domenica 29 dicembre 2019

Nuovo ministro Azzolina:"Lo sconcerto per una nomina che è un inaudito schiaffo alla meritocrazia e alla trasparenza", di Massimo Arcangeli

Riportiamo dalla pagina Facebook del professor Massimo Arcangeli le sue considerazioni sulla nomina di Lucia Azzolina a ministra dell'istruzione, giudicata "un inaudito schiaffo alla meritocrazia e alla trasparenza". 
Il professor Arcangeli è docente di linguistica italiana ed ex-preside della facoltà di lingue e letterature straniere presso l'Università degli Studi di Cagliari; è autore di saggi e articoli scientifici e divulgativi (per ulteriori informazioni clicca qui). Nel suo intervento racconta, tra l'altro, la sua esperienza di esaminatore in occasione dell'ultimo concorso per dirigenti scolastici, quando di fronte, tra i candidati, si è trovato proprio... la neo ministra!
E' una interessante opinione tra le tante, di varia natura, che girano in queste ore sul web e sui social. La riportiamo per l'autorevolezza di chi la scrive.



Oggi è il giorno dell'indignazione. Non arretro di un millimetro rispetto a quel che ho già scritto. Rincaro anzi la dose.

Il mio corsivo su "Repubblica" per dire NO a Lucia Azzolina ministra, come prevedibile, ha generato uno tsunami. Nella conferenza stampa di fine anno, intanto, Giuseppe Conte ha annunciato di aver pensato proprio alla deputata cinquestelle per il dicastero dell'Istruzione (almeno l'Università, assegnata a Gaetano Manfredi, le è stata sottratta).
Nel mio articolo non l'ho detta tutta, ma altri hanno provveduto a farlo. Riassumo di seguito i fatti, aggiungendo il resto, e ribadisco lo sconcerto per una nomina che è un inaudito schiaffo alla meritocrazia e alla trasparenza.
GIovedì 6 giugno 2019 la commissione per l’accesso concorsuale ai ruoli della dirigenza scolastica di cui sono stato il presidente ha esaminato la deputata Lucia Azzolina, che era fra i membri della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. La parlamentare, convocata con altri aspiranti capi d’istituto per sostenere l’esame orale del concorso, aveva dichiarato alla giornalista dell''"Espresso" che l'aveva l’intervistata qualche giorno prima, il 2 giugno: "Sarebbe bello se l’orale fosse anonimo, perché la verità è che dovrò studiare il doppio rispetto agli altri. E questo non le nascondo che mi crea molta ansia".
Ironie a parte sull’anonimato in una prova orale (mi ero immaginato esaminandi incappucciati, dispositivi per modificarne la voce, registrazione del voto d’esame mediante acquisizione delle impronte digitali da confrontarsi con quelle in possesso di un megaresponsabile unico del procedimento), cos’era stato a generare sibilline ambasce in Lucia Azzolina, quale mai profondo disagio l’aveva spinta a dire quel che ha detto?
Da linguista di professione sono avvezzo a cogliere le varie sfumature e implicazioni possibili tanto di un discorso quanto di un semplice passaggio, e i riferimenti dell’onorevole al desiderio d’incognito e alla doppia fatica da sostenere per superare una prova d’esame mi pare lascino ben pochi dubbi sull’implicitezza del suo ragionamento. Non è che non potesse permettersi di fare brutta figura, lei che era (e, ancor più oggi, è) anche sovraesposta sui media, di fronte a una commissione severa (lo siamo stati, in effetti, ma quando abbiamo dovuto giudicare un candidato non idoneo lo abbiamo sempre fatto con dispiacere, non ne abbiamo mai gioito). Il motivo è evidentemente un altro.
Per Lucia Azzolina, essendo notoriamente la scuola, l’università e la pubblica amministrazione i luoghi in cui si annidano gli esemplari peggiori di una prolifica specie giudicante fannullona, maneggiona e trafficona, era meglio mettere le mani avanti e le cose in chiaro: mi avete costretto, esimi commissari, a uno studio matto e disperatissimo perché, quando mi interrogherete, non vi basterà negarmi impietosi un occhio di riguardo ma infierirete su di me, mi farete il terzo grado, godrete nel mettermi in difficoltà e favorirete invece, come al vostro solito, gli amici degli amici (e dei parenti degli amici).
Doveva dimostrarsi tranquilla, l'onorevole Azzolina, e lasciare a casa l’ansia. L'abbiamo trattata come una candidata qualunque che si presenti a un concorso pubblico serio per essere esaminata e valutata per ciò che realmente vale. Non ci siamo prodotti né in genuflessioni né in accanimenti. Se avessimo ritenuto inadeguata la sua preparazione l'avremmo respinta senza esitazione, come abbiamo fatto per diversi altri candidati, e se come presidente l'ho richiamata durante l'esame per invitarla a focalizzarsi sul quesito cui doveva in quel momento rispondere, e le ho poi fatto una domanda sull'interculturalismo caduta nel vuoto, alla fine l'onorevole se l'è cavata. Col minimo, ma se l'è cavata.
