martedì 6 maggio 2014

"In fondo...la SCUOLA ci ha bruciato il FUMO!"

(di patrizia benevenga)

 
-La prof che ci ha cambiato-                                   

Eravamo tre, Gino, Stefano e io, inseparabili. Le nostre storie familiari così simili fra loro, così irreparabilmente disastrate, ci avevano reso subito amici.

Ci rifugiavamo nei cessi, insieme... Riuscivamo a farla al prof di turno. E lì fumavamo, a volte una canna in tre. Ogni tanto eravamo beccati.

"Diretto', la marijuana è il mio ossigeno... Non mi fa pensare a tutti i problemi che c'ho a casa"

Gino incalzava:
"...E' giusto, Direttore, avete ragione, non si fuma dentro il Centro! Ma voi non potete capire, certe cose bisogna provarle prima...".

Stefano la buttava sullo spirito e rassicurava:
"Non è che le stiamo proponendo di fumare... Gli altri ne stanno fuori, non si preoccupi, Direttore, fumiamo senza coinvolgere nessuno".

Io insistevo sul patetico:
"Sono troppo nervoso, ho troppi pensieri in testa, il fumo mi rilassa, mi fa sentire più allegro... cosa vuole? Preferisce che mi butti nel lago?"

E così per quasi un anno, fino a quando una prof di matematica...

Quella sì che era brava! Veramente era pure giovane e carina. E poi ci voleva bene, a tutti e tre. Con lei riuscivamo a parlare dei nostri problemi, di ciò che veramente ci piaceva.

Quando eravamo assenti, e ci capitava spesso, ci chiamava al cellulare ed era impossibile dirle di no! Riuscì persino a farci studiare... non assai, ma quel che basta per farla finita con la scuola... A diciotto anni, se stai ancora fra i banchi e la testa è fuori... scoppi, non li sopporti quei prof cravatta o tacchetti che ti ricordano quanto sei incivile e senza regole e non si preoccupano di come stai veramente. Quella prof invece era speciale, aiutò me, Stefano e Gino. Divenne nostra amica. Conosceva i Metallica, era tifosa della magica Juve, ci dava consigli persino con le ragazze... e con lei non ci sentivamo dei cretini a parlare di certe cose.

Insomma, alla fine dell'anno, noi, i veterani del Centro, ottenemmo la qualifica. Io e Stefano trovammo pure lavoro. Gino no, fuori della scuola non ce la fece. Entrò, però, in una comunità di recupero. Ora non so più nulla di lui. Con Stefano, invece mi vedo e ci esco insieme. Lui, ogni tanto, ci torna a scuola e li va a salutare tutti i prof, anche quelli cravatta e tacchetti. In fondo-mi dice- la scuola ci ha bruciato il fumo!"

Che dirvi? Cosa aggiungere? Cosa commentare?
Tratto dal volume "TRIBU' DI FRONTIERA, insegnanti in costruzione" di Roberto Pozzi,
questo bellissimo brano parla da sè.




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