mercoledì 26 aprile 2017

Concorso nazionale di poesia PER LE SCUOLE "I territori di appartenenza" - Proroga e termini di partecipazione

Prorogata la data di scadenza per inviare le poesie  per il concorso nazionale di poesia "I territori dell'appartenenza" al 31 maggio 2017.

La poesia rappresenta la modalità privilegiata per esprimere la propria sensibilità e comunicarla al mondo, per manifestare quel sentimento di sé che, in una possibile reciprocità, ricerca congiunzione con l’ umanità.

Dunque è importante avvicinare i ragazzi a questo linguaggio, aiutarli ad entrare in una relazione di amicizia e confidenza con il suo alfabeto, praticarlo per conoscerlo, per entrare nel ritmo delle parole come un tramite tra noi e l’altro. Un modo per favorire questo avvicinamento può essere quello di fornire spunti, occasioni, appuntamenti e incontri.

Da qui nasce il Concorso nazionale di poesia I territori dell’appartenenza, una proposta dell’Istituto Benalba per l’aggiornamento e la formazione, sede coordinata Marche-Umbria.
Un concorso può diventare pretesto e opportunità sia per gli studenti che per i docenti; modalità che consente quella relazione,  tanto delicata quanto fruttuosa e generativa, tra le vocazioni educative dei docenti e quelle espressive dei ragazzi, impegnati in un apprendimento che attraversa la poesia per condurre alla conoscenza di sé e del conoscersi reciproco.

Alla poesia è così affidato anche il compito di accompagnare il racconto dei territori; alla poesia è affidato il compito di raccogliere l’urgenza di rintracciare, nella memoria dei luoghi, la storia e le storie impresse nei paesaggi, per riscoprire le proprie origini, creare collegamenti resistenti e utili al nutrimento di un nuovo senso di appartenenza.

Il concorso è rivolto agli alunni delle scuole Primarie, Secondarie di I grado e Secondarie di II grado del territorio nazionale e si articola su tre tematiche:

1) I territori dell’appartenenza

2) Sopralluoghi: finestre sul mondo

3) Incontri  e lontananze


I testi potranno essere individuali e/o collettivi per la Scuola Primaria, esclusivamente individuali per la Scuola Secondaria di I e di II grado.

Per la sola tematica "I territori dell’appartenenza" si accettano poesie in dialetto.

I testi non dovranno superare i trenta versi, dattiloscritti, in unica copia, accompagnati dalla scheda – autore poesia.


Le scuole che intendono partecipare dovranno far pervenire gli elaborati poetici entro il 15 maggio 2017 – data in ricordo della grande poetessa Emily Dickinson- unitamente alla scheda di adesione, debitamente compilata, ai seguenti indirizzi:


Istituto Benalba per l’aggiornamento e la formazione - Sede coordinata Regioni Marche ed Umbria - Dr.ssa  Paola Martinelli   via Circonvallazione, 8 – 61042 Apecchio (PU). (farà fede il timbro postale).


Oppure via mail ai seguenti indirizzi:

istitutobenalba@gigapec.it

venerdì 21 aprile 2017

Leggere insieme: libri di racconti (soprattutto) per BES e DSA

Proponiamo tre volumi di racconti, scaricabili liberamente, utilizzabili soprattutto con alunni che presentano difficoltà di apprendimento.

 Ovviamente i testi vanno benissimo anche per tutti gli altri alunni, ma di certo presentano delle accortezze che altri volumi non hanno, e favoriscono quindi una didattica inclusiva e attenta alle diverse esigenze.

 I caratteri sono ad alta leggibilità, favoriscono una lettura scorrevole e riposante. In più, all'inizio di ogni racconto vi sono della mappe che presentano l' "ossatura" dei contenuti, e alla fine dei riassunti.

"Leggere insieme" è una collana di libri nata per la scuola secondaria di I grado e proposta da Loescher editore.

I LIBRI PUOI SCARICARLI DI SEGUITO




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martedì 18 aprile 2017

"Abicio": copione teatrale per i più piccoli

Il testo teatrale è di Giuseppe Bordi (disegni di Luca De Santis) sulle lettere dell'alfabeto, ed è rivolto ai bambini delle prime classi della scuola primaria (ovviamente può essere adattato ai bimbi dell'infanzia).
Si tratta di un file in formato PDF d 32 pagine, liberamente scaricabile.

INDICE
Prologo p ag. 5
Scena 1 p ag. 7
Scena 2 p ag. 11
Scena 3 p ag. 15
Scena 4 p ag. 17
Scena 5 p ag. 22
Scena 6 p ag. 27
Scena 7 p ag. 30


PROLOGO
al centro del palco c’è un lettino, su un lato due sedie
e un comodino, sull’altro un armadio.
è la cameretta di un bambino.
entrano i quattro narratori e si mettono in proscenio.