D’altronde Lucia Azzolina, dal momento che ha sostenuto di aver studiato il doppio rispetto ai suoi compagni d’esame, avrebbe dovuto sentirsi in una botte di ferro: ci saremmo aspettati dal suo colloquio un rendimento conseguentemente doppio, e dunque, siamo sinceri, di cosa si sarebbe dovuta preoccupare?
Avrebbe dovuto evitare, la gentile onorevole, di rispondere in modo infelice, nell’imminenza di una prova pubblica in cui l’unica cosa che doveva dimostrare era la sua preparazione, a una legittima domanda dell’intervistatrice: "Lei crede che sia opportuno politicamente partecipare a un concorso pubblico da membro della commissione istruzione?". Sarebbe bastato in risposta un semplice “sì” (anche se forse la risposta giusta da dare avrebbe dovuto essere "no"). Insinuare il dubbio che una combriccola di giudici prevenuti avrebbe potuto in qualche modo avercela con lei, o con l’ideologia politica che rappresenta, non le ha fatto onore. L'onorevole ha voluto, mettendo le mani avanti, marcare inutilmente le distanze dai comuni mortali. Anche la sua ansia non aveva niente di speciale: non è diversa dall’ansia di milioni di persone normali messe alla prova ogni giorno, e senza nessuno scranno di protezione da poter opporre ai loro esaminatori.
Ricordavo nel mio pezzo che Lucia Azzolina, oltre a non sapere un'acca di interculturalismo (pazienza, ce ne siamo fatti una ragione), non ha risposto a nessuna delle domande d'informatica, al punto da strameritarsi uno zero (il massimo punteggio attribuibile era 6), e ha ottenuto nella prova di lingua inglese un'insufficienza (5 su 12), il voto più basso fra quelli maturati dal quintetto della mattinata.
Ora, di scranno in scranno, Azzolina sembra sia riuscita ad aggiudicarsi metà della poltrona lasciata libera da Lorenzo Fioramonti. Non ho detto nulla quando è stata nominata sottosegretaria al Miur nel Conte bis, e forse avrei dovuto farlo, ma ora si è oltrepassata la misura.
Lucia Azzolina non solo non ha le competenze minime per poter fare la ministra dell'Istruzione (avrà pure due lauree, avrà pure superato per il rotto della cuffia l'esame orale da dirigente scolastico, ma non sapere nulla di informatica al livello elementare, tra l'imbarazzo di chi l'ha esaminata, e presentarsi per giunta con un inglese stentato, sono due pesantissime carenze): la sua annunciata nomina è un'offesa alla trasparenza.
Si è già detto e scritto molto, al tempo del suo orale, dell'inopportunità, per un componente di una commissione parlamentare incaricata di trattare anche l'istruzione (manifesto il conflitto d'interessi), di partecipare a un concorso pubblico proprio in materia d'istruzione. Non basta, e hanno fatto benissimo a rimarcarlo, in un comunicato, gli aderenti al comitato "Trasparenza è Partecipazione", nato per iniziativa di alcuni partecipanti al concorso per dirigenti scolastici: "Si apprende con sconcerto la volontà del Governo di nominare l'On. Lucia Azzolina come Ministro dell'Istruzione: in base a una scelta scellerata e contraria ai più basilari principi di imparzialità della funzione esecutiva, si è invero inteso assegnare la guida del dicastero ad una (...) candidata al concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici 2017, nonostante fosse in quello stesso momento componente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, in pendenza di un procedimento penale attinente a gravi irregolarità verificatesi in tale contesto e nonostante il TAR Lazio, con sentenza del luglio scorso, abbia annullato il concorso medesimo. Non si comprende davvero (...) in base a quali criteri di trasparenza e indipendenza possa essere designato come Ministro dell'Istruzione un partecipante a un concorso pubblico di tale rilevanza che, a seguito di detto annullamento e in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato prevista per il prossimo marzo, non può non trovarsi in una situazione di assoluto e indiscutibile conflitto di interessi. (...) Con quale imparzialità e terzietà la designata Ministro Azzolina potrebbe gestire il contenzioso del concorso, (...) quali azioni intraprenderebbe il Ministro Azzolina dopo un'eventuale sentenza di annullamento da parte del Consiglio di Stato, nel duplice ruolo di Ministro e vincitrice di un concorso annullato"?
"Per le ragioni evidenziate", concludono gli estensori del documento, "facendo espressa riserva di ogni azione e tutela dei propri diritti prevista dalla legge, si richiede che l'On. Azzolina faccia un passo indietro e rinunci alla nomina a Ministro dell'Istruzione".
Sottoscrivo, e mi auguro che questo pubblico appello venga raccolto da tutti quelli che ancora credono, oltreché nella meritocrazia, in uno Stato di diritto fondato su una delle Costituzioni più belle del mondo. Una Costituzione che all'art. 3 recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".

