o, almeno, ponderiamo convenientemente le varie questioni, senza pensare che il discutere sia un danno per l’agire, ma che lo sia piuttosto il non essere informati dalle discussioni prima di entrare in azione. E di certo noi possediamo anche questa qualità in modo differente dagli altri, cioè noi siamo i medesimi e nell’osare e nel ponderare al massimo grado quello che ci accingiamo a fare, mentre negli altri l’ignoranza produce audacia e il calcolo incertezza. 

È giusto giudicare superiori per forza d’animo coloro che distinguono chiaramente le miserie e i piaceri, ma non per questo si lasciano spaventare dai pericoli. E anche per quanto riguarda la nobiltà d’animo, noi ci comportiamo in modo opposto a quello della maggioranza: ci procuriamo gli amici non già col ricevere i benefici ma col farli. Chi ha fatto il favore è un amico più sicuro, in quanto è disposto con una continua benevolenza verso chi lo riceve a tener vivo in lui il sentimento di gratitudine, mentre chi è debitore è meno pronto, sapendo che restituisce una nobile azione non per fare un piacere ma per pagare un debito. E siamo i soli a beneficare qualcuno senza timore, non tanto per aver calcolato l’utilità del beneficio ma per la fiducia che abbiamo negli uomini liberi.

 Concludendo, affermo che tutta la città è la scuola della Grecia, e mi sembra che ciascun uomo della nostra gente volga individualmente la propria indipendente personalità a ogni genere di occupazione, e con la più grande versatilità accompagnata da decoro. E che questo non sia ora un vanto di parole più che una realtà di fatto lo indica la stessa potenza della città, potenza che ci siamo procurata grazie a questo modo di vivere. Sola tra le città di adesso, infatti, essa affronta la prova in modo superiore alla sua fama, e lei sola al nemico che la assale non dà motivo di irritazione quando costui considera da chi è vinto, né al suddito, motivo di disprezzo, come se costui non fosse dominato da persone degne.

 Noi spieghiamo a tutti la nostra potenza con importanti testimonianze e molte prove, e saremo ammirati dagli uomini di ora e dai posteri senza bisogno delle lodi di un Omero o di un altro, che nei versi può dilettare per il momento presente, mentre la verità sminuisce poi le opinioni concepite sui fatti, ma per aver costretto tutto il mare e la terra a divenire accessibili alla nostra audacia, stabilendo ovunque monumenti eterni delle nostre imprese fortunate o sfortunate. Per una tale città combattendo, costoro, che nobilmente pretesero di non esserne privati, sono morti, e ognuno dei sopravvissuti è giusto che sia disposto ad affrontare sofferenze per lei.

sabato 22 settembre 2018

Da gov.it a edu.it: migrazione domini delle scuole dal 20 settembre

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Riportiamo testualmente dal sito del MIUR:

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha lanciato il nuovo dominio .edu.it che verrà assegnato ai siti web di tutte le scuole d’Italia, trasformando i domini attualmente attivi .gov.it. L’obiettivo dell’operazione è quello di migliorare la visibilità e la sicurezza dei siti delle scuole coerentemente con il lavoro che si sta svolgendo anche sul design di questi siti.
A partire dal 20 settembre 2018, tutte le scuole potranno registrare il loro dominio .edu.it ed effettuando la registrazione entro il 19 ottobre potranno mantenere lo stesso terzo livello del nome, ad esempio  il liceomanzoni.gov.it potrà diventare liceomanzoni.edu.it). Il passaggio inoltre sarà totalmente gratuito.
Per guidare le scuole nella migrazione dei loro domini è stata creata una pagina di supporto, disponibile al link http://www.miur.gov.it/web/guest/nuovo-dominio-edu.it, nella quale sono riportate tutte le informazioni utili al passaggio.

Fonte: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/da-domani-via-alla-migrazione-dei-domini-delle-scuole-da-gov-it-a-edu-it

mercoledì 19 settembre 2018

Test d'ingresso di italiano - Scuola secondari di II grado

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Si tratta di un test d'ingresso che valuta l'ortografia il lessico e, soprattutto, la comprensione del testo. 

