lunedì 30 novembre 2020

Per gli alunni con cittadinanza non italiana serve il PDP?


Il quesito riportato nel titolo è frequente. Per fare chiarezza riportiamo la risposta di seguito:

Con la Nota prot. N° 2563 del 22 Novembre 2013
, il Miur si è espresso anche riguardo agli alunni con cittadinanza non italiana, chiarendo che:

“In particolare, per quanto concerne gli alunni con cittadinanza non italiana, è stato già chiarito nella C.M. n° 8/2013 che essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato. Si tratta soprattutto – ma non solo – di quegli alunni neo arrivati in Italia, ultra tredicenni, provenienti da Paesi di lingua non latina (stimati nel numero di circa 5.000, a fronte di oltre 750.000 alunni di cittadinanza non italiana) ovvero ove siano chiamate in causa altre problematiche. Non deve tuttavia costituire elemento discriminante (o addirittura discriminatorio) la provenienza da altro Paese e la mancanza della cittadinanza italiana. Come detto, tali interventi dovrebbero avere comunque natura transitoria.”

Nel febbraio del 2014, il Miur diffuse Le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri al fine di favorire l’integrazione e la riuscita scolastica e formativa degli alunni stranieri, dando indicazioni di carattere organizzativo e didattico, specificando quanto segue:

  • Possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni;
  • Elaborare un PDP solo in via eccezionale;
  • Valutazione che tenga conto, per quanto possibile, della loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole frequentate, delle abilità e competenze essenziali acquisite;
  • Non abbassare gli obiettivi ma adattare gli strumenti e le modalità con cui attuare la valutazione;
  • In sede di esame finale primo ciclo possibile presenza, nel caso di notevoli difficoltà comunicative di docenti o mediatori linguistici competenti nella lingua d’origine per facilitare la comunicazione.

Le Linee Guida, inoltre, pongono l’attenzione sulla necessità di contrastare i ritardi scolastici, a causa del disagio prodotto (differenza di età, demotivazione, costi per il sistema scolastico, rischio di abbandono precoce, elusione del diritto/dovere a conseguire una qualifica).

Fonte da cui è estrapolato il testo:
https://www.orizzontescuola.it/pdp-entro-il-30-novembre-in-quali-casi-si-redige-indicazioni-per-alunni-stranieri/

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