venerdì 27 dicembre 2019

RAPPORTO BES 2019: IL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA


Riportiamo dal sito ufficiale dell'ISTAT:


Giunto alla settima edizione, il Rapporto Bes offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini.

RAPPORTO BES 2019 (volume integrale, pdf 7,1 Mb)
IntroduzioneSchede regionali
Le determinanti del benessere soggettivo in ItaliaIl benessere dei giovani un’analisi multi-dimensionale
01. Salute07. Sicurezza
02. Istruzione e formazione08. Benessere soggettivo
03. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita09. Paesaggio e patrimonio culturale
04. Benessere economico10. Ambiente
05. Relazioni sociali11. Innovazione, ricerca e creatività
06. Politica e istituzioni12. Qualità dei servizi

Appendice statisticaAppendice statistica
Tutti gli indicatori in formato xls organizzati per dominio e per regione con i relativi metadati
Dashboard per la visualizzazione e l'analisi degli indicatori del benessereDashboard per la visualizzazione e l’analisi degli indicatori
Attraverso diverse funzionalità grafiche (mappe, grafici), per ciascuno degli indicatori è possibile analizzare l’evoluzione e le differenze territoriali e di genere
Nota stampaNota per la stampa
Il rapporto Bes 20189 si basa sull’analisi dei 12 domini del benessere in Italia misurati attraverso un set di indicatori
sito BESInformazioni sulle misure del benessere
Tutte le diffusioni e altre informazioni sulle misura del benessere equo e sostenibile in Italia



Fonte: https://www.istat.it/it/archivio/236714

martedì 17 dicembre 2019

Gli Inclusio-scettici. Gli argomenti di chi non crede nella scuola inclusiva e le proposte di chi si sbatte tutti i giorni per realizzarla

E' proprio questo il titolo dell'ultimo libro di Dario Ianes e di Giuseppe Augello.

In Italia siamo stati dei pionieri rispetto alla normativa sull'inclusione, forse sin dai tempi della 517/77, passando per la pietra miliare dell'integrazione, la L. 104 del 1992, fino alle recenti leggi del 2010 (sui DSA), del 2012 (quando si "sdoganano" i Bisogni Educativi Speciali), per approdare poi all'ultimo decreto legislativo, il 96 del 2019, che in parte revisiona i contenuti della già citata 104.

Eppure, come spesso accade dalle nostre parti, ai princìpi non seguono delle autentiche prese in carico: insomma, siamo insuperabili nella teoria, un po' meno nella pratica. Ed è in un contesto come questo, in cui le norme e la consapevolezza delle persone si ritrovano a volte così separate, che prolificano gli inclusio-scettici, quelli del "Sì, è tutto bello, è tutto giusto, però...". 


Questo libro intende proprio affrontare le obiezioni degli inclusio-scettici, una per una, e confutarle con tutte le argomentazioni del caso.

E' un libro utile, tra gli altri, per gli insegnanti (di sostegno o non), per gli educatori, i genitori e gli operatori sanitari.




