giovedì 1 maggio 2014

I Lavoratori - di Charles Bukowski


I lavoratori - Di Charles Bukowski

Ridono continuamente anche quando

un'asse piomba giù e rovina una faccia o deforma un corpo
loro continuano a ridere,
quando il colore dell'occhio
impallidisce da far paura
per via della poca luce
ridono ancora; rugosi e rimbecilliti
ancora giovani ci scherzano sopra:
un uomo che dimostra sessant'anni
dirà ne ho 32, e allora rideranno tutti;
qualche volta li fanno uscire per una boccata d'aria
ma sono incatenati a ritornare
da catene, che non spezzerebbero
anche se potessero; anche fuori,
tra gli uomini liberi,
continuano a ridere, girano qua e là
con un passo zoppicante e inane
quasi non fossero più lì con la testa; fuori
masticano un tozzo di pane,
tirano sul prezzo, dormono, contano i soldi,
guardano l'orologio e sono di ritorno;
qualche volta nei confini addirittura si fanno seri
un momento, parlano di fuori, 
di come deve essere orribile,
essere chiusi fuori per sempre, 
e non essere mai più riammessi;
fa caldo mentre lavorano e sudano un po',
ma lavorano sodo e bene,
lavorano così sodo che i nervi si ribellano
e lì fanno tremare, ma spesso sono elogiati 
da quelli che tra loro si sono innalzati
come stelle, e ora le stelle vigilano
vigilano anche per quei pochi
che potrebbero tentare un ritmo più lento
o mostrare disinteresse
o simulare una malattia per avere un po'
di riposo il riposo deve essere
guadagnato per raccogliere le forze
destinate ad un lavoro più perfetto.
Qualche volta uno muore o impazzisce
e allora da fuori ne arriva uno nuovo
per sfruttare la sua grande occasione.
Io ci sono stato molti anni;
in principio trovavo il lavoro monotono, 
stupido addirittura ma ora vedo
che tutto ha un senso,
e i lavoratori senza volto
vedo bene che non sono proprio
brutti, e che le teste senz'occhi 
ora so che quegli occhi ci vedono
e sono capaci di seguire il lavoro.
Le donne che lavorano
sono spesso le migliori,
adattandosi con naturalezza,
e con alcune ho amoreggiato nei momenti di riposo;
in principio non sembravano molto diverse dalle scimmie
ma poi grazie al mio spirito di osservazione
mi son o reso conto che erano cose reali e vive come me.
L'atra sera un vecchio lavoratore grigio e cieco,
non più utile è stato mandato in pensione là fuori.
Discorso! Discorso!
Abbiamo chiesto è stato un inferno, ha detto lui
abbiamo riso tutti e 4000:
aveva conservato il suo umorismo fino alla fine.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-103760>

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