La prova è, quindi, suddivisa in tre parti, ognuna delle quali dà 10 punti (30 punti in totale). La seconda delle due prove, prevede anche la sottrazione di un punto per ogni risposta sbagliata.

La comprensione del testo verte invece su un articolo giornalistico di politica estera.


lunedì 17 settembre 2018

Test d'ingresso di storia, per la secondaria di I e II grado

Risultati immagini per STORIARiportiamo tre plichi corrispondenti a tre test d'ingresso distinti, rispettivamente:

- Per la classe prima della secondaria di I grado;
- Per la classe I della secondaria di III grado.
- Per la classe terza della secondaria di II grado;

Test d'ingresso

Scuola secondaria di primo grado

mercoledì 12 settembre 2018

Primo giorno di scuola, due idee per ricominciare e per conoscere nuovi studenti. Buone dalla V elementare alle superiori


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Cosa faccio il primo giorno di scuola?
Per molti di noi ricominciare l'anno scolastico è sempre un primo giorno di scuola tout court; sembra sempre la prima volta di tutte le prime volte.
 Forse iniziare subito con una spiegazione non è proprio una buona idea. Certo, può passare il messaggio del "qua non si scherza", ma, forse, prima ancora della severità è bene che passi il messaggio, di ben altra portata educativa, dell'ascolto e dell'accoglienza. 

Per questo proponiamo due file da scaricare che possono guidare i primi momenti all'interno della classe, sia essa una nuova classe o meno.

- AUTO INTERVISTA
Si suddivide in tre parti: "io vorrei essere...", "dicono di me ...", "Gli altri mi osservano"
Gli studenti la compilano, e poi si presentano alla classe: Anche se non si tratta di una classe di nuova composizione l'attività permette di far emergere caratteristiche di ciascuno fino a quel momento sopite.

- MI PENSO SU
Si tratta di "crocettare" caratteristiche che contraddistinguono lo studente e le difficoltà principali che trova nell'ambiente scolastico. Dopo di che si passa alla composizione di un breve testo sui propri punti di forza e quelli di debolezza. Al termine di tutto ciò si può decidere - e deve farlo "a naso" il docente - se condividere il tutto con i compagni di classe o se lasciare la scheda alla consultazione personale del docente.

Carta del Docente, da oggi il portale è di nuovo attivo con le somme del nuovo A.S. e quelle pregresse

Risultati immagini per carta del docenteCarta del Docente, da oggi il portale è di nuovo attivo con le somme del nuovo A.S. e quelle pregresse

Riportiamo il comunicato dal portale Carta del Docente, circa la sua riattivazione, l'esigibilità della somma per l'A.S. 2018/2019 e l'accredito delle somme degli anni precedenti. 
Per l'anno scolastico 2016/2017 il termine per spenderla è il 31 dicembre:

"A partire dal 12 settembre p.v. l’applicazione “carta del docente” sarà aperta per consentire la gestione del bonus. Si segnala che ai portafogli dei docenti saranno attribuiti anche i residui relativi agli anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018. Solo per i residui riferiti all’anno scolastico 2016/2017 gli importi disponibili possono essere utilizzati dai docenti e validati dagli esercenti entro e non oltre il 31 dicembre 2018."

sabato 8 settembre 2018

Prova di ingresso di ITALIANO L2 da scaricare - Livello A1

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Riportiamo in basso una prova d'ingresso da scaricare di ITALIANO L2, livello A1.

In sintesi questi sono i contenuti della prova:

1. Semplici domande a risposta aperta (ad esempio, "come ti chiami?", "dove vivi?");

2. Scrivere il nome corretto in corrispondenza di nomi di oggetti o animali;

3. Scrivere correttamente l'ora in corrispondenza di orologi;

4. Scrivere correttamente i giorni della settimana e i mesi dell'anno;

5. Data un'immagine, scrivere l'azione rappresentata.



Il primo link rimanda alla pagina https://www.didadada.it/prove-ingresso.htm 

Se il link in alto non funziona clicca qui

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Vi rivolgiamo sempre l'invito ad iscrivervi al
 nostro canale YouTube Sapiens Sapiens