Dalla presentazione:
Uno spettro si aggira per l'Europa: è lo scetticismo sull'inclusione scolastica. E in Italia? Noi siamo molto bravi nella retorica dell'inclusione, ma molto meno bravi nel realizzarli nella vita quotidiana. Nel libro si analizza la situazione per impostare un cambiamento efficace. Nel volume Dario Ianes e Giuseppe Augello analizzano le dimensioni e i motivi delle difficoltà che l'inclusione scolastica sta trovando in Italia e in Europa. Le critiche all'inclusione vengono presentate, discusse e contrastate punto per punto con le esperienze valide della nostra scuola, con dati di ricerca e alcune proposte di rigenerazione e sviluppo. Dobbiamo avere il coraggio di mettere il dito nella piaga di quello che non funziona, per non rimanere intrappolati nella narrazione del «siamo i migliori», una retorica che oscura le reali difficoltà che quotidianamente vivono insegnanti, alunni e famiglie e che non ci consente di comprenderne i motivi profondi, per affrontarle con azioni efficaci e sostenibili.

IL LIBRO LO TROVI QUI

lunedì 16 dicembre 2019

"E' morto Sansone", un gioco per esorcizzare la morte


La morte è un tema che è quasi del tutto scomparso dai giochi, dalle canzoni e dalle storie per bambini. I bambini hanno bisogno di “giocare la morte”. Affrontare questo tema significa esorcizzarlo, ma anche offrire occasioni per riflettere intorno a un tema dove non può esserci una risposta certa. Una riflessione che inevitabilmente s'intreccia anche con la cultura religiosa di ciascuno.
Nelle tradizioni di diverse culture esistono moltissimi giochi con il morto, come quelli dove si rievoca il rito funerale (compresa la sepoltura) e addirittura dove si narra che il defunto venga mangiato. “È morto Sansone” è un gioco cantato raccolto da Pitré (uno dei maggiori antropologi italiani) alla fine dell'Ottocento.

mercoledì 11 dicembre 2019

Strumenti didattici: mappe per la scuola


Un sito utilissimo e ricco di materiale in cui trovare mappe per la scuola suddivise per temi, materie, ordini scolastici.

Sebbene rispetto all'uso delle mappe, mentali o concettuali che siano, è consigliabile che siano gli stessi studenti a crearle da sé è allo stesso tempo utilissimo trovarne di già pronte e riutilizzarle.


Questo sito, rispetto a ciò, è utilissimo per docenti e studenti.



martedì 10 dicembre 2019

Matematica Animata, un sito che raccoglie tantissimi video didattici per facilitare gli apprendimenti


Con oltre 600 mila filmati visti, questo portale si conferma un ottimo strumento per la didattica della matematica, specialmente riferita alle classi della scuola secondaria di I grado, ma utilizzabile anche in altri ordini di scuola o con alunni e studenti con bisogni educativi speciali.

Il sito raccoglie centinaia di video didattici che presentano la matematica in modo graficamente accattivante e facile da memorizzare. Prevede anche una community per lo scambio di esperienze ed interessi.

Riportiamo un video esemplificativo sulle proprietà del rombo






lunedì 9 dicembre 2019

Quando i ragazzi soffrono a causa dei loro amici: "A Song For You", un libro di Alberto Pellai

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Un libro di Alberto Pellai, psicologo e docente universitario, per riconoscere e gestire le emozioni che nascono nei rapporti di amicizia tra ragazzi.

A volte vediamo un figlio soffrire a causa di come i suoi amici si comportano con lui. Essere tradito da un amico, essere escluso dall’amico del cuore è una cosa che fa soffrire molto in età evolutiva e che di rimando fa soffrire anche noi adulti. Che cosa serve ad un figlio in questi frangenti? Spesso noi adulti diventiamo intrusivi, cerchiamo di sistemare le cose, magari andando a cercare la persona che nella nostra prospettiva fa stare male nostro figlio. Ma è questo l’intervento che gli serve?

L’amicizia è una palestra per la vita, la relazione che più insegna ai nostri figli le competenze pro-sociali, la capacità di gestire le emozioni che nascono all’interno delle relazioni. Le emozioni, proprio tutte: quelle belle e quelle brutte.


E’ questo uno dei temi affrontati all’interno del libro: “A song for you. 50 canzoni per affrontare le sfide della vita” (De Agostini ed.). La canzone scelta per parlare di questo tema è una delle più belle di sempre: You’ve got a friend scritta da Carole King, di cui esistono infinite versioni.




domenica 8 dicembre 2019

La Matematta: materiali e percorsi didattici per la matematica scaricabili gratuitamente. Scopri di più


Le autrici del sito "La Matematta", un archivio immenso di schede e attività didattiche di matematica per la scuola primaria, rendono ora disponibile GRATUITAMENTE il loro archivio.

