lunedì 16 marzo 2015

Come organizzare una "gita" scolastica (viaggio d'istruzione): promemoria e consigli

Riporto in questo post alcuni consigli su come organizzare una gita scolastica. Ecco, iniziamo con il dire che GITA non è affatto il termine adeguato per riferirsi alle occasioni scolastiche in cui si viaggia e si fa lezione fuori dall'aula o dai muri della scuola.

I termini adatti, per indicare ciò che comunemente chiamiamo "gita" sono tre:

Viaggio d'istruzione - Quando si svolge in più giorni e, quindi, implica che gli studenti e gli insegnanti dormano fuori casa. A volte, se mi passate una battuta, non sarebbe sbagliato definire queste esperienze "viaggi distruzione", senza l'uso dell'apostrofo :)

Visita guidata - E' la classica gita di un giorno. Non prevede, quindi, che gli alunni e i docenti trascorrano la notte - o più notti - lontano da casa

Uscita didattica - Si ha quando la "gita" fuori dalla scuola avviene in un arco di tempo che copre la mattinata scolastica o le ore di lezione. Non serve, ad esempio, che i genitori prelevino i figli dove li lascia il pullman, perché gli alunni usciranno dalla scuola dopo la campanella di inizio delle lezioni e torneranno lì prima che suoni la campanella di fine giornata. 

Ma torniamo all'argomento principale di cui ci interessa parlare. 
Come si fa per organizzare correttamente una delle tre esperienze di apprendimento che abbiamo appena elencato?

Riporto di seguito alcuni punti che consigliamo di seguire:

1. Stabilire gli obiettivi dell'esperienza didattica. Deve arricchire il bagaglio di conoscenze e abilità degli alunni e deve essere a tema con gli argomenti che già affrontano in classe

2. Scegliere una destinazione e informarsi sui giorni e gli orari di visita del luogo che si intende visitare. Spessissimo i docenti vanno incontro a sgradevoli sorprese: "chiuso per restauro" (soprattutto rispetto a luoghi per cui non serve la prenotazione o quando non si acquistano precedentemente i biglietti) o altre disavventure simili.

3. Procurarsi il modello standard per chiedere ai genitori l'autorizzazione per la partecipazione dei loro figli. In questo caso deve essere prevista un'apposita sezione, che andrà riconsegnata al docente, in cui il genitore informi la scuola su eventuali allergie, intolleranze alimentari e/o accortezze varie per la salute del figlio.

4. Compilare il programma dettagliato della "gita" che si intende sottoporre al Dirigente Scolastico. I dirigenti amano programmi chiari, belli nelle destinazioni ed ... economici!

5. Contatta tutte le strutture che intendi visitare o che sono funzionali all'esperienza di apprendimento (albergo, ristoranti, musei etc...). N.B. Se è prevista la partecipazione dei genitori, accertati se gli ingressi ai vari musei, e cose simili, abbiano per loro un costo diverso e aggiuntivo. In questo caso specificalo nel foglio di adesione con i rispettivi costi aggiuntivi.

6. Integrare luoghi e argomenti della "gita" nel programma della classe. Gli alunni devo no essere preparati rispetto alle esperienze di apprendimento che faranno. Quindi occorre affrontare nelle lezioni in classe gli argomenti con cui avranno a che fare una volta in giro. Questo è essenziale, anche se per molti insegnanti, purtroppo, è un accessorio.

7. Informare chiaramente gli alunni sulle norme di sicurezza da rispettare negli ambienti/luoghi in cui si recheranno e sulle sanzioni previste, a livello di Istituto, in caso di comportamento inadeguato in hotel, sul pullman etc...

8. Mettere i genitori al corrente di tutti i contenuti della "gita". E' opportuno inviare loro una lettera che contenga gli obiettivi della gita, le destinazioni, le attività educative in programma, i recapiti telefonici delle strutture alberghiere e le loro caratteristiche. In più occorre specificare il costo totale per alunno e il limite temporale entro cui consegnare il denaro.

9. Munirsi di un promemoria in cui tenere nota di tutti gli adempimenti, problemi, ritardi. E' vero: il docente deve avere dieci occhi e 20 mani in questi casi. L'organizzazione di una "gita" è cosa complicata e molto, molto delicata.

10. Organizzare attività alternative per gli studenti che non partecipano alla gita. Su questo punto si potrebbe scrivere a lungo. E' molto triste quando, alla proposta di un'esperienza di apprendimento esterna alla scuola, ci sono studenti che non partecipano, per vari motivi: perché non interessati, perché i genitori hanno paura che subiscano danni, come punizione per un comportamento poco adeguato o... perché la famiglia non dispone di soldi a sufficienza per coprire i costi. Quest'ultimo motivo, purtroppo, è sempre più frequente. La scuola dovrebbe farsi carico di queste spese, dopo aver accertato la reale indigenza della famiglia dell'alunno. Fatto sta che nessuno può obbligare un alunno e la sua famiglia alla partecipazione ad una "gita". Per questa ragione è bene che l'insegnante organizzi il lavoro per gli alunni che resteranno a scuola, fornendo informazioni chiare circa il materiale, i contenuti, le verifiche e ciò che si aspetterà da loro. Le attività possono anche essere complementari a quelle che i loro compagni di classe faranno durante la "gita". Insomma, in questo caso le opportunità e le idee sono varie.

11. Recluta tra i colleghi persone motivate e disposte ad accompagnare la classe. E' importante soddisfare il rapporto corretto tra alunni partecipanti e insegnanti accompagnatori. Questa è una norma di sicurezza molto importante, che non bisogna trascurare. Se non ci sono insegnanti a sufficienza non è opportuno assolutamente fare lo stesso la "gita". Occhio anche agli accompagnatori di alunni disabili: essi hanno diritto di partecipare alla "gita" e ad avere un insegnante che si prenda cura di loro. 

12. Porta con te diversi elenchi di alunni con timbro e firma del D.S. Chi scrive a volte ha commesso questo errore. Recarsi allo sportello del museo e sentirsi dire: "Elenco alunni?". Non avendolo con me, iniziava la trafila di chiamate alla segreteria della scuola che lo avrebbe inviato per fax. Invece, per evitare questi spiacevoli incidenti, è opportuno preparare diverse liste con l'elenco di tutti gli alunni partecipanti e dei docenti accompagnatori, con il timbro della scuola e la firma del D.S. o di un suo vicario. Averlo pronto quando il museo, la pinacoteca, i responsabili del sito archeologico lo chiederanno.

13. Può essere molto utile e bello preparare un diario di bordo su cui far scrivere alunni, insegnanti e persone che si conoscono durante l'esperienza. Vi si possono appuntare riflessioni, impressioni, aspettative, preoccupazioni; si possono condividere pensieri, considerazioni e mille altre cose che gli studenti vorranno comunicare. Sarà bellissimo, per esempio, rileggerlo al termine di un ciclo di studi, dopo qualche anno. Ne vale davvero la pena.


Avete Consigli da aggiungere???
Scriveteli come commento al post,
 provvederò ad integrarli in questo articolo!

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