venerdì 7 settembre 2018

Prove d'ingresso, dettati e comprensioni del testo per la scuola primaria

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Chiamateci retrogradi, ma a noi i dettati piacciono, perché sono utili e, anzi, in qualche caso, indispensabili per imparare a scrivere. Tra le attività didattiche è una delle più efficaci rispetto all'apprendimento delle regole ortografiche; c'è una storiella alla base, ok, e poi devi far caso alle parole che scrivi: quello è un digramma, lì ci va l'accento, lì ci vuole l'apostrofo.
Forse le bacheche dei social sarebbero più leggibili se avessimo fatto più dettati a scuola. 
Certo, la didattica non si esaurisce qui, e nessuno vuole bruciare a mo' di Guy Montag pagine e pagine di pedagogia contemporanea, ma un buon dettato ci salva ...la lingua.

Per questo di seguito trovate dettati adatti a tutte e 5 le classi della scuola primaria. Alcuni sono anche corredati da prove di comprensione del testo o, per i più piccoli, da disegni a tema da colorare
Buon lavoro e, se volete, inscrivetevi su SAPIENS SAPIENS, il nostro CANALE YOUTUBE, cliccando qui! 😊

CLASSE I 

CLASSE II 

CLASSE III

CLASSE IV

CLASSE V

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I materiali presenti in questo post son presi dal bellissimo sito del collega Salvatore Casiere, che vi invitiamo a visitare:

giovedì 6 settembre 2018

Quasi metà classe bocciata, avevano bullizzato il prof.

Risultati immagini per bullismo sul prof«Prof, non mi faccia inc… re. Metta sei. Lei non ha capito nulla. Chi è comanda? Eh, chi è che comanda? Si inginocchi».

Ricordiamo queste frasi, apparse sui giornali e i TG nazionali. 
La vicenda riguardava l'ITC "Carrara" di Lucca. Il professore di italiano era stato umiliato, insultato e colpito con un casco. La scena, ripresa con uno smartphone, era finita sui social.

Tre studenti dei sei coinvolti sono stati immediatamente bocciati allo scrutinio di giugno scorso, gli altri tre sono stati rimandati a settembre con 3/4 materie ciascuno da recuperare.
Al termine del recupero uno soltanto dei tre ce l'ha fatta. Tirando le somme, dunque, 5 su 6 ripeteranno l'anno.

Si trattava di una classe di 26 alunni: solo 8 i promossi a giugno, 10 i bocciati e 8 rimandati a settembre.
Potrebbe definirsi una "carneficina" e con un po' di soddisfazione e di rancore appagato potremmo dire che quei bulli hanno avuto ciò che meritavano. Giustizia è fatta, se non fosse che questa vicenda descrive impietosamente una realtà tutt'altro che isolata della scuola italiana: classi ghetto, bullismo, insuccessi, degrado e, diciamolo anche, docenti con scarse capacità di gestione dei gruppi, che vivono spesso come un incubo la loro presenza in classe. Si tratta di realtà frequenti soprattutto nei tecnici e nei professionali; realtà che spesso si tamponano, senza risolvere alcunché.
In questi casi, passata la soddisfazione per la giusta punizione e per il principio di autorità ripristinato, non vince nessuno.

mercoledì 5 settembre 2018

E-book gratuito: "Inserimento sereno al Nido e nella scuola dell'infanzia", consigli per educatori e genitori

Segnaliamo questo e-book che si rivolge ad insegnanti, educatori, genitori, e a tutte le persone interessate alla tematica trattata.

Il libro è ricco di consigli professionali e di estrema praticità ... ed è GRATUITO.

Come ottenerlo?
L'e-book viene inviato in regalo a tutti coloro che segnaleranno la propria e-mail come commento al post che trovate qui in basso. 

Cliccandoci sopra sarete ricondotti alla pagina dell'Associazione Istituto Psicosociale, che promuove questa risorsa.
L'e-book è realizzato da Silvia Mendico e Mariapaola Ramaglia 


martedì 4 settembre 2018

NOIPA, adesso è possibile consultare cedolino e stato dei pagamenti con largo anticipo. Per docenti di ruolo e precari

Risultati immagini per noipa self serviceLa funzione che stiamo per vedere di seguito era nata inizialmente per i soli docenti a tempo determinato, e consiste in un database che permette di consultare in tempo reale lo stato dei pagamenti.