Rispetto a questo ricchissima raccolta di materiali le autrici scrivono:

Te lo regaliamo, sperando di non apparire presuntuose.
Abbiamo deciso di condividerlo perché abbiamo potuto verificare che funziona, diverte e avvicina i bambini alla matematica.
Sappiamo che potrebbe non piacere...ci auguriamo che altri insegnanti "appassionati" come noi riescano a cogliere l'enorme investimento di tempo e di energie dedicato a ogni attività. 
Ci saranno di certo degli errori o delle scelte didattiche differenti dalle tue o da quelle indicate dai più recenti studi sulla disciplina matematica ma potrai anche ricavarne idee originali o spunti interessanti.
Noi ce lo auguriamo.



PER ANDARE AI MATERIALI CLICCA QUI

sabato 7 dicembre 2019

I numeri sui libri in italia: la produzione e la lettura nel 2018, aumentano i giovani lettori

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Riportiamo dal sito dell'ISTAT
Fonte: https://www.istat.it/it/archivio/236320
Sono 1.564 gli editori attivi censiti nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno (“piccoli editori”), il 33,8% fra le 11 e le 50 opere (“medi editori”) e soltanto il 15,2% ha pubblicato più di 50 opere annue (“grandi editori”). I grandi editori coprono quasi l’80% della produzione in termini di titoli (79,4%) e il 90% della tiratura.
Con 75.758 titoli pubblicati, il 2018 conferma il trend in crescita della produzione editoriale dell’anno precedente. Rispetto al 2017 si rileva un lieve aumento della produzione editoriale (+1,1% in totale; +1,2% per i grandi; +1,7% per i medi e -3,3% per i piccoli) in un mercato che punta sempre più sulla novità (61,7% di “prime edizioni”) e meno sulla longevità dei prodotti pubblicati (32,7% di “ristampe” e 5,6% di “edizioni successive”).
L’editoria per adulti domina l’offerta del 2018 (78,6%), le opere scolastiche sfiorano il 13% e quelle per ragazzi non raggiungono il 9%. Queste ultime sono comunque in crescita rispetto al 2017: per l’editoria scolastica in particolare si osserva un aumento della produzione in termini sia di titoli (+2,8%) sia di copie stampate (+11,8%).
Gli editori investono sempre più nell’offerta di titoli in formato e-book: la percentuale di opere pubblicate a stampa disponibili anche in versione digitale in soli due anni è passata dal 35,8% (circa 22mila titoli nel 2016) a quasi il 40% (più di 30mila titoli nel 2018). La versione digitale è particolarmente diffusa per i libri di avventura e gialli (82,1%), i testi di informatica (62,9%) e matematica (61,4%), i libri di attualità politico-sociale ed economica (56,1%).
I prezzi di copertina dei prodotti editoriali registrano nel 2018 un lieve aumento rispetto al 2017: il costo medio di un libro passa da 19,65 a 20,04 euro. I titoli dei piccoli editori registrano l’incremento maggiore (+2,04 euro sul 2017; 24,08 euro il prezzo medio 2018) e i titoli dei grandi editori quello più contenuto (+26 centesimi; 19,49 euro il prezzo medio).
Nel 2018 rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente il numero di lettori di libri.  A partire dall’anno 2000, quando la quota di lettori era al 38,6%, l’andamento è stato crescente fino a toccare il massimo nel 2010 con il 46,8% per poi diminuire di nuovo fino a tornare, nel 2016, al livello del 2001 (40,6%), stabile fino al 2018.
Nel 2018 la quota più alta di lettori continua a essere quella dei giovani. La quota di lettori tra i 15 e i 17 anni è pari al 54,5% nel 2018, in crescita rispetto al 47,1% del 2016.
Tra uomini e donne c’è un divario rilevante. Nel 2018 la percentuale delle lettrici è del 46,2% e quella dei lettori è al 34,7%. Il divario si manifesta dal 1988, anno in cui risultavano lettori il 39,3% delle donne rispetto al 33,7% degli uomini. Nel 2018 si osserva tuttavia un aumento significativo di 4,2 punti percentuali  tra i maschi da 25 a 34 anni.
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno). La quota di lettrici scende sotto il 50% dopo i 55 anni mentre per i maschi è sempre inferiore al 50% in tutte le classi di età.

