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giovedì 27 aprile 2023

Cinema, Scuola, letteratura, educazione civica: "La fattoria degli animali" in un film di animazione (anche) per le scuole. Gratuito qui

Tutti sappiamo quanto George Orwell sia stato visionario e profetico. Chi non conosce il suo celebre "1984"?

Tra le sue opere, forse persino più conosciuta, c'è anche "La fattoria degli animali", libro che riflette sugli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all'era staliniana dell'Unione Sovietica.

L'autore, infatti, schierato su posizioni politiche affini al socialismo democratico, fu critico nei confronti di Stalin e ostile allo stalinismo e, proprio con questa opera, ne denunciò le numerose contraddizioni.

Il film di animazione che proponiamo è una rappresentazione, piuttosto fedele (ma non identica), dell'opera di Orwell.

Per andare al film di animazione CLICCA QUI

Se ti interessa il libro CLICCA QUI

Oppure puoi vederlo in fondo al post

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LA TRAMA DEL ROMANZO
Il romanzo è ambientato in una fattoria nei pressi di Willingdon, in 
Inghilterra, dove gli animali, stanchi dello sfruttamento del loro fattore Mr. Jones, si ribellano sotto consiglio del maiale Vecchio Maggiore e guidati da Palla di Neve e Napoleone. La rivolta riesce, con il signor Jones che viene cacciato e gli animali che rinominano la fattoria in Fattoria degli animali. Questi stendono i Sette Comandamenti, che sanciscono le norme di vita degli animali, il più importante dei quali è "Tutti gli animali sono uguali". Ben presto, i maiali si ergono alla guida della fattoria: mentre Palla di Neve insegna agli animali a leggere e a scrivere, Napoleone educa dei cagnolini ai principi dell'animalismo. Tempo dopo, Jones ritorna alla fattoria, stavolta alla testa di una spedizione di altri fattori come lui: segue così una sanguinosa battaglia dove gli animali escono di nuovo vittoriosi, ma stavolta con gravi perdite. Continua qui per la trama

Puoi vedere "La fattoria degli animali" in basso:

venerdì 25 marzo 2022

"Come diventare grandi nonostante i genitori": un film gratuito per ragazzi, adulti, scuola. Lo trovi qui

La decisione della preside Silvia Ruffini di non aderire al concorso scolastico nazionale per il gruppo musicale "Alex & Co." (composto da Alex Leoni, Nicole De Ponte, Emma Ferrari, Christian Alessi, Samuele "Sam" Costa e Davide Aiello), sarà un colpo traumatico per loro, data la loro passione sfrenata per la musica. Inizialmente i genitori prenderanno le difese dei propri figli, ma poi la preside deciderà di raddoppiare i compiti a casa.

 Contro genitori e preside, i ragazzi decidono di iscriversi al concorso musicale.

 La sfida sembra impossibile e invece porterà i ragazzi a crescere in modo sorprendente.

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Se vuoi, il film puoi vederlo anche in basso:

mercoledì 16 marzo 2022

"Mani Rosse", Contro ogni abuso sui minori. Film di animazione gratuito per la scuola

 Ernesto è un ragazzino intelligente, ma anche iper-protetto e solo. Un giorno scopre dei meravigliosi murales rossi, realizzati da una misteriosa ragazza di nome Luna.
 Lei ha il potere di emettere dalle mani un vivido colore rosso, con cui esprime il suo talento. Ma dietro questo dono c'è una dolorosa realtà: il padre di Luna, Furio, è un uomo violento. Ernesto dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio per salvare la vita a quella strana ragazzina di cui si è innamorato

VAI AL MINI FILM DI ANIMAZIONE CLICCANDO QUI: Mani Rosse, Contro ogni abuso sui minori

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domenica 2 gennaio 2022

“Don’t look up”, un film per le ultime classi delle scuole superiori. Senza dubbio



È un film che all’inizio mi ha generato fastidio, e ho fatto fatica a concluderlo. E come possiamo valutare una pellicola che dà fastidio, che provoca insofferenza, che fa venire i nervi? A primo acchito male, se non fosse che l’obiettivo di chi lo ha pensato e di chi lo ha interpretato è proprio questo; e dunque il suo valore, artistico e sul livello dei contenuti, cambia necessariamente: un lavoro audace e originale che rispecchia perfettamente il tema che tratta. L’emblema della fretta oggettiva e necessaria rispetto alle emergenze del nostro pianeta e la lentezza, altrettanto oggettiva, ma portatrice di catastrofi, di una politica e di un apparato di comunicazioni non all’altezza della situazione. Avete presente la sensazione che si prova quando avete una fretta boia e c’è qualcuno che vi rallenta perché se la prende comodissima? Ecco, nel film proverete qualcosa del genere, ed è lo stato d’animo adatto a comunicare il messaggio di fondo: non c’è tempo da perdere, ma nessuno sembra accorgersene.
Il film è adatto alla scuola superiore: vale la pena guardarlo e rifletterci su. Sarebbe un’ottima lezione di educazione civica, migliore di tante altre lezioni tradizionali, se presentato bene e se segue un’analisi adeguata.

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Di seguito uno stralcio della recensione di Aldo Cazzullo sul Corriere:

«Sapete quante riunioni sulla fine del mondo abbiamo fatto? Crisi economica, armi nucleari, intelligenza artificiale ostile, inquinamento atmosferico, siccità, carestie, epidemie, crescita demografica, buco nell’ozono...». Basta questa frase-chiave, pronunciata dalla presidente degli Stati Uniti, a spiegare perché «Don’t look up» è il film dell’anno: sia di quello appena concluso, sia di quello appena cominciato. Perché, inventandone una immaginaria — la cometa in rotta verso la Terra —, riesce a raccontare e persino a farci ridere delle varie emergenze che ci sovrastano. A partire dalla più grave: il discredito della politica e dell’informazione.

La presidente Janie Orlean, interpretata da una Meryl Streep che si conferma a ogni occasione la più brava, è una sorta di Donald Trump donna. Viene dal business e dallo spettacolo. È di una superficialità disastrosa, però ha il polso del pubblico, possiede il senso del Paese. Il suo braccio destro è il figlio (peraltro più impreparato di Ivanka). È palesemente repubblicana, anche se il dettaglio non viene esplicitato proprio perché in fondo si tratta di un dettaglio: sulla scrivania dello Studio Ovale tiene una foto che la ritrae abbracciata a Clinton, come a chiamare in causa pure i democratici. La presidente all’inizio non presta credito alla minaccia, nel timore che le costi le elezioni di mid-term; salvo poi cavalcarla, per distogliere l’attenzione da uno scandalo sessuale (ha mandato foto intime al suo partner, che ha candidato alla Corte Suprema).






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