Adesso è disponibile anche per i docenti di ruolo e a molti questa opportunità piace ed interessa; è una sorta di self service che permettere di guadagnare tempo e risparmiare fatica per conoscere con largo anticipo l'importo del proprio cedolino. Alcuni, tuttavia, non sanno come accedervi, quindi di seguito riportiamo tutti i passaggi da fare.

COME UTILIZZARE IL SELF SERVICE DI NOIPA

- Occorre anzitutto recarsi sul portale NOIPA e accedervi, inserendo il codice fiscale, la password e il captcha. Si può accedere anche in altri modi, come ad esempio tramite SPID;
- Cliccare su Self service (colonna a sinistra);
- Cliccare su Contratti scuola a tempo determinato

A questo punto compare questo testo:

- A questo punto, scorrendo, occorre cliccare su Consultazione ordini di pagamento 

A questo punto c'è un form in cui inserire il mese di riferimento, l'anno, e cliccare su "RICERCA".
Dopo qualche secondo vi appare l'importo dello stipendio del mese di riferimento.

domenica 2 settembre 2018

"Io faccio e farò sempre politica in classe", un insegnante risponde al Ministro dell'interno

Ho trovato questa bellissima riflessione in un post, ma chi lo ha pubblicato ignora chi sia l'autore. Perciò la riporto senza citare l'autore, cosa a cui sarei ben lieto di rimediare scoprendo di chi si tratta.

"Caro Ministro dell’Interno Matteo Salvini, ho letto in un tweet da Lei pubblicato questa frase: “Per fortuna che gli insegnanti che fanno politica in classe sono sempre meno, avanti futuro!”.
Bene, allora, visto che fra pochi giorni ricominceranno le scuole, e visto che sono un'insegnante, Le vorrei dedicare poche semplici parole, sperando abbia il tempo e la voglia di leggerle. Partendo da quelle più importanti: io faccio e farò sempre politica in classe. Il punto è che la politica che faccio e che farò non è quella delle tifoserie, dello schierarsi da una qualche parte e cercare di portare i ragazzi a pensarla come te a tutti i costi. Non è così che funziona la vera politica.
Quella che faccio e che farò è politica nella sua accezione più alta: come vivere bene in comunità, come diventare buoni cittadini, come costruire insieme una polis forte, bella, sicura, luminosa e illuminata. Ha tutto un altro sapore, detta così, vero?
Ecco perché uscire in giardino e leggere i versi di Giorgio Caproni, di Emily Dickinson, di David Maria Turoldo è fare politica. Spiegare al ragazzo che non deve urlare più forte e parlare sopra gli altri per farsi sentire è fare politica. Parlare di stelle cucite sui vestiti, di foibe, di gulag e di tutti gli orrori commessi nel passato perché i nostri ragazzi abbiano sempre gli occhi bene aperti sul presente è fare politica.
Fotocopiare (spesso a spese nostre) le foto di Giovanni Falcone, di Malala Yousafzai, di Stephen Hawking, di Rocco Chinnici e dell’orologio della stazione di Bologna fermo alle 10.25 e poi appiccicarle ai muri delle nostre classi è fare politica.
Buttare via un intero pomeriggio di lezione preparata perché in prima pagina sul giornale c’è l’ennesimo femminicidio, sedersi in cerchio insieme ai ragazzi a cercare di capire com’è che in questo Paese le donne muoiono così spesso per la violenza dei loro compagni e mariti, anche quello, soprattutto quello, è fare politica.
Insegnare a parlare correttamente e con un lessico ricco e preciso, affinché i pensieri dei ragazzi possano farsi più chiari e perché un domani non siano succubi di chi con le parole li vuole fregare, è fare politica. Accidenti se lo è.
Sì, perché fare politica non vuol dire spingere i ragazzi a pensarla come te: vuol dire spingerli a pensare. Punto. È così che si costruisce una città migliore: tirando su cittadini che sappiano scegliere con la propria testa. Non farlo più non significa “avanti futuro”, ma ritorno al passato. E il senso più profondo, sia della parola scuola che della parola politica, è quello di preparare, insieme, un futuro migliore. E in questo senso, soprattutto in questo senso, io faccio e farò sempre politica in classe".
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