domenica 9 marzo 2014

Tecniche di Memoria Lez. 11: memorizzare i numeri tramite conversione fonetica singola

La conversione fonetica inventata da Leibniz, ed esaminata fino a questo punto, non è l'unica modalità per trasformare i numeri in immagini. Esiste infatti un tipo di conversione fonetica più semplice ed immediata che, però, potrebbe risultare più macchinosa e meno funzionale nel caso i cui si debbano memorizzare molti dati, in un contesto di studio complesso. In generale, però, è una buona tecnica e in molti casi è senz'altro utile e di facile utilizzo (chi scrive l'ha usata per tenere a memoria i codici bancari e diverse password di accesso).

Nel caso della conversione fonetica elaborata da Leibniz - lo ripetiamo - i numeri venivano trasformati in consonanti e dall'unione delle consonanti abbiamo creato parole da immaginare e inserire nelle nostre "storielle" intrecciate ed assurde.
In questo caso, invece, è sufficiente visualizzare una sola immagine per ogni numero compreso tra 0 e 9, in base alla somiglianza, nella forma, con degli oggetti. 
Il processo che porta alla memorizzazione è presto detto: si tratterà di concatenare queste immagini in una serie di azioni che rispettino le caratteristiche PAV o EMAICE (come preferite). 

Vediamo quindi quali immagini possono evocare le forme dei numeri:

0 = una ciambella squisita
1 = lampione
2 = gancio
3 = tridente
4 = una barca a vela
5 = cavallo rampante
6 = ciliegia
7 = una gru
8 = circuito
9 = mongolfiera

Vediamo il tutto in immagini:


Bene, a questo punto il metodo che proponiamo qui è molto semplice: si tratta di memorizzare le 10 immagini corrispondenti al numero e si può fare senza problemi in modo tradizionale (la forma del numero, infatti, richiama con facilità l'oggetto corrispondente).
Questo è sufficiente per passare all'applicazione pratica perché, per il resto, le tecniche sono le stesse che abbiamo già visto: l'associazione per immagini in modo assurdo, esagerato, paradossale e in movimento.

Proviamo a memorizzare questo numero:

16354980237 (l'ho scritto di getto e "a casaccio")

Dobbiamo ora creare una scena in cui tutti gli oggetti richiamati dalla forma dei numeri (vedi scheda sopra) interagiscano tra loro secondo la regola del PAV.
Immaginiamo ora una stanza che conoscete bene e soffermate l'attenzione sulla parete che, entrando dalla porta, si trova sulla vostra sinistra. La scena che andiamo ad immaginare si svolge se quella parete che, però, nella vostra immaginazione deve essere spoglia da quadri, poster o qualsiasi altra cosa possa rappresentare un'immagine di disturbo: non devono esserci altre immagini oltre a quelle che voi immaginerete.

A questo punto procediamo con la nostra storiella:

Vedete subito un enorme lampione (1), altissimo. Improvvisamente esplode la parte superiore, dove c'è la lampadina e dalla sommità schizza una grande ciliegia (6) che, nella caduta, viene infilzata da un tridente (3) - proprio quello della figura. Il tridente per il contraccolpo schizza indietro e infilza, nella parte del manico, il nostro cavallino rampante (5) che inizia ad agitarsi, a nitrire fortissimo con la bocca spalancata. La bocca diventa sempre più grande fino a quando da lì non esce una barca a vela (4) che precipita dalle nuvole fin quando non urta una gigantesca mongolfiera (9), grande come non l'avete mai vista. La mongolfiera precipita sul circuito (8), ma nel cerchietto superiore dell'otto immaginario si apre una voragine che la "inghiotte". Improvvisamente la terra trema e dal sottosuolo emerge un'enorme ciambella (0) che spazza via tutto e resta lì, da sola. Arriva ad un certo punto un gancio (2) dal lato che la infilza e la sposta. Come una saetta, però, arriva dalla sinistra un tridente (3) ancora più grande del precedente che piomba sul gancio. Nell'urto al tridente si rompe un dente e schizza in alto, in alto, in alto... fin quando non "atterra" su una gru (7), che, una volta urtata, si piega e crolla su se stessa.

A questo punto ripassate la storiella a mente e...

16354980237

Alcuni, soprattutto all'inizio, obiettano che immaginare queste "storielle" porti a perdere tempo, a rallentare il percorso di apprendimento e così via...
Obiezione legittima ma infondata: quando si prende dimestichezza con queste tecniche l'invenzione di storielle PAV sarà automatica e rapidissima, tanto che la memorizzazione avverrà in modo quasi del tutto spontaneo. Ricordo l'esempio già fatto: quando si impara a guidare, all'inizio, ogni movimento sul cambio, sui pedali, sullo sterzo, viene pensato più volte... in seguito tutto sarà automatico. Lo stesso vale per queste tecniche che stiamo vedendo.



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