venerdì 6 dicembre 2019

La disabilità: una visione d'insieme - Rapporto ISTAT (Ebook scaricabile)

La disabilità nel nostro paese

"Il Rapporto fornisce un quadro sulla condizione delle persone con disabilità nel nostro Paese. Le limitazioni che determinano disabilità sono di varia natura e gravità, ricadono in vari ambiti e possono essere tra loro legate da rapporti di interazione negativa. Il volume documenta gli ambiti più importanti nei quali esse si manifestano e si generano: la salute, l’istruzione, il lavoro, le condizioni economiche, la partecipazione alla vita sociale e culturale.
Inoltre, viene affrontato il ruolo che svolge il sistema di welfare, per contenere il rischio che un deficit di salute si trasformi in esclusione sociale, e la funzione svolta dalle famiglie che costituiscono l’altro importante pilastro su cui si fonda l’assistenza alle persone con disabilità del nostro Paese.
Il lavoro è nato da una iniziativa congiunta dell’Istat e il Comitato Italiano Paralimpico, al quale ha contribuito l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro".


mercoledì 4 dicembre 2019

OCSE PISA 2018, la sintesi dei risultati italiani al di là delle chiacchiere

Al di là di chiacchiere, letture sommarie, interpretazioni parziali e quadri di previsione catastrofici riportiamo di seguito i risultati dei rilevamenti OCSE PISA 2018 che riguardano soprattutto l'Italia.

Ad uno sguardo generale emergono alcuni dati, tra gli altri:

- Parlare di "Italia", complessivamente, è d'obbligo, ma abbiamo gli studenti del Nord Est che surclassano i loro colleghi di buona parte del mondo e quelli del sud e delle isole che si trovano tragicamente in affanno.

 A questo punto due ulteriori considerazioni andrebbero fatte: la prima riguarda la necessita di recuperare studi e consapevolezze su quanto la deprivazione economica e culturale influenzi la riuscita scolastica, e quindi quanto debba e possa fare uno Stato che ha a cuore la scuola e tutti i suoi studenti sparsi nella Penisola; la seconda, invece, rispetto a quanto i risultati della Maturità siano discordanti a confronto con le rilevazioni OCSE PISA: non è possibile che là dove i voti nell'Esame di Stato sono più alti ci sono gli studenti più impreparati e incompetenti (nel senso stretto del termine). Serve quindi una approfondita riflessione su metodi, validità e attendibilità della valutazione.

- E' assolutamente imbarazzante la differenza che c'è tra gli ordini di scuola: i licei si attestano ad un livello altissimo, di gran lunga superiore alla media OCSE, e invece con i centri professionali e gli istituti professionali tocchiamo il fondo; si guardi a questo proposito il grafico a pag. 5 del documento riportato al primo link. E' chiaro quindi che le scuole professionali, per come sono organizzate e per come si lavora al loro interno, non sono all'altezza della situazione: un generale rinnovamento servirebbe, pena una sempre più consistente presenza di dispersione scolastica e di analfabetismo di ritorno.

Pare comunque piuttosto improbabile sollevare le sorti della scuola italiana senza lavorare su alcuni punti chiave:
- La retribuzione adeguata del corpo docente;
- La preparazione e la selezione severa dei docenti (bandendo sanatorie e corsie preferenziali che spesso immettono nel mondo della scuola persone impreparate, demotivate e, quindi, inefficaci);
- Investimenti su strutture e risorse;
- Rimodulazione del tempo scuola. 



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Rapporto Nazionale e Sintesi dei risultati PISA 2018
Presentazioni

venerdì 29 novembre 2019

Lettura ad alta voce e life skills, 12 video-lezioni e 5 webinar sui benefici della lettura ad alta voce. Trovi tutto qui

12 video-lezioni e 5 webinar sui benefici della lettura ad alta voce che costituiscono un vero e proprio allenamento cognitivo/emotivo/identitario e un fattore predittivo del successo scolastico e professionale.  

I video costituiscono la formazione del progetto Leggimi ancora, lettura ad alta voce e life skills che prevede la sperimentazione nelle scuole primarie su tutto il territorio nazionale di 1 ora di lettura al giorno per 100 giorni.

Le lezioni sono tenute dal professor Federico Batini, Università di Perugia, e con la partecipazione di Martina Evangelista, consulente di orientamento presso l’Associazione Praktica Onlus.

giovedì 28 novembre 2019

"I Promessi Sposi ... moderni", un' attività didattica creativa per la scuola secondaria.