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lunedì 10 aprile 2017

Verifica di italiano sulle caratteristiche di un saggio - Per la scuola secondaria

Proponiamo una verifica scritta sul "saggio", in formato word liberamente scaricabile e modificabile.

Elenchiamo brevemente i contenuti del file, in modo da renderne agevole una prima ispezione dei contenuti:

- Domanda aperta sulle caratteristiche formali di un saggio;

- Un esempio di saggio: "Ricerca scientifica e legge morale" di Rita Levi Montalcini;

- Domande di comprensione del testo;

- Ultimo quesito: esposizione breve di considerazioni personali sui contenuti del testo letto.

venerdì 7 aprile 2017

Manualetto all'uso del congiuntivo ... guida per ragazzi da scaricare

Si tratta di un manualetto di appena 10 pagine dedicate all'uso del congiuntivo, questo modo verbale che è spesso lo spauracchio di molti studenti e di molti italiani.
 L'autore è Matteo Favoretto.

Ecco in breve i contenuti:

- Definizione
- Uso del congiuntivo nella frase principale
- Uso del congiuntivo nelle frasi subordinate
- Tipi di congiuntivo nelle frasi subordinate
- Differenze di significato tra indicativo e congiuntivo
- Tempi del congiuntivo e loro uso


lunedì 3 aprile 2017

"Li riconosci subito. Sin dalla tenera età", riflessioni di un'insegnante sulla tragedia di Alatri

Di Elena Agostini, insegnante

Li riconosci subito. 

Sin dalla tenera età.

Battono i piedi per terra, frignano in continuazione e ad ogni capriccio ottengono quel che vogliono.
Più si impuntano e più ottengono alzando l'asticella delle loro pretese con genitori incapaci di opporre resistenza e di discernere lo scempio che stanno operando sul futuro.
Il loro cibo quotidiano è la prepotenza, la prevaricazione, si allenano con costanza mangiando pane e ineducazione.
Se un insegnante, poi, "osa" imporsi, richiamando, correggendo, indicando il rispetto dell'altro e delle regole come bussola per la convivenza sociale, viene messo al rogo, crocifisso, martirizzato per aver sconvolto la psicologia del povero infante.
Ti guardano già a quattro anni con lo sguardo di sfida di chi sa di essere onnipotente.
Da piccola, quando qualcuno mi diceva "adesso lo dico a tuo padre" mi liquefacevo per la vergogna e il timore. Adesso "lo dico a tuo padre" è una frase senza senso come un'altra. L'unico effetto ottenuto raccontando a certi genitori le gesta eroiche di figli bulli è osservare una risata divertita di fronte a tanta creatività maleducata.

E così crescono, al ritmo deli "tutto e subito", senza comprendere il valore delle cose che consumano senza sosta, senza il valore della conquista e del sacrificio e, soprattutto, senza il valore fondamentale del rispetto dell'altro. E succede che i "bravi ragazzi" te li ritrovi a venti anni come bestie, incapaci di discernere persino il valore della vita umana, te li ritrovi che in una sera qualunque in una piazza qualunque che potrebbe essere quella sotto casa tua, si avventano in 20 contro un ragazzo indifeso e lo ammazzano per strada come neanche si farebbe con un cane.
Perdona questo mondo, Emanuele, perdona una generazione di adulti che avrebbe dovuto indicarti il sentiero e invece ha costruito un sitema impazzito. Perdona il volo spezzato, i sogni recisi all'alba, il sorriso rimasto impigliato per sempre in una foto.

Perdona gli adulti che non hanno saputo educare i tuoi aguzzini, anche loro vittime di chi li ha traditi, perché nessuno cresce maleducato fino a diventare assassino, da solo.

Perdona una generazione di genitori che non sanno essere tali, una generazione di educatori che se ne lavano le mani e perdona pure chi invece le mani ce le vorrebbe avere tutte nella pasta per seminare un po' di lievito che fermanenta e la trasforma in pane buono ma ce le ha legate.
Il tuo sacrificio valga il coraggio di dire basta.

Basta anche alle lacrime di coccodrillo di chi piange davanti alle tragedie immani come questa e poi non cambia mai.

Tu oggi sei figlio, fratello, amico di tutti quelli che ti piangono, sconvolti ed esterrefatti.
Ma tante lacrime saranno una ennesima dimostrazione di pubblica ipocrisia se non si ammetterà che anche chi ti ha ucciso è figlio, fratello, amico di tutti quelli che ti piangono. 
E l'unico modo per starti vicino davvero è resettare la bussola e cambiare rotta.
Buon volo, Emanuele, sii ambasciatore di Vita. <3
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