giovedì 24 aprile 2014

Stili di apprendimento, qual è il tuo?

Ogni studente, si sa, ha il suo stile di apprendimento, vale a dire un modo tutto personale attraverso cui affronta i problemi, studia concetti e nozioni, apprende i contenuti.

Quanti stili di apprendimento esistono? 

La risposta è complessa, perché esistono tanti stili di apprendimento quante sono le persone che apprendono; in altre parole, ogni studente ha il suo specifico "metodo" di apprendimento.

Tuttavia secondo gli esperti è possibile riassumere gli stili di apprendimento in due grandi categorie, che da una parte rappresentano una semplificazione forse eccessiva, dall'altra ci permettono di avere in mente un'idea generale per capire il proprio stile di apprendimento.

Se lo studente riconosce il metodo personale che usa nell'apprendere avrà a disposizione nuove risorse per migliorarsi, per eliminare dal suo metodo di studio tutte le abitudini sbagliate che non assecondano il suo stile personale.

Nel testo Carbo, M; Dunn, R; Dunn, K., Teaching Students to Read Through Their Individual Learning Styles, Englewood Cliffs, N.J., 1986, gli stili di apprendimento vengono classificati in due differenti approcci: l'APPROCCIO GLOBALE e l'APPROCCIO ANALITICO.


Vediamone le caratteristiche. Chi legge, nel frattempo, può scoprire quale approccio predilige tra i due.


Lo studente con approccio globale:

- Si concentra e impara quando l'informazione è presentata globalmente e in un quadro "generale";

- Elabora l'informazione in modo soggettivo e secondo gli schemi;

- Usa il contesto per comprendere il significato di parole sconosciute;

- Reagisce positivamente a sollecitazioni emotive e ama l'umorismo;

- E' più attratto dal fantastico che dalla concretezza;

- Non ama memorizzare parole e nomi;

- Seleziona con facilità le idee principali di un testo e i tratti salienti di un discorso.


Lo studente con approccio analitico:

- Si concentra e impara quando le informazioni vengono proposte in piccole unità;

- Ama ragionare per processi logici e lineari, prediligendo meno approcci euristici;

- Risolve problemi in modo sistematico;

- Si diverte con le parole crociate e i puzzle;

- E' capace di seguire le istruzioni (ad esempio ricette, istruzioni per montare oggetti meccanici);

- Impara facilmente nozioni, come date e nomi;

- Individua, in un testo, dettagli e peculiarità.

E' evidente, lo ripetiamo, che il rischio di queste schematizzazioni è quello di un'eccessiva semplificazione. Leggendo i due approcci, infatti, ci si può riconoscere a volte nell'uno a volte nell'altro... eppure, se a pensarci bene, tra i due ce n'è sempre uno che prevale. Nel mio caso il primo"approccio".


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