Riporto di seguito un ottimo lavoro realizzato dalla classe II A Turistico, ITSET “Arturo Martini” di Castelfranco Veneto (TV) – a.s. 2016 / 2017, guidati dal prof. Roberto Stradiotto.

Questo lavoro, come altri presenti su questo blog, può essere preso ad esempio per realizzare nella propria classe attività didattiche simili. Si tratta, in altre parole, di una costruttiva condivisione di buone pratiche da imitare e, perché no, migliorare e condividere nuovamente. 


Il lavoro, durato gran parte del secondo periodo dell'anno (dagli inizi del mese di aprile alla fine di maggio), mobilita e potenzia alcune delle principali competenze chiave europee: Imparare a imparare, comunicazione in madrelingua, consapevolezza culturale, iniziativa personale, competenze tecnologico informatiche, competenze sociali; inoltre sono state stimolate le competenze personali extrascolastiche e la conoscenza del territorio.





Forse può interessarti anche:

1. I PROMESSI SPOSI AI MINIMI TERMINI -  Con attività
Il romanzo di Alessandro Manzoni sulle avventure dei giovani Renzo e Lucia è raccontato “ai minimi termini” con linguaggio semplice e periodi brevi, ad alta leggibilità. Il testo è stato ideato per i lettori della scuola secondaria di secondo grado con difficoltà di apprendimento o disabilità: la comprensione del testo è agevolata dalla presenza di immagini moderne, accattivanti, da poter colorare. In fondo a ciascuna delle dieci parti che compongono il testo si trovano esercizi e attività per la verifica e il consolidamento. L’indice riporta la corrispondenza di ciascuna parte con i capitoli del romanzo originale.

Età di lettura: a partire dai 6 anni. 
VAI ALL'OPERA

2. I PROMESSI SPOSI A FUMETTI
Naturalmente il fumetto è molto diverso dall'opera originale, cionondimento una tale transcodificazione può avere degli ottimi vantaggi, tra cui quello di rendere fruibile questa celebre storia, incardinata fortemente nella nostra cultura, ai più piccoli; oppure quello di rendere piacevole e divertente un ripasso agli adulti che volessero rispolverare la vicenda ci Renzo, Lucia e di tutta la combriccola.

martedì 26 novembre 2019

Orienta – Il portale Myourjob per l’orientamento dei giovani alla scelta delle carriere, delle professioni e dei mestieri


Myourjob risponde all'esigenza di garantire allo studente, all’interno del monte ore previsto, un percorso di preparazione al contatto con il mondo del lavoro. Questa attività propedeutica di orientamento risulta essenziale per garantire la massima efficacia formativa all'immissione in un contesto lavorativo, per sua natura, completamente diverso dal mondo della scuola. 
Inoltre, il percorso di orientamento mette a disposizione degli studenti tutte le informazioni necessarie a definire un proprio progetto di PCTO, rendendoli in tal modo soggetti attivi nel comprendere il mondo del lavoro e delle professioni, nell'analizzare i propri interessi e potenzialità, e facendo emergere le loro vocazioni.

Myourjob consente, a discrezione del docente, di dedicare al percorso di orientamento dalle 30 alle 100 ore, tutte analiticamente documentate da un sistema automatico di reporting utile ai fini rendicontativi.


lunedì 25 novembre 2019

I capricci a casa e a scuola: cosa sono, come affrontarli e come gestirli in tre brevi lezioni di Daniele Novara

Risultati immagini per bambino capricci

Cosa fare di fronte ad un bambino che, a scuola o a casa, fa i capricci? Cosa vuole dirci davvero con quell'atteggiamento? Come affrontarli e come gestirli nel modo migliore? 


A questa e ad altre domande risponde Daniele Novara, uno dei più noti pedagogisti italiani, in tre video di poco più di tre minuti ciascuno.

Daniele Novara, tra le altre cose, è il fondatore del CPP - Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti, istituto fortemente orientato verso la formazione e i processi di apprendimento, di cui è attualmente direttore. L'istituto cambia nome nel 2013 diventando CPP-Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti

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Capricci 1# Cosa sono i capricci - Daniele Novara

I capricci sono un problema per tutti i genitori. Ma cosa sono i capricci? Il pedagogista Daniele Novara introduce il primo di 3 video dedicato al tema dei capricci per aiutare i genitori nel loro importante compito educativo.

Capricci 2# Come affrontare i capricci dei bambini - Daniele Novara

Come affrontare i capricci dei bambini? Il pedagogista Daniele Novara presenta il secondo video dedicato al tema dei capricci per fornire ai genitori un aiuto concreto e pratico

3# Come gestire i capricci dei bambini - Daniele Novara

Indicazioni pratiche per gestire i capricci dei bambini, in questo terzo video il pedagogista Daniele Novara spiega come gestire i capricci dei bambini evitando l'eccesso di verbalizzazione definito "spiegazionismo".


giovedì 21 novembre 2019

"Il secondo lavoro di Babbo Natale", una bellissima storia per bambini di Michele D'Ignazio


 E' uscito  il 5 novembre in tutte le librerie, edito da Rizzoli, “Il secondo lavoro di Babbo Natale”, il nuovo libro di Michele D’Ignazio con le bellissime e divertenti illustrazioni di Sergio Olivotti.

La trama:Babbo Natale, si sa, è uno stagionale. E gli è sempre andata bene così, finché per colpa della crisi non è costretto a cercarsi un secondo lavoro. Fosse facile! Il cameriere? No, Babbo Natale è troppo grosso e goffo. L’animatore? Troppo vecchio. L’operatore di call center? Non fa per lui.
Ma proprio quando sta per perdere ogni speranza, Babbo Natale trova un mestiere perfetto. E scopre che non è mai tardi per realizzare i desideri. I propri, ma soprattutto quelli degli altri.

Età di lettura: dai 7 anni in su 

Attraverso la lettura si avrà modo di riflettere su:
·         Il tema ambientale. Lo capirete scoprendo quale sarà effettivamente il secondo lavoro
·         L’importanza dei desideri, soprattutto quelli dei bambini
·         La tematica del lavoro, trattata con ironia, leggerezza, ma con tanti spunti di riflessione
·         L’eccesso di tecnologia e burocrazia
E molto di più!

INTERVISTA ALL’AUTORE

Il secondo lavoro di Babbo Natale. Tutte le volte che ho anticipato il titolo ai bambini che ho incontrato in giro per l’Italia i loro occhi si sono accesi di curiosità e, spontaneamente, è partito il sondaggio: quale potrà mai essere il secondo lavoro di Babbo Natale?
Le ipotesi dei bambini, come sempre, sono state piene di spunti di riflessioni e il grande entusiasmo che si creava, citando solo il titolo, mi ha fatto da subito capire che avevo tra le mani una storia bella e potente.

Le lettere e la crisi. Ho sempre considerato le lettere dei bambini un esempio di semplicità e saggezza, in grado di emozionare.Come scrivo nel libro,i bambini nelle letterine raccontano di sé, della loro famiglia, dei loro amici, dei lorodesideri. Chiedono di Babbo Natale, delle sue renne. Ripensano alle loro azioni, a come si sono comportati. A ciò che hanno fatto di buonodurante l’anno.Ecco, le letterine sono state lo spunto più importante quando ho iniziato a scrivere la storia e infatti dedico il libro a chi continua a scrivere lettere.
Ho voluto poi riflettere sulla “crisi”, quella di cui parlano tanto i mass media.Scrivendo la storia, è ai bambini che mi rivolgo, perché troppo spesso ho avuto l’impressione che gli si scaricava addosso un peso che non era loro, proveniva tutto dal mondo adulto.Ho quindi voluto raccontare una storia di “crisi” con leggerezza, perché credo che sia più giusto fare così, nei loro confronti. Mi rivolgo però, anche e soprattutto, ai grandi: secondo me, “crisi” vuol dire cambiamento. Le difficoltà, se ben affrontate, maturano forza e coraggio. Fermarsi e cadere, a volte, è necessario. Fa parte della vita. E poi siamo davvero sicuri che si tratta di una caduta? Oppure è una grande occasione per ripensare le nostre vite?
Tutto dipende da come si osserva un fenomeno.
Babbo Natale, con caparbietà, semplicità e intelligenza, saprà reinventarsi e affrontare al meglio i tempi che cambiano.

Sito dell’autore: www.micheledignazio.org
Contatti:339.7072093 –
micheledignazio@gmail.com



https://micheledignazio.files.wordpress.com/2019/05/lettura-teatralizzata-del-secondo-lavoro-di-babbo-natale-per-scuole-e-teatri.pdf

https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/il-secondo-lavoro-di-babbo